GP di Turchia - Emozioni in testa alla corsa, non per gli 800 Gran Premi Ferrari
Con Felipe Massa e Fernando Alonso rispettivamente in ottava e dodicesima posizione in griglia, celebrare nel migliore dei modi l’ottocentesimo Gran Premio della Scuderia Ferrari non era facile. E così è stato, con il pilota brasiliano che ha tagliato il traguardo in settima posizione e il compagno di squadra spagnolo alle sue spalle. La gara è stata dominata dalla McLaren, con Lewis Hamilton vincitore davanti a Jenson Button, ma solo in seguito alla collisione che ha visto protagoniste le due Red Bull di Webber e Vettel, con il tedesco costretto al ritiro e il pilota australiano sul gradino più basso del podio. Con il risultato di quest’oggi, la Scuderia Ferrari Marlboro si trova al terzo posto nella Classifica Costruttori.
Con l’elevata temperatura ambientale, una nuvola di calore accompagnava le vetture schierate in griglia. Allo spegnersi del semaforo rosso, Webber scattava in testa dalla pole position, mentre Vettel sopravanzava brevemente Hamilton prima che la McLaren riguadagnasse il secondo posto nel corso del primo giro e riducesse il divario dalla Red Bull in testa. Le due F10, invece, occupavano ancora la posizione che avevano al via. Dietro ai primi tre, seguivano nell’ordine Button, Schumacher, Rosberg, Kubica, Massa, Petrov, Sutil, Kobayashi, Alonso, De La Rosa, Alguersuari, Liuzzi, Barrichello, Trulli, Kovalainen, Senna, Glock, Chandock, Di Grassi, Hulkenberg, con Buemi ultimo con già un pit stop all’attivo per cambiare le gomme dopo un incidente nel giro iniziale. Il distacco delle due Ferrari dai rispettivi avversari rimaneva costante nelle battute iniziali di gara: Felipe seguiva Kubica a sette decimi, mentre Fernando era a sei decimi alle spalle di Kobayashi. Intanto proseguiva la battaglia per la leadership, con Hamilton a quattro decimi da Webber, con Vettel che seguiva a due secondi.
Al giro 10 Kobayashi era il primo a entrare ai box per cambiare le gomme, il che permetteva a Fernando di guadagnare momentaneamente l’undicesima posizione. Subito dopo, infatti, lo spagnolo si fermava per il suo pit stop. Petrov, Sutil e De la Rosa cambiavano gli pneumatici al dodicesimo giro. Felipe rientrava per la sosta ai giro 13, così come Kubica e Liuzzi. Vettel, terzo, effettuava il cambio gomme al giro 14, seguito da Schumacher e Alguersuari. I due piloti in testa alla corsa rientravano ai box contemporaneamente al giro 15, e lasciavano la piazzola dei propri box nello stesso ordine. Non perfetto però il pit stop di Hamilton, che scivolava alle spalle di Vettel. Button era l’ultimo del gruppo di testa a cambiare gli pneumatici al giro 17. La tornata successiva vedeva così Webber in testa, seguito da Vettel, Hamilton impegnato a recuperare il terreno perso dopo la mediocre sosta ai box, poi Button, Schumacher, Rosberg, Kubica, Felipe ancora ottavo, mentre Fernando, dopo la serie di pit stop effettuati, saliva in decima posizione. Entrambi i piloti Ferrari in quel momento erano protagonisti di gare solitarie, non particolarmente vicini alle vetture che li precedevano, nemmeno minacciati da chi li seguiva.
Le emozioni erano tutte in testa alla gara, con i primi tre raccolti in 1,3 secondi: Webber primo con quasi un secondo di vantaggio nei confronti del compagno di squadra Vettel, con Hamilton che gli soffiava sul collo. In quarta posizione Button, a un secondo abbondante dal tedesco della Red Bull, e a 25 secondi di distacco Schumacher al quinto posto, con il compagno di squadra Rosberg alle sue spalle. Situazione che aveva un effetto sulla gara di Felipe che tallonava Kubica, bloccato dalla seconda delle Mercedes: i tre e Petrov, al volante della seconda Renault, formavano un trenino, con Alonso decimo a due secondi da questo gruppo. Al 28esimo giro, metà gara, Fernando aveva ridotto il suo svantaggio nei confronti di Petrov a sei decimi, mentre Rosberg continuava a rallentare chi lo seguiva.
In testa, invece, l’ordine era ancora Webber, Vettel, Hamilton, con Button non molto distante. A questo punto della gara, però, l’attenzione era tutta per il cielo perchè la probabilità che la pioggia facesse la sua prima apparizione del fine settimana era diventata alta. Con venti giri al termine, Felipe era leggermente scivolato indietro rispetto a Kubica, mentre Fernando era incollato al retrotreno della monoposto di Petrov. Momento intenso al 40esimo giro in testa alla corsa: il tentativo di sorpasso di Vettel nei confronti di Webber si trasformava in una collisione tra le due Red Bull, che andavano in testacoda. Per Vettel era un immediato ritiro, mentre Webber proseguiva in terza posizione alle spalle di Hamilton e Button, nuovi leader della gara. Episodio che permetteva a Felipe e Fernando di guadagnare rispettivamente la settima e nona posizione. Mentre qualche goccia di pioggia faceva la sua comparsa, Webber si fermava ai box per cambiare il musetto, mantenendo comunque la terza posizione al rientro in pista. Con dieci giri al termine, la coppia McLaren era protagonista di uno spettacolare duello, con Button che aveva la meglio su Hamilton, ma con il Campione del Mondo in carica che non rimaneva in testa a lungo dato che le posizioni sarebbero presto tornate, nel corso del giro, quelle precedenti alla battaglia tra i due piloti inglesi. Dopo aver tallonato Petrov per tutta la gara, Fernando riusciva ad avere la meglio sul pilota russo e a guadagnare il settimo posto al 54esimo giro.
Alla bandiera a scacchi, l’ordine di arrivo vedeva Hamilton vincitore davanti a Button, con Webber sul podio seguito da Schumacher, Rosberg, Kubica, Felipe, Fernando, Sutil e Kobayashi a chiudere le prime dieci posizioni.
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