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14 November 2010

GP di Abu Dhabi - Una fantastica stagione conclusasi in modo deludente

Yas Island, 14 novembre
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Cinque vittorie e un totale di dieci podi per Fernando Alonso nel suo primo anno con la Scuderia Ferrari Marlboro. Cinque podi per il compagno di squadra Felipe Massa. Non ci sono dubbi che questa sia stata una stagione fantastica per la squadra di Maranello. Eppure è difficile accettare, quando è passato ancora così poco tempo dall’ultima bandiera a scacchi della stagione, che Fernando Alonso non abbia conquistato il titolo Piloti per soli cinque punti. Alla fine, il pilota spagnolo ha terminato i 55 giri di gara in settima posizione, con il pilota brasiliano in decima.

Come è potuto accadere considerando che sabato sera le probabilità vedevano Fernando nel ruolo di favorito? La risposta è da ricercare nella posizione persa dal pilota spagnolo alla partenza della gara e poi, come ha ammesso la stessa squadra, nell’errore commesso a livello di strategia nella scelta del momento in cui effettuare il pit stop obbligatorio. Partito terzo alle spalle di Vettel, autore della pole position, Fernando perdeva subito una posizione nei confronti di Button. Nel primo giro, la Safety Car entrava in pista dopo che Schumacher, andato in testacoda, veniva centrato pericolosamente da Liuzzi. Alcuni piloti, compresi Rosberg e Petrov, rientravano immediatamente ai box per un cambio gomme, scelta che si rivelerà molto importante nel proseguo della gara. Vettel, intanto, era al comando, seguito da Hamilton, Button e Fernando, con Webber e Felipe rispettivamente in quinta e sesta posizione.


Dopo un contatto con il muro, tanto da far alzare scintille dalla sua ruota posteriore destra, Webber era il primo con la Red Bull a effettuare un pit stop. Il momento, però, non risultava essere ideale, considerando che gli pneumatici di mescola morbida non accusavano quel degrado che era stato previsto. Tuttavia la Scuderia prendeva la decisione di far rientrare ai box Felipe alla tredicesima tornata, al 15esimo giro invece Fernando: in altre parole, la Ferrari decideva di fare la gara sul rivale più vicino a Fernando nella corsa al titolo, non solo con una monoposto, ma con entrambe le F10. Un grave errore. Superare su questa pista è infatti difficile: dopo aver risalito la classifica superando monoposto molto più lente, i due piloti Ferrari rimanevano imbottigliati dietro vetture che potevano vantare una buona velocità di punta: Felipe rimaneva così alle spalle di Alguersuari, mentre Fernando dietro a Petrov. La strategia corretta per Fernando, invece, si sarebbe dovuta basare su quello che stava succedendo nel gruppo di testa, considerando che Webber, avendo ugualmente effettuato il pit stop così presto, si ritrova altrettanto bloccato dal traffico.

Ci sono alcuni esperti in questo sport che sostengono che quando l’esito di un campionato è incerto fino all’ultima gara stagionale, se si è in lotta per una posizione in gara con uno dei piloti in lizza per il titolo, allora si dovrebbe lasciarlo passare. Evidentemente non la pensa così Petrov: il pilota Renault, nel pieno rispetto del regolamento sportivo, difendeva la sua posizione fino alla fine. E mentre il numero dei piloti davanti a Fernando che dovevano ancora cambiare gli pneumatici diminuiva, era chiaro che il settimo posto sarebbe stata la migliore posizione che il pilota spagnolo poteva conquistare, ovvero tre posizioni di troppo nel caso Vettel avesse centrato la vittoria. E così è stato: Alonso secondo, Massa sesto nel Campionato Piloti, terza la Ferrari in quello Costruttori. E’ ora il momento di pensare al 2011, che parte già venerdì, qui ad Abu Dhabi, quando tutti i team di Formula 1 proveranno gli pneumatici del nuovo fornitore: la Pirelli, infatti, prenderà il posto della Bridgestone, l’azienda giapponese con la quale la Ferrari, ma anche tutte le altre squadre, ha vissuto un rapporto costellato di successi nel corso degli anni.

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