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21 February 2012

Niente di nuovo sul fronte spagnolo

Montmelò, 21 febbraio

Fra il circuito di Jerez de la Frontera e quello del Montmelò ci sono oltre 1100 chilometri di distanza ma per la F2012 non è cambiato molto. La nuova monoposto della Scuderia Ferrari necessita ancora di essere completamente sgrezzata per tirare fuori tutto il potenziale a disposizione ed è questa la priorità assoluta della squadra in questi otto giorni a disposizione prima della partenza per Melbourne.

Anche oggi Fernando Alonso ha avuto così tanto lavoro da fare per acquisire quei dati che servono come il pane ai tecnici del Cavallino Rampante per imparare a conoscere ogni piega del comportamento della F2012 in pista: per quanto possano essere accurati e precisi computer e simulatori d’ogni genere è l’asfalto che dà il verdetto sulla reale efficacia di una soluzione e di tutto il progetto. Soltanto nel pomeriggio Fernando ha cominciato a ed effettuare delle serie di giri abbastanza lunghe mentre in mattinata il lavoro ha riguardato soprattutto la valutazione di diverse configurazioni aerodinamiche. Sono stati alla fine 75 i giri completati, il più veloce nel tempo di 1.24.100, pari a quasi 350 chilometri: soltanto un problemino a metà mattina ha fatto perdere un’oretta di tempo ma per il resto tutto si è svolto senza problemi.

“C’è ancora tanto lavoro da fare ma siamo qui per questo, no?” – ha detto Fernando a www.ferrarif1.com – “Non credo che vedremo qualcosa di diverso nei prossimi giorni perché prima di vedere davvero quanto vale questa vettura dobbiamo mettere insieme tutti i pezzi di questo mosaico. So che c’è molta attesa all’esterno ma noi siamo totalmente concentrati su noi stessi, senza pensare a quello che succede attorno. Cominceremo a capire davvero qualcosa solamente a Melbourne.”

Non cambierà quindi la musica dello spartito rosso domani: ancora prove di aerodinamica, ancora confronto fra diverse configurazioni e quindi tanto da fare per ingegneri e meccanici. Del resto, è questa l’essenza della Formula 1: lavoro di centinaia di persone fra pista e fabbrica per mettere in condizione un pilota di essere il più veloce: in gara, non ai test.

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