Massa: “Tanto lavoro da fare ma anche tanto potenziale nella F2012”
Ne ha viste tante Felipe Massa per farsi spaventare da due giorni di prove apparentemente non esaltanti, almeno a guardare la classifica dei tempi. Oggi come ieri Felipe figura lontano dai primissimi (settimo a 1”893 da Michael Schumacher, il più veloce della giornata) ma la posizione non gli ha tolto quel sorriso che da sempre lo caratterizza.
“Sono stati due giorni diversi dal solito, cioè da quello cui eravamo stati abituati nei debutti degli anni passati” – ha spiegato il pilota brasiliano nell’incontro con i giornalisti – “Questa vettura è piena di soluzioni che richiedono tanto lavoro di affinamento e sono differenti dalle macchine precedenti. Ci siamo concentrati sulla messa a punto di tantissimi particolari e ancora resta tanto da fare: come sempre, alcune cose funzionano nella maniera giusta, altre lo sono meno. Ad esempio, ho fatto molti giri a velocità costante per raccogliere informazioni sull’aerodinamica e sul comportamento generale perché dobbiamo essere sicuri della direzione in cui dobbiamo andare nello sviluppo.”
Certe sensazioni sono comunque positive, come ha raccontato Felipe: “Da ieri a oggi abbiamo fatto alcuni cambiamenti sull’assetto e le risposte sono state quelle che ci aspettavamo. E’ importante che ciò accada perché significa che la vettura reagisce nella maniera giusta. Ovvio che c’è ancora molto da fare, forse più di quanto prevedevamo alla vigilia ma non siamo certo spaventati dal lavoro!”
“Penso che la F2012 possa essere più congeniale al mio stile di guida rispetto alle vetture precedenti: ad esempio, c’è molto meno sottosterzo” – ha proseguito Felipe – “Si tratta soltanto di lavorarci sopra con calma e con concentrazione ed è quello che faremo anche nei prossimi giorni, quando arriverà Fernando. Penso che ci sia un grande potenziale in questa monoposto, considerato anche dal punto in cui ci troviamo adesso. Se questa è la Ferrari più brutta che abbia mai guidato? Non lo so, dall’abitacolo non si vede l’ala anteriore e quindi nemmeno lo scalino: certo, da fuori bello non è….”
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