Una gara speciale per Massa e Alonso
Quest’anno il Gran Premio d’Ungheria celebrerà la sua venticinquesima edizione, tutte disputate sul tracciato dell’Hungaroring: la prima risale al 1986. La Scuderia Ferrari Marlboro si è imposta in questa gara cinque volte e in tre casi ha centrato la doppietta con la coppia Schumacher-Barrichello. Inoltre, nel 2001 Michael conquistò qui il suo quarto titolo iridato, il secondo con la Ferrari mentre nel 2004 la squadra portò a casa il titolo Costruttori e si assicurò che uno dei suoi due piloti avrebbe comunque vinto quello Conduttori. Una delle vittorie più memorabili fu però la prima, ottenuta da Nigel Mansell. Di solito si dice che soltanto un piazzamento nelle primissime file della griglia di partenza può dare una chance di successo su questo tracciato, viste le difficoltà di sorpasso legate alla sua conformazione ma l’inglese, che si era qualificato con il dodicesimo tempo, era già ottavo alla fine del primo giro. I pit-stop e due sorpassi portarono Mansell al quinto posto, poi diventato quarto alla sosta del compagno di squadra Berger. Arrivato dietro al gruppo di testa, l’inglese superò Prost e poi, quando si ritirò il leader Patrese, si ritrovò secondo dietro Senna. Ad un certo punto i due dovevano doppiare la Onyx di Johansson: il brasiliano ebbe un’esitazione e il ferrarista ne approfittò con una manovra coraggiosa che gli dette il primato.
Questa gara ha un significato speciale per entrambi i nostri piloti. Nel caso di Felipe Massa, questa sarà la sua prima visita al circuito che ha posto fine alla sua stagione 2009 dopo il grave incidente di cui fu vittima nelle qualifiche dello scorso anno, quando fu colpito alla testa da una molla persa dalla Brawn di Barrichello. Domani il brasiliano avrà la possibilità di incontrare i medici del pronto soccorso del circuito che lo ebbero in cura nei primi minuti dopo l’incidente e poi penserà a riprendere il suo rapporto con il tracciato dalla gara del 2008, eccezion fatta per gli ultimi giri: quell’anno Felipe fu autore di una fantastica prestazione che lo portò a dominare la corsa fino a pochi chilometri dalla fine quando cedette il motore della sua vettura proprio sul rettilineo principale. Fernando Alonso ha un palmarés più ricco del suo compagno di squadra su questa pista, avendo vinto nel 2003 la sua prima gara in Formula 1 ed essendo salito nuovamente sul podio nel 2004, senza contare le due pole position. Inoltre, domani ricorrerà il ventinovesimo compleanno di Fernando.
L’Hungaroring è abbastanza popolare fra i piloti: le tante curve e il rettilineo piuttosto corto danno poca possibilità di tirare il fiato e lo rendono piuttosto impegnativo, senza contare il fatto che la superficie è ricca di saltellamenti. Un buona trazione e una grande stabilità in frenata sono elementi fondamentali per rendere la macchina competitiva. Nonostante il rettilineo dei box sia stato allungato recentemente, i sorpassi restano merce piuttosto rara su questa pista e l’eliminazione dei rifornimenti ha considerevolmente ridotto le opzioni strategiche, rendendo più che mai determinanti le qualifiche. Dopo Monaco e Brasile, l’Ungheria è la gara con il maggior numero di giri (70) di tutto il calendario iridato.
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