Dal 20 al 21 maggio 2006 Modena Terra di Motori ricorda Vittorio Stanguellini
Il 20 e 21 maggio "Modena Terra di Motori" celebra un importante anniversario: i 25 anni dalla scomparsa del grande costruttore modenese Vittorio Stanguellini e i 10 anni dall'apertura dell'omonimo museo, vero scrigno delle meraviglie dell'automobilismo sportivo e del mondo delle corse del Novecento. In Largo San Giorgio sarà allestito uno stand che ospiterà quattro modelli di auto Stanguellini. Per l'occasione saranno distribuite cartoline per l'annullo postale e alcuni poster da non perdere.
Le quattro signore del passato che susciteranno non poca nostalgia tra gli appassionati di motori sono la 1100 Bialbero Sport Barchetta (1947), la 750 Bialbero Sport(1954), la Monoposto 1100 Formula Junior (1960) e la Monoposto 1100 Delfino (1961). La 1100 Bialbero Sport Barchetta (1948) è la vettura che ha segnato l'evoluzione di Stanguellini da trasformatore in vero e proprio costruttore di auto da corsa. Ha partecipato con successo a numerose Mille Miglia, Giro di Toscana, Targa Florio e Coppa delle Dolomiti, ha vinto alcuni campionati italiani con i piloti modenesi Renato Cornia, Nando Righetti e Sergio Sighinolfi ed è stata costruita in soli 15 esemplari. La 750 Bialbero Sport (1953) è un gioiello con motore Stanguellini tutto in lega di alluminio e riusciva a toccare la velocità massima di 195 chilometri all'ora.
Tra i principali successi di questa vettura ricordiamo il "Campionato italiano sport" del '54, '55, '56, il "Campionato assoluto della Montagna", la "Mille Miglia", la "Targa Florio" e la "12 ore di Sebring". Oggi viene utilizzata dal nipote di Vittorio Stanguellini, Simone, per la Mille Miglia storica. La Monoposto 1100 Formula Junior è stata prodotta dal '58 al '62 in circa 200 esemplari, raggiunge una velocità massima di 220 chilometri all'ora e ha avuto piloti del calibro di Von Trips, Lorenzo Bandini, Fritz D'Orey, Walter Hangsen. Questa monoposto venne collaudata dal grande Juan Manuel Fangio. Tra i principali successi della 1100 Formula Junior ricordiamo il Campionato europeo del '58-'59, il campionato italiano '58-'59-'60, il Gp Montecarlo junior '58, il Gp di Nurburgring della Coppa Vanderbilt, l'edizione 2004 del Grand Prix Historique Monaco. La Monoposto 1100 Delfino (1962) è la prima vettura con motore posteriore ed è a tutti gli effetti l'evoluzione della 1100 Formula Junior. Ha debuttato nel 1961 sul circuito di Daytona Beach con il pilota Walter Hangsen.
Nata alla fine dell'ottocento come impresa artigiana dedita alla costruzione di strumenti musicali, dalla metà degli anni Trenta la ditta Stanguellini, gestita da Vittorio Stanguellini (1913-1981), iniziò a specializzarsi nella preparazione di vetture da corsa, allestite in particolare su telai derivati Fiat. Queste piccole vetture Sport, nelle mani di valenti piloti del calibro di Sesto Leonardi, Sergio Sighinolfi, Anna Maria Peduzzi, sono state protagoniste fino alla fine degli anni Cinquanta nelle classi 750 e 1100, e hanno colto una lunghissima serie di affermazioni nelle principali competizioni su strada, in salita, e in circuito. Vittorio Stanguellini morì il 4 dicembre 1981 a Modena, all'età di 72 anni. La stampa automobilistica di tutto il mondo lo ricordò come il papà delle Junior.
Il museo Stanguellini nasce nel 1996 per volontà di Francesco Stanguellini, figlio di Vittorio, fondatore dell'attività, e si è arricchito con il tempo di pezzi rari, veri e propri "gioielli" a quattro ruote. Il Museo espone le prime vetture Sport 750 e 1100 di derivazione Fiat, il motore di intera costruzione Stanguellini del 1950 e ancora la gloriosa Stanguellini Junior 1100 degli anni '60, vincitrice del G.P. di Montecarlo Junior del 1959, la celebre Colibrì disegnata da Scaglione fino alla prestigiosa Formula 3. Sono esposti numerosi attrezzi utilizzati per la costruzione e la messa a punto delle auto, e poi motori "storici", accessori, parti di auto da competizione, documenti, fotografie - una raffigura il mitico Fangio, cinque volte campione del mondo, al volante della Formula Junior Stanguellini a Monza - riviste e materiale pubblicitario storico. Tra le presenze più curiose, la Fiat tipo Zero del 1908, targata MO-1, la prima auto immatricolata a Modena e la piccola auto per bambini che rievoca la linea della Maserati F1 con il motore della Vespa 98. Questo magnifico giocattolo fu donato negli anni 50 a Gianni Agnelli per suo figlio.
Così Vittorio Stanguellini fu ricordato dallo scrittore e giornalista Guido Piovene nel libro "Viaggio in Italia" (1957):
"Curioso è anche Stanguellini, il trasformatore. Egli trasforma in automobili da corsa o da grande turismo comuni automobili Fiat, tappa intermedia verso la Ferrari e la Maserati. L'idea gli venne gareggiando nel parco con gli amici quand'era giovane; trasformava la propria macchina per vincere qualche gara. Non saprei immaginare industria più italiana, nata da un più preciso intuito degli italiani, tutti maniaci di primati. Industria di calcolo e di esattezza, quella di Stanguellini consiste soprattutto nell'alleggerire le macchine; con immensa pazienza, buca tutto quello che può, asporta per togliere peso; strana bottega in cui si pagano 20.000 lire per ogni chilo di meno. Motori piccoli e comuni riescono a fare 180 chilometri all'ora. Il bambino di Stanguellini, come molti bambini, ha un automobile-giocattolo; ma il suo giocattolo è un giocattolo che corre a 60 all'ora".
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