Sotto scacco del vulcano
Il giorno dopo del Gran Premio della Cina è dominato dall’incertezza sulla data del ritorno a casa di tutto il circus della Formula 1 a causa della nube di cenere vulcanica che incombe sui cieli d’Europa da diversi giorni. Ieri sera sono stati davvero in pochi quelli che sono riusciti ad imbarcarsi su un volo diretto in Europa: per la Scuderia Ferrari Marlboro ce l’hanno fatta il Team Principal Stefano Domenicali e il Direttore Tecnico Aldo Costa. Il resto del team partirà a scaglioni: un primo gruppo questa notte, un altro domattina all’alba ed un terzo ed ultimo mercoledì mattina. Ancora dubbi sull’aeroporto di destinazione finale: tutto dipenderà dall’evoluzione delle condizioni nelle prossime ore.
Tutte le squadre sono nella stessa condizione, anzi la Scuderia è riuscita ad approntare in fretta un piano di emergenza che consentirà anche a Toro Rosso e Sauber di rientrare in patria presumibilmente entro mercoledì sera. Più difficile sarà conoscere la data precisa per la consegna di tutto il materiale, comprese le monoposto. Fortunatamente, l’eruzione del vulcano Eyjafjollajokull è avvenuta poco prima di una relativa pausa nel calendario iridato – la prossima gara si svolgerà sul Circuit de Catalunya il 9 maggio prossimo – altrimenti anche la Formula 1 avrebbe subito la sorte della Moto GP, che ha visto posticipato ad ottobre l’appuntamento di Motegi. Certo è che, se l’arrivo del materiale usato qui in Cina dovesse tardare a lungo, allora comincerebbero a sorgere delle difficoltà nella preparazione del Gran Premio di Spagna.
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