Memorie d’autore: Giancarlo Fisichella e Ivan Capelli raccontano la loro esperienza con il Ferrari Challenge
Sul circuito di Monza è in atto questo fine settimana il primo round del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli che, inaugurando ufficialmente la diciannovesima stagione del celebre monomarca, offre un importante spunto per tornare con la memoria a quando tutto è cominciato. La vettura scelta per realizzare questo sogno era la Ferrari 348, nelle versioni TB e TS, e proprio sul tracciato brianzolo, esattamente il 28 marzo 1993, si è svolta la prima gara della serie italiana del Campionato, nato dalla volontà del Presidente Montezemolo di riportare i clienti Ferrari in pista.
Pochi anni dopo, nel 1995 eccoci di nuovo a Monza dove nella lista iscritti alla gara spiccava un nome illustre, quello di Giancarlo Fisichella che, mostrando già la stoffa di un campione è stato autore di una formidabile doppietta: “Avevo 22 anni ero al volante di una Ferrari a Monza.....un forte battito al cuore. Poi una volta in pista, acceso il motore e ingranata la prima, ho pensato solo a vincere. Pole position e vittoria in entrambe le gare, non potevo fare meglio. E su quel podio, che emozione!"
Un balzo in avanti al 1998, sempre a Monza naturalmente, questa volta con la F355 Challenge. Tra i protagonisti di questo importante progetto, che col passare degli anni ha visto scendere in pista sia piloti professionisti sia gentleman driver al debutto agonistico, anche l'ex pilota di Formula 1 e commentatore TV Ivan Capelli: “Corsi la gara di Monza in coppia con Eric Prinoth. Lui me lo chiese perché allora era alle prime esperienze e voleva avere una sorta di “tutor” e io fui ben lieto di accettare questo incarico: tornavo a guidare una Ferrari in pista, per di più a Monza! Fu una bellissima esperienza: allora, come oggi del resto, il Ferrari Challenge è davvero un campionato agguerrito.
La F355 Challenge era una vettura che richiedeva un bell’impegno nella guida. Aveva ancora il cambio ad H e il telaio non era certo equilibrato come quello delle vetture di oggi. Ci voleva esperienza ed “inventiva” nel condurla per portarla al limite. Inoltre, non c’era l’ausilio della telemetria e per giovani ed esordienti la situazione era più complicata.
Ho avuto la possibilità di provare anche le altre vetture che hanno disputato il Challenge, la 360 e la 430: di quest’ultima, ho avuto anche un’esperienza corsaiola con la versione GT3. Mi dispiace non aver avuto la possibilità di dare più continuità al mio impegno con queste vetture perché mi sono reso conto di quanto si siano evolute nel corso del tempo. Sono sicuro che la 458 Challenge sia una vettura ancora migliore e che offra grandi prestazioni, degne di piloti veri”.
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