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04 November 2010

Domenicali: "In Brasile lo stesso approccio delle ultime gare"



Il Brasile ospiterà nei prossimi anni i due più grandi eventi sportivi a livello mondiale - i Giochi Olimpici nel 2016 e la Coppa del Mondo di calcio nel 2014 - ma entrambi dovranno lottare per raggiungere l'interesse generato dalle ultime edizioni del Gran Premio del Brasile di Formula 1.

Quella del 2010 sarà l'edizione numero 38 di questa gara che, per tanti anni, è stata collocata nella parte iniziale del calendario prima di slittare, dal 2004 in quella finale, trasformandosi così molto spesso nel palcoscenico di tante battaglie decisive per il titolo iridato. Così come l'anno scorso, anche in questa sessantesima edizione del Mondiale la gara sarà la penultima della stagione mai come questa volta riserverà tanta suspense nella lotta per il campionato, con cinque piloti ancora in lizza. La classifica vede in testa Fernando Alonso con 231 punti ma il quarto in classifica, Sebastian Vettel, è lontano soltanto 25 lunghezze, il punteggio che va al primo classificato. Dietro al tedesco c'è il detentore del titolo, davanti Mark Webber e Lewis Hamilton.


In teoria Fernando avrebbe la chance di conquistare la certezza del mondiale già a San Paolo ma ci vorrebbe davvero una combinazione di risultati abbastanza improbabile, come sottolinea il Team Principal della Scuderia Ferrari Marlboro Stefano Domenicali: "Non credo che il titolo si assegnerà questa domenica ma certamente sarà una gara molto importante: chi dovesse perdere troppi punti in Brasile sarebbe in grave difficoltà ad Abu Dhabi."

Nella squadra di Maranello tutti hanno seguito il consiglio dato dallo stesso Domenicali subito dopo il successo nel Gran Premio di Corea: tenere i piedi per terra. "L'approccio che il team avrà in queste ultime due tappe sarà quello giusto, tenendo presente la forza dei nostri rivali McLaren e Red Bull" - continua Domenicali - "Abbiamo visto quanto possano essere complicate le gare durante questo campionato, il che significa che dovremo essere molto prudenti. Per quanto riguarda la F10, ci saranno alcuni piccoli aggiornamenti aerodinamici ma nulla di particolarmente significativo: la differenza la faranno l'affidabilità e la tenuta mentale. In ogni caso, penso che la F10 potrà essere competitiva e i rapporti di forza non dovrebbero essere tanti diversi da quelli visti nelle ultime gare: ci aspettiamo una Red Bull come sempre molto forte e una McLaren che potrebbe avere degli aggiornamenti ed essere quindi più veloce ed in piena lotta per il vertice."

La Scuderia ha vinto già dieci volte la gara del Brasile, di cui due con Felipe Massa, nel 2006 e nel 2008. "E' la sua gara di casa e, conoscendolo, sono sicuro che avrà una motivazione in più per far bene" - dice Domenicali del suo pilota brasiliano - "Vorrà dimostrare ai suoi tifosi il suo valore e quindi mi aspetto di vederlo pienamente in lotta e pronto a fare il possibile per vincere. Sarà molto veloce ed è quello che ci serve adesso per raggiungere i nostri obiettivi."

Lo stesso Felipe non vede l'ora di correre davanti ai suoi supporter: "Questa è la gara che mi è mancata di più l'anno scorso, quando sono rimasto fuori dopo l'incidente di Budapest. Dopo l'assenza del 2009 sarebbe bello tornare a lottare per il primato, soprattutto perché sarebbe vitale per la classifica dei due campionati."

Alonso non ha mai vinto qui ma un terzo posto ad Interlagos fu sufficiente per dargli il primo titolo iridato nel 2005 mentre un secondo gli valse lo stesso traguardo l'anno successivo. "Fernando affronterà la gara di Interlagos nello stesso modo con cui ha approcciato le ultime, avendo bene in mente che la cosa più importante sarà finire la gara e che, a meno che qualcosa di imprevedibile accada, ciò significherebbe portare a casa un buon bottino di punti" - afferma Domenicali.

"Andiamo in Brasile con lo stesso spirito con cui siamo andati a giocarci le nostre carte nelle ultime gare: concentrati sul nostro lavoro, determinati ad ottenere il massimo da ogni opportunità, consapevoli che i conti si faranno ad Abu Dhabi" - dice Fernando - "La pista è molto interessante e, di solito, offre corse molto spettacolari. Le condizioni meteorologiche, che possono essere molto variabili, potrebbero giocare un ruolo importante e dovremo essere pronti ad ogni eventualità. Con un tracciato così veloce e corto, i distacchi saranno ridotti e ci potranno essere tanti piloti racchiusi in pochi decimi."

Sono state tante le edizioni del Gran Premio del Brasile di cui Domenicali è stato testimone nella sua ormai lunga carriera in Formula 1 quindi gli abbiamo chiesto quali sono i ricordi più belli e più brutti legati a questa gara. "Credo che il ricordo più bello sia senza dubbio il 2007. Era la tappa finale e solo due gare prima Kimi era 17 punti indietro in classifica: vincere il titolo Piloti con il finlandese e quello Costruttori insieme a Felipe fu davvero memorabile da un punto di vista sportivo" - racconta Domenicali - "Il peggiore è legato all'edizione successiva, a quella che si potrebbe definire l'ultima curva di Felipe. Quando tagliò il traguardo era campione del mondo poi, alcuni secondi dopo, il titolo passò in mano a Lewis Hamilton. Fu un momento difficile, anche se l'amarezza fu leggermente alleviata dal fatto che vincemmo il titolo Costruttori. Per Felipe e tutta la squadra fu davvero durissima. Quello che è rimasto un momento straordinario nel nostro sport è stato il modo in cui lui reagì pochi minuti dopo la fine della corsa, quando salì sul podio mostrando un grande autocontrollo, come fece del resto la squadra, e un enorme senso di sportività."

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