Montezemolo: “La Formula 1 deve cambiare”
“La Formula 1 rimane la nostra vita ma senza Ferrari non c’è al Formula 1 così come senza Formula 1 la Ferrari sarebbe diversa”: Luca di Montezemolo è stato lapidario nell’affrontare l’argomento del futuro della massima competizione automobilistica, ribadendo peraltro concetti già espressi molte volte, anche nelle istanze più appropriate. “Abbiamo tanta pazienza ma ci sono delle condizioni precise per proseguire nel nostro impegno” – ha detto il Presidente – “Corriamo non soltanto per farci pubblicità ma soprattutto per fare ricerca avanzata per le nostre vetture stradali, su tutti gli aspetti: motori, telai, meccanica, elettronica, materiali e aerodinamica, tanto è vero che il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi vent’anni. Quello che non ci sta più bene è che il 90% della competitività sia basato esclusivamente sull’aerodinamica o che il nostro sia l’unico sport in cui siano proibiti i test. Costruiamo macchine, non elicotteri o razzi o aerei. Certo, non dobbiamo tornare agli eccessi di qualche anno fa ma non possiamo nemmeno ritrovarci nella condizione di non poter dare sbocco ad esempio ai giovani che stiamo facendo crescere nella Ferrari Driver Academy. In ultimo, c’è il tema della terza macchina che, badate bene, non lo sosteniamo tanto per il nostro interesse quanto per quello dello sport in generale. Siamo convinti che l’attenzione di tifosi, media e sponsor possa aumentare se in pista c’è un numero più ampio di vetture competitive e non macchine più lente di due o tre secondi al giro che vengono doppiate dopo poche tornate. Come esempio, ricordo che, nel 1961, Giancarlo Baghetti vinse il Gran Premio di Francia a Reims con una Ferrari messagli a disposizione da un privato: ecco, sarebbe bello vedere in futuro una nostra macchina correre con i colori americani, cinesi o, magari di Abu Dhabi.”
Le conclusioni di Montezemolo sono molto nette: “Sosterremo le nostre ragioni nelle sedi e nei modi più opportuni ma saremo molto chiari e a chi sta bene bene altrimenti se ne faranno una ragione. Se vorranno ancora la Ferrari, la Formula 1 deve cambiare e tornare ad essere ricerca avanzata, sempre con una necessaria attenzione ai costi. Noi non siamo in Formula 1 come degli sponsor ma come costruttori.”
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