Domenicali predica prudenza: "Contento dell'affidabilità ma c'è ancora tanto da fare"
Il messaggio che parte da Maranello all'indomani della conclusione della prima sessione di test del 2010 è molto chiaro: piedi per terra e testa bassa a lavorare. Nessuno alla Gestione Sportiva si fa illusioni: la strada verso il recupero della competitività smarrita nel 2009 è ancora lunga e irta di difficoltà. Il responso delle tre giornate di prove al circuito "Ricardo Tormo" è stato sì positivo ma non può certo indurre a trarre conclusioni affrettate.
"Sappiamo bene che i tempi dei test, in particolare quest'anno, vanno presi con le molle. Per usare un esempio calcistico, siamo ancora al calcio d'agosto" - ha detto a ferrari.com il Team Principal della Scuderia Ferrari Marlboro Stefano Domenicali - "Non dobbiamo dimenticarci dove eravamo in termini di prestazione all'ultimo Gran Premio dell'anno scorso: c'è ancora tantissimo da lavorare per recuperare quel distacco e tanti sono i problemi che dobbiamo ancora risolvere. E poi, non sapendo il quantitativo di benzina che le altre vetture avevano a bordo, è impossibile farsi un'idea precisa dei valori in campo: magari qualcuno ha voluto giocare a nascondino e poi c'è qualcun altro che ancora deve presentare la sua macchina."
La prima sessione di test è, solitamente, mirata alla raccolta del maggior numero di dati per cominciare a verificare sul campo il comportamento della nuova vettura quindi è ovvio che tutti abbiano lavorato in questa direzione, senza cercare di trovare subito il limite prestazionale. "Se c'è una cosa di cui siamo soddisfatti è proprio l'affidabilità dimostrata. Gli oltre mille e quattrocento chilometri percorsi rappresentano un buon inizio e bisogna dare atto che l'intenso lavoro fatto ai banchi prova e in termini di simulazione nelle settimane che hanno preceduto il debutto sta dando i suoi primi frutti" - ha proseguito Domenicali - "A Valencia abbiamo cominciato anche a conoscere il comportamento dei nuovi pneumatici Bridgestone anche in rapporto ai diversi carichi di benzina ma i dati sono ancora relativi: quel circuito non è particolarmente severo per le gomme e le temperature non saranno quelle che troveremo, ad esempio, nelle prime tre gare del campionato."
Un commento è dedicato ai due piloti: "Li ho sentiti entrambi contenti di come erano andate le cose, soprattutto per quanto riguarda l'affidabilità. Entrambi avevano motivazioni particolari ed una gran voglia di guidare: sarebbe stato frustrante non cominciare con il piede giusto su questo fronte. Sia Felipe che Fernando sanno che dobbiamo lavorare molto e hanno dato già molte indicazioni su dove dobbiamo migliorare la vettura."
In chiusura, Domenicali predica una volta di più prudenza: "In Formula 1 i miracoli non avvengono: per andare forte bisogna lavorare duramente mesi e mesi e poi ci si deve confrontare con avversari che hanno altrettante capacità e motivazioni. Non dobbiamo dare nulla per scontato né farci illudere da indicazioni che possono essere totalmente ingannevoli. Non dobbiamo fare come nel calcio dove bastano due risultati positivi o negativi di seguito per passare in un attimo dalle stelle alle stalle o viceversa."
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