Montezemolo a Wrooom: una tradizione da rispettare
Ormai è diventata una tradizione. Luca di Montezemolo non ha voluto mancare nemmeno quest’anno di fare una visita a Wrooom, l’appuntamento che da ventidue anni apre la stagione sportiva del Cavallino Rampante.
“E’ un evento sempre molto bello e voglio fare i complimenti all’organizzazione e alla località, davvero stupenda” – ha detto il Presidente della Ferrari nel salutare i giornalisti presenti al Centro Congressi di Madonna di Campiglio – “Voglio fare a tutti gli auguri di buon anno: l’unica cosa che chiedo è di avere una macchina competitiva, tutto qui. Abbiamo fatto dei nuovi innesti nella squadra ma sempre nell’ottica di un’evoluzione dinamica dell’organizzazione, senza fare una rivoluzione, come accaduto tante volte nei miei vent’anni di presidenza. Lo facciamo perché non vogliamo pagare troppo caro il prezzo di essere isolati, noi basati in Italia, rispetto al grosso del mondo della Formula 1, uno sport che vede la stragrande maggioranza delle squadre avere la sede in Inghilterra. Ogni tanto, questo vale per tutte le aziende non solo per la Formula 1, vale la pena far entrare un po’ d’aria fresca facendo un’iniezione di una nuova mentalità e cultura e rafforzando quelle aree in cui abbiamo più bisogno di maggiori competenze. Restiamo una squadra italiana: dei circa seicento componenti della Scuderia solo il 20% viene dall’estero. Certo, ora Domenicali dovrà rassegnarsi ad essere sostituito da un cinese: lo stiamo facendo crescere all’interno….”
La battuta di Montezemolo è stata accolta con una risata generale ma subito si è tornati sull’attualità con una domanda sull’uscita della Ferrari dalla FOTA: “Penso che, come nella vita, ci sono momenti in cui si sta bene insieme e altri in cui si sente il bisogno di cambiare” – ha risposto il Presidente – “Noi vogliamo continuare a giocare il nostro ruolo in Formula 1 in maniera costruttiva, guardando al futuro di questo sport che rimane fantastico ed è parte della nostra vita. Mi riferisco, ad esempio, alla tecnologia, alla necessità di raggiungere un pubblico più giovane, al bisogno di mantenere un forte legame fra le corse e la produzione delle automobili di serie, ai giovani piloti e alla necessità di metterli in condizione, attraverso dei test, di esprimere il loro potenziale. Senza voler fare nessun tipo di polemica, penso che la Ferrari abbia il diritto e la storia per dire la sua in maniera autonoma sul futuro di questo sport.”
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