GP del Brasile - A Interlagos il 17° appuntamento della stagione
Il Test driver Marc Gené ha comunque provato a Jerez de la Frontera la scorsa settimana, anche se, così come ha dichiarato il Direttore Generale della Ferrari Jean Todt, il team non può aspettarsi nessun genere di miracolo da pochi giorni di test effettuati. Nonostante ciò la squadra affronterà ugualmente questo sedicesimo appuntamento stagionale con la solita determinazione. Cosa che sarà particolarmente vera soprattutto per Rubens Barrichello, il quale prenderà il via della gara di casa per la tredicesima volta in carriera e, in particolare, per l’ultima di fronte al suo pubblico con i colori della Scuderia Ferrari Marlboro. Il Gran Premio del Brasile è stato vinto da piloti di casa per ben sette volte ma nonostante ci sia andato vicino in diverse occasioni, partendo dalla pole nelle ultime due edizioni, il terzo posto nel 2004 è stato il miglior risultato ottenuto da Barrichello sulla pista, all’interno della quale egli mosse I primi passi nel mondo delle corse, al volante di un kart.
“In termini di performance pure, sono sempre andato molto bene su questo tracciato,” ha dichiarato Rubens. “Comunque sia, guardando all’attuale situazione, in teoria e anche in pratica, non abbiamo una vettura in grado di lottare per la vittoria. In ogni caso, affronterò questo weekend in uno stato mentale positivo, specie in considerazione del fatto che nelle corse non si può mai dire. Basta guardare, ad esempio, all’Ungheria, dove ci aspettavamo condizioni di elevato caldo e conseguentemente di un difficile weekend. Alla fine, invece, abbiamo fatto un ottimo lavoro da quelle parti. Qui, come a Spa, il tempo potrà giocare un ruolo fondamentale, ragion per cui rimango volutamente ottimista, con la sola idea di poter comunque scendere in pista con la speranza di poter lottare per la vittoria. Mi piacerebbe davvero poter far bene qui che è poi il mio principale obbiettivo per questo finale di stagione.”
Uno degli altri importanti obbiettivi di Rubens per quest’anno, si è realizzato il giorno dopo il GP del Belgio, quando sua moglie Silvana ha dato alla luce il suo secondogenito, proprio pochi giorni prima del quarto compleanno di Eduardo. Il nuovo arrivato è stato chiamato Fernando, un nome importante proprio nel weekend in cui Alonso può entrare di diritto nella storia come il più giovane vincitore del Titolo Mondiale di F1. Se ciò si dovesse verificare, Interlagos potrebbe rappresentare la giusta occasione, il 24enne Alonso batterebbe infatti il record di Emerson Fittipaldi che resiste da ben trentatre anni, da quando cioè quest’ultimo divenne il primo brasiliano a vincere il titolo iridato nel 1972.
L’ultima apparizione di Barrichello in Brasile con la Scuderia Ferrari Marlboro sarà certamente un evento memorabile per il 33enne pilota brasiliano che ha comunque voluto tracciare un breve bilancio della sua permanenza a Maranello: “Non credo sia una questione di trovarsi o meno in un momento della mia carriera particolarmente emozionante” ha dichiarato Rubens. “Con la Ferrari, abbiamo avuto dei momenti bellissimi assieme e io credo di aver svolto un buon lavoro per loro in questi anni. La mia partenza il prossimo anno non implicherà però per me necessariamente di dover ricominciare tutto da capo, come quando passai alla Ferrari. Adesso ho differenti aspirazioni e ritengo che la mia decisione sia stata quella giusta da prendere, in fondo si tratta solo di cambiare team. Mi è stato chiesto di ricordare i momenti più belli e quelli più brutti di questa esperienza. Bé, ovviamente, per quanto riguarda i primi, la mia prima vittoria ad Hockenheim è sicuramente uno di questi, così come le ultime due pole positions qui in Brasile e il podio della Cina, di fronte al nostro Presidente, dopo la vittoria dello scorso anno. La cosa più importante comunque è che ci sono stati molti più punti positivi di quelli negativi!”
Tecnicamente e fisicamente, i 4.309 km del tracciato presentano una serie di spunti intressanti. Nonostante le numerose riasfaltature, Interlagos si rifiuta di rinunciare alle sue “gobbe” che sono ormai divenute una caratteristica tipica di questo tracciato. Unitamente ad Istanbul ed Imola è uno dei tre tracciati in calendario nei quali si corre in senso anti orario, anche se essendo il GP del Brasile, posto verso la fine della stagione, ciò ha meno effetto sul fisico dei piloti che a questo punto dell’anno hanno i muscoli del collo molto ben allenati.
Il fatto che la pista, intitolata a Carlos Pace, sia situata ad un’altitudine molto elevate significa anche che l’aria risulta estremamente rarefatta, cosa che produce effetti negativi sia sull’aerodinamica delle vetture che sui propulsori. Interlagos è generalmente considerato come un circuito dal medio carico aerodinamico, con buone possibilità di sorpasso. Ciò è dovuto principalmente al fatto che le vetture trascorrono circa il 60% del tempo totale di percorrenza a pieno regime di giri e che al termine dei due principali allunghi vi sono altrettante curve che impongono forti decelerazioni. Dal punto di vista della strategia in gara, le opzioni non sono molte, specie in considerazione del fatto che la pit-lane è molto lunga e che, al tempo stesso, il tempo sul giro non è particolarmente condizionato dalla quantità di carburante imbarcato. In ogni caso, come sempre, la maggior incognita è rappresentata dal tempo che in questa stagione è particolarmente variabile, con temporali già previsti su tutto l’arco dei tre giorni in cui le vetture saranno in pista.
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