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14 May 2012

Mai mollare, soprattutto in Formula 1

Maranello, 14 maggio

Erano decenni che non si assisteva ad un inizio di campionato così equilibrato: cinque vincitori al volante di cinque monoposto diverse in altrettante gare non si vedevano dal 1983. Anche allora uno dei cinque era un ferrarista, quel Patrick Tambay che si era imposto ad Imola nel Gran Premio di San Marino, mentre oggi il nome nella cinquina è quello di Fernando Alonso. Mai come stavolta lo spagnolo è andato vicino a bissare il successo ottenuto nel 2006 nella sua gara di casa: Fernando è stato in lotta fino agli ultimissimi giri con la Williams di Pastor Maldonado, senza mollare di un metro. Del resto, è con questa mentalità che si deve affrontare una stagione come questa: anche un punto in classifica può fare la differenza alla fine. “Bisogna crederci sempre, anche quando l’apparenza sembra dire il contrario. Ci sono tante storie di sport che lo dimostrano, non ultima l’epilogo del campionato di calcio inglese” – ha detto Stefano Domenicali a www.ferrarif1.com – “Ho rivisto ieri sera le immagini del finale delle partite in cui erano impegnate le due squadre di Manchester e la grinta con cui Roberto Mancini, cui voglio fare i miei personali complimenti per questo importante successo, ha continuato ad incitare i suoi anche quando la situazione sembrava compromessa deve essere d’esempio per tutti gli sportivi.”


Ciò vale ancora di più in uno sport come il nostro, dove i fattori in gioco sono molteplici” – ha proseguito il Team Principal della Scuderia – “Basta pochissimo per cambiare i rapporti di forza in campo e questa legge è ancora più vera quando le differenze sono di pochissimi decimi o, addirittura, centesimi. Quest’anno vincerà chi riuscirà a portare in pista i migliori aggiornamenti tecnici nel più breve tempo possibile: rimanere fermi anche solo per un paio di gare può voler dire finire fuori dai punti, considerato che ci sono tantissime squadre che hanno dimostrato di poter lottare per le prime posizioni. Noi abbiamo centrato l’obiettivo di fare un passo avanti in Spagna ma dobbiamo continuare su questa strada, anche perché il ritardo rispetto al tempo che era valsa la pole position ad Hamilton era ancora troppo grande.”

L’equilibrio comporta anche una distribuzione dei punti molto più allargata e, conseguentemente, un abbassamento del punteggio del primo classificato. I 61 punti accumulati da Sebastian Vettel e Fernando Alonso, leader ex-aequo del campionato Piloti, nelle prime cinque gare sono la quota più bassa da quando esiste il nuovo sistema di assegnazione dei punti: Button ne aveva 70 nel 2010, Vettel addirittura 118 l’anno scorso. Uguale il discorso nella classifica Costruttori: la McLaren era in testa nel 2010 con 119 punti, la Red Bull dominava con 185 punti l'anno scorso e oggi ne ha ben 76 in meno.

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