Nuova pista, nuove sfide
Fra pochi giorni la Formula 1 farà il suo esordio in Corea per la prima edizione dell’omonimo Gran Premio. Un debutto attira l’attenzione ma questa volta l’interesse di tutti sarà maggiormente concentrato sull’emozionante battaglia per il campionato, che vede coinvolti cinque piloti e tre squadre, tutti con delle chance di portarsi a casa il titolo a metà novembre ad Abu Dhabi.
Il circuito di Yeongam, situato sulla costa sudoccidentale della Corea, ha ricevuto il disco verde dalla FIA solamente un paio di giorni dopo il Gran Premio del Giappone. La logistica per tutte le gare fuori dall’Europa è complicata, considerato il numero di persone e di tonnellate di materiale richiesti, ma quando si va su una nuova pista si aggiunge una variabile ad un’equazione già di per sé complessa. Inoltre, Yeongam e la vicina città di Mokpo non hanno mai ospitato in precedenza un evento internazionale di questa portata e tutte le squadre hanno dovuto impegnarsi a fondo per trovare sufficienti sistemazioni alberghiere per tutti.
Per Fernando Alonso, Felipe Massa e tutta la Scuderia nessuno di questi potenziali problemi deve costituire una fonte di distrazione dal loro lavoro di questo fine settimana, con il pilota spagnolo impegnatissimo nel duello iridato, che lo vede al momento al secondo posto con gli stessi punti di Sebastian Vettel e quattordici di ritardo dal leader Mark Webber. Quindi far filare tutto liscio come l’olio è più importante che mai e la responsabilità ultima ricadi sulle spalle del Direttore Sportivo della Scuderia Ferrari Marlboro, Massimo Rivola. Massimo riveste questo ruolo da quasi due anni dopo aver passato undici anni lavorando per l’altra squadra italiana in Formula 1, la Minardi, diventata nel 2006 Scuderia Toro Rosso. “Lavorare per la Ferrari è molto diverso rispetto a quello che facevo alla Minardi/Toro Rosso” – afferma Rivola – “Ho un grande rispetto per il mio precedente team, dove ho imparato tanto, e sono stato molto fortunato a fare quell’esperienza: quando si lavora per una squadra “piccola” si è responsabili per diverse attività ma bisogna anche dire che, dal punto di vista organizzativo, ci sono meno persone da gestire. Una differenza fondamentale è che se prima sognavo di vincere ora alla Ferrari continuo a farlo ma con la consapevolezza che devo riuscirci! Ciò richiede un approccio diverso: c’è molta pressione ma del tipo che uno vuole avere.”
“Al fine di limitare al minimo le brutte sorprese, non appena viene inserita nel calendario una nuova data viene mandato il personale della logistica per fare un sopralluogo del circuito, del luogo, delle città vicine, degli alberghi e della rete di trasporto terrestre” – spiega Rivola – “Oltre a questi elementi che sono fondamentali per consentire alla squadra di lavorare senza fastidi esterni anche se tutto è nuovo e sconosciuto, ci sono delle informazioni relative alla pista che devono essere raccolte. Da una parte ci sono quelle che riguardano l’area del garage e le sue dimensioni, le infrastrutture fornite in termini di allacciamenti elettrici, spazi per gli uffici e così via; dall’altra ci sono quelle relative alle caratteristiche tecniche del tracciato.” Per la prima parte le squadre ricevono il supporto soprattutto della FOM ma anche della FIA. “Non appena viene diramato il calendario iniziamo a chiedere alla FIA quante più informazioni possibili in modo da poter costruire i nostri modelli di simulazione” – continua Rivola – “Il livello dei simulatori è ormai tale che possiamo apprendere moltissimo su una nuova pista ancor prima di averci girato. Come Direttore Sportivo, le informazioni sulla pit-lane sono molto importanti, soprattutto per quanto concerne le dimensioni della slow lane, in quanto ha un’influenza sulla sicurezza dei meccanici, soprattutto durante i pit-stop. Anche la fast lane è importante, in particolare per capire come si deve rilasciare la vettura dopo il pit-stop, così come la distanza fra un garage e l’altro. Non è mai facilissimo avere queste informazioni perché, per quanto i box e la pit-lane siano spesso la prima cosa che viene costruita in un nuovo impianto, i dettagli finali come le linee bianche sono altrettanto spesso fra gli ultimi ad essere completati. Quando arriviamo in pista, sono sicuro che troveremo qualche piccola differenza fra le nostre simulazioni e la realtà.”
I meccanici sono già arrivati a Yeongam nei giorni scorsi, visto che erano rimasti in Asia dopo la gara precedente: “Per cercare di ridurre al minimo viaggi stressanti e non necessari, abbiamo scelto di tenere buona parte dei meccanici e altro personale operativo da questa parte del mondo dopo il Gran Premio del Giappone” – continua Rivola – “Le persone che, di solito, lasciano per ultime la pista dopo aver finito di impacchettare tutto il materiale sono quelle che arrivano per prime la gara successiva per allestire i box e preparare le aree di lavoro. In questo modo, non sono dovute tornare in Europa e ripartire per l’Asia dopo appena qualche giorno. Invece, gli ingegneri sono tornati a Maranello dopo il fine settimana di Suzuka per continuare a lavorare sullo sviluppo della F10 e per rifinire la preparazione per questo circuito.”
Il ruolo di Rivola comporta che sia spesso, nei periodi che intercorrono fra le gare, il punto di contatto fra la squadra e i piloti: chi meglio di lui può dirci quale sia il feeling di Fernando e di Felipe in questo momento topico della stagione? “Non appena finisce un Gran Premio, Fernando si concentra già totalmente su quello successivo” – racconta Massimo – “E’ un momento molto impegnativo per lui perché sa che non può permettersi il benché minimo errore quindi è completamente concentrato sul suo lavoro. Per quanto riguarda Felipe, non ha avuto molta fortuna nelle ultime due gare ma, nonostante ciò, la sua motivazione non è stata intaccata. Gli daremo tutto il supporto possibile perché sappiamo che potrà giocare un ruolo importante per l’esito del campionato. Gli ho parlato qualche giorno fa e l’ho trovato in forma, anche se, comprensibilmente, è deluso di non essere ancora in lotta per il titolo: però è un vero pilota Ferrari, uno di quelli che non mollano mai. Anche la squadra è molto motivata: sappiamo che ce la possiamo fare e di poter contare su due piloti in grado di raggiungere i risultati che vogliamo ottenere. Naturalmente siamo consapevoli che la situazione è molto difficile anche perché c’è una vettura che è davanti a noi in classifica e che, nell’ultima gara, è stata più veloce di noi ma la nostra filosofia è quella di non mollare mai e sarà così fino alla fine.”
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