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22 October 2010

GP di Corea – E’ la pista la vera protagonista

Yeongam, 22 ottobre


Al termine della prima giornata di azione in pista sul nuovissimo Korea International Circuit, le Ferrari F10 di Fernando Alonso e Felipe Massa si trovano rispettivamente in seconda e sesta posizione sul foglio dei tempi. Il più veloce è stato il leader della classifica iridata, Mark Webber al volante della Red Bull, terzo Lewis Hamilton con la McLaren. Alle sue spalle, in quarta posizione, Robert Kubica con la Renault, seguito da Jenson Button con l’altra McLaren. L’unico pilota in lotta per il titolo non presente nelle prime sei posizioni è Sebastian Vettel con la seconda Red Bull, che ha terminato la giornata con il settimo crono. Cosa dedurre da questa classifica in vista del fine settimana di gara? Probabilmente meno di quanto lo si possa fare solitamente, perché se è vero che nelle prove libere esistono normalmente molte incognite legate agli pneumatici e ai carichi di benzina, in Corea quest’oggi abbiamo assistito a un notevole cambiamento nei valori di grip dall’inizio della sessione mattutina, quando l’orologio segnava le dieci in punto, al termine del secondo turno alle tre e mezza del pomeriggio. La superficie della pista non solo era molto sporca, ma non aveva neppure mai visto una monoposto di F1 in azione. Di conseguenza si è stati testimoni del più elevato cambiamento del livello di aderenza di questa stagione.


Tuttavia, sembra che le F10 possano essere piuttosto competitive per il resto del weekend coreano, così come le McLaren, mentre le Red Bull sono apparse in una condizione di forma non certo irraggiungibile come invece mostrato quattordici giorni fa a Suzuka. Nel primo giorno di questo nuovo evento, senza dubbio la vera star è stata la pista: forse non tutte le infrastrutture dell’impianto sono pronte, probabilmente manca un tocco di vernice qua e là, ma i 5.621 metri del nastro di asfalto sembrano aver avuto l’approvazione unanime dei piloti, grazie all’interessante mix di curve, le apparenti possibilità di sorpasso che la pista offre e, soprattutto, la presenza di molte sezioni veloci. In fin dei conti ciò che dovrebbe essere veramente la Formula 1.

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