GP del Canada - Una reale possibilità di vittoria spazzata via dalla pioggia
Non è sbagliato affermare che la vittoria nel Gran Premio del Canada di quest’oggi fosse una reale possibilità per la Scuderia Ferrari Marlboro. Ma la sfortuna ha messo prima la parola fine alle speranze di Fernando Alonso, con il pilota spagnolo costretto al ritiro al 37esimo giro di una gara resa caotica dalla pioggia, poi alle possibilità di Felipe Massa, in testacoda dopo essere stato ostruito da un doppiato. Il pilota brasiliano è riuscito comunque a continuare, portando a casa il sesto posto finale. In una stagione fin qui ricca di emozioni, se ne sono vissute certamente parecchie quest’oggi e, sebbene il risultato finale sia da dimenticare per la Scuderia, la gara di oggi verrà ricordata come un classico, oltre che per la sua lunga durata: oltre quattro, infatti, le ore trascorse dal via a causa di un’interruzione di due ore dovute alla pioggia torrenziale e alla pista allagata.
Jenson Button ha conquistato il successo all’ultimo giro al volante della sua McLaren dopo aver indotto all’errore il leader fin lì della corsa Sebastian Vettel. Il pilota in testa alla classifica piloti riusciva però a tagliare il traguardo in seconda posizione davanti al compagno di squadra Mark Webber.
A causa delle cattive condizioni, la gara partiva dietro alla Safety Car, che lascerà pista libera alle monoposto dopo quattro tornate. Fernando tentava subito il sorpasso nei confronti del pole man Vettel, senza però riuscirci, mentre Webber, quarto, veniva urtato da Hamilton, precipitando in classifica. I primi tre erano nelle stesse posizioni occupate in griglia di partenza, mentre alle spalle di Felipe l’ordine vedeva Rosberg, Schumacher – che dall’ottava posizione era risalito al quinto posto – Hamilton, Button, Di Resta, Heidfeld, con Kobayashi decimo; il pilota giapponese al giro 6 si isserà poi in ottava posizione. Una tornata dopo, Hamilton entrava in contatto con il compagno di squadra, ed era così costretto a parcheggiare la sua McLaren a bordo pista, con la Safety Car che rientrava un’altra volta in azione. Mentre la pioggia aumentava di intensità alla decima tornata, la Safety Car rimaneva in pista fino al termine del 12esimo giro. Al giro 17, Alonso e Rosberg entravano ai box per cambiare le proprie gomme: Felipe veniva quindi “promosso” al secondo posto alle spalle di Vettel, mentre Fernando era quinto alla 18esima tornata. Al giro 20, però, la pioggia diventava ancora più intensa, tanto da costringere la Safety Car a fare la terza apparizione della giornata. A causa delle condizioni della pista, Fernando era obbligato a rientrare nuovamente ai box per montare ancora gomme da pioggia estreme. Anche Vettel cambiava gli pneumatici nello stesso giro, lasciando Felipe al comando della corsa per un giro prima che il brasiliano si fermasse ai box per montare pneumatici nuovi. Fernando, invece, era intanto scivolato all’ottava posizione.
Al giro 24 la pioggia si era trasformata in un vero e proprio diluvio: la direzione gara decideva quindi di sospendere la gara con la bandiera rossa. Tutte le monoposto ritornavano quindi sulla griglia di partenza nell’attesa di nuovi sviluppi, con un’ora e 45 minuti di corsa ancora a disposizione prima del limite delle due ore. La luce garantita dai lunghi giorni dell’estate canadese non creavano le stesse preoccupazioni vissute in Malesia nel 2009, quando la pioggia aveva fermato una gara che non sarebbe più ripartita a causa del sopraggiungere del buio. Alle 15.50 ore locali, quindi, le vetture finalmente lasciano nuovamente la griglia di partenza, tutte equipaggiate con gomme da pioggia estreme obbligatorie alle spalle della Safety Car. Felipe provava ad avere la meglio su Kobayashi, in seconda posizione, senza però riuscirci.
La striscia di arrivi a punti di Alonso veniva interrotta quando Button entrava in contatto con la ruota posteriore destra della Ferrari, con la 150° Italia del pilota spagnolo che andava in testacoda, rimanendo bloccata su un cordolo. Il pilota McLaren, invece, era costretto a un pit stop a causa di una foratura. Arrivava quindi il momento del quarto periodo di neutralizzazione della gara con la Safety Car, che durerà fino al 41esimo giro. Alla ripartenza Vettel allungava su Kobayashi e Felipe e, con l’asciugarsi della pista, la direzione gara, dopo averne vietato l’uso con il bagnato, consentiva l’impiego del DRS. Con 20 giri al termine, Vettel conduceva la gara con un vantaggio di sei secondi sul pilota della Sauber, mentre Felipe era attaccato agli scarichi del giapponese. Alle spalle del pilota brasiliano, invece, l’ex compagno Schumacher. Alla 51esima tornata, con Felipe che provava un’altra volta il sorpasso su Kobayashi, Schumacher aveva la meglio su entrambi e guadagnava la seconda posizione, mettendosi alla caccia di Vettel.
La gara di Felipe rischiava di essere compromessa quando, impegnato nel doppiaggio di Karthikeyan, quest’ultimo accelerava all’improvviso al volante dell’Hispania, lasciando a Felipe nessun’altra possibilità se non andare sul bagnato, con successivo testacoda. Alla fine, comunque, il brasiliano riuscirà a riunirsi al gruppo grazie all’intervento di un’altra Safety Car, fino a concludere al sesto posto finale, decisamente lontano da quanto fosse alla sua portata.
Alla ripartenza della gara, con soli nove giri da percorrere, Vettel veniva inseguito da Schumacher, Webber, Button e Kobayashi. L’australiano della Red Bull superava il tedesco, ma doveva cedere la posizione per avere tagliato la chicane. Un giro dopo, commettendo lo stesso errore, Button conquistava il secondo posto. Il pilota McLaren metteva quindi sotto grande pressione Vettel; pressing che verrà ripagato dall’errore del tedesco, che perderà il controllo della sua monoposto, andando largo, e che di fatto permetterà a Button di centrare il primo successo della stagione.
Alle spalle del trio del podio, il resto delle posizioni a punti sono state appannaggio di Schumacher, quarto, seguito da Petrov, Felipe, Kobayashi, Alguersuari, Barrichello e Buemi, decimo.
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