Smedley: “La nostra macchina è forte nelle curve veloci”
Da Valencia, una delle sedi entrate di recente a far parte del calendario agonistico, il Circus della Formula 1 si trasferisce in uno dei luoghi storici, Silverstone. E non è solo l'età a separare i due tracciati, perché non potrebbe esserci contrasto maggiore tra un circuito localizzato su un porto affacciato sul Mediterraneo e le linee veloci di una pista realizzata su un vecchio campo d'aviazione militare nel bel mezzo della campagna inglese. Occorre aggiungere che anche il tempo sarà probabilmente molto diverso, poiché l’Inghilterra, come gran parte del nord Europa, sta vivendo una delle estati più fredde e umide della storia. Tuttavia, come il Torneo di tennis di Wimbledon - le cui finali si svolgeranno la stessa domenica - il Gran Premio di Gran Bretagna è uno degli eventi sportivi dell'anno.
Tra le fila della Scuderia Ferrari questo è un momento molto importante per Rob Smedley, l’inglese ingegnere di pista di Felipe Massa. “Per me prima di tutto è un grande tracciato e da ferrarista, insieme a Monza, è uno dei miei circuiti di casa”, spiega l'ingegnere inglese. “Mi piace Silverstone perché ne ho bellissimi ricordi ed è come tornare a casa, una volta all'anno. La prima volta sono andato lì con mio padre, nel 1988. Non ero nemmeno sicuro al cento per cento di voler andare. Avevo tredici anni e non avevo mai visto la Formula 1 né ne sapevo nulla. Allora ero matto per il calcio, ma quando sono andato mi ha conquistato subito. Ne rimasi molto colpito, tanto da interessarmene soprattutto dal punto di vista tecnico. Ricordo che facemmo un balzo oltre le recinzioni del paddock – cosa oggi assolutamente vietata! - ed alcuni dei meccanici del team March ci accompagnarono nel loro garage per mostrarcelo. Così adesso, se qualche bambino con il suo papà mi ferma in circuito, sono sempre felice di fare quattro chiacchiere con loro, perché ricorderò sempre quando qualcuno ha avuto la gentilezza di farlo con me”. Oggi il numero di spettatori a Silverstone è limitato per motivi di sicurezza, ma c'era un tempo in cui la folla era molto numerosa, attratta dalla pista e da quella che divenne nota - e Smedley lo ricorda bene – come la ‘Mansellmania’. “Allora mio padre era un grande tifoso di Nigel Mansell. Guidava per la Williams e credo che tutto il paese lo supportasse perché era un grande pilota. Quando arrivai a Silverstone quella prima volta al venerdì mattina non facevo il tifo per nessuno, poi già alla sera ero un fan sfegatato di Nigel Mansell, come è stato fino a quando è arrivato in Ferrari all’inizio degli anni '90. Quando ha smesso di correre sono diventato meno fazioso e da allora mi sono solo divertito a guardare piloti incredibili come Ayrton Senna. Erano momenti magici, se si pensa a quei grandi piloti e anche a quanto fossero veloci le automobili di allora. Davvero difficile immaginare come la gente potesse lavorare con la tecnologia di venti anni fa!”.
In calendario dal momento in cui il Campionato del Mondo ebbe inizio - nel 1950 – ad eccezione dei cinque anni in cui il Gran Premio di Gran Bretagna si è tenuto presso Aintree e dei dodici in cui si è svolto a Brands Hatch, Silverstone si è evoluto nel corso del tempo, pur mantenendo le sue caratteristiche di circuito ad alta velocità. “Silverstone ha ora un nuovo layout, ma fin dai primi giorni in cui ho lavorato lì, in Formula 3 e Formula 3000, è stato in continua evoluzione”, spiega Smedley. “Ora è diventato un ambiente molto più professionale e funziona in maniera eccellente, non sembra più solamente quel posto dove le persone portano le loro auto per fare una gara di domenica pomeriggio! Il nuovo layout è molto più interessante e a noi ingegneri fa venire un gran mal di testa perché ora il circuito è ripartito in due zone distinte. E’ cambiato molto e credo in meglio. L'atmosfera è incredibile, con oltre 100.000 spettatori sugli spalti solo la domenica pomeriggio: i luoghi che più si avvicinano a Silverstone per la stessa immensa passione dei tifosi sono Suzuka e Monza. Qui la maggior parte sono inglesi, ma tanti arrivano da tutto il mondo per vivere questa atmosfera, anche se è in un aeroporto in mezzo al nulla!”.
La storia della Scuderia Ferrari è particolarmente ricca di ricordi legati a questo angolo ventoso dell'Inghilterra, tra cui la prima vittoria del Campionato del Mondo nel '51, ad opera di José Froilan Gonzalez, e altre quindici vittorie dopo quella, fino all’emozionante successo di Fernando Alonso dello scorso anno, in occasione del 60 ° anniversario della prima vittoria del ‘toro della pampa’, il soprannome con cui era noto Gonzalez. Il compagno di squadra di Fernando qui non ha avuto molta fortuna, con un quarto posto nel 2009 come miglior risultato. Garantire che questa volta Felipe faccia qualcosa di meglio sarà la priorità di Smedley durante tutto il fine settimana. “Nello sport è necessaria un po’ di fortuna, anche se è vero che occorre fare la propria fortuna e, in passato, forse non abbiamo fatto la nostra”, ammette l'inglese. “Qui alcune gare sono andate male e nel 2008 a livello personale è stata la peggior corsa di sempre, perché non sono riuscito a prendere una sola decisione giusta. Ma non dobbiamo mai smettere di sperare. Adesso che andiamo a Silverstone a Felipe manca ben poco per tornare ad essere dove si trovava in termini di guida e di fiducia in macchina. È necessario che le cose vadano nel modo giusto e nell'ultima gara questo non è accaduto. Guardando indietro, al Canada, Felipe ha fatto un piccolo errore in partenza, errore che poi ha condizionato il resto della gara, mentre nel Principato di Monaco è stato bloccato nel traffico per 70 giri. Tuttavia come passo e in termini di stile di guida e di fiducia, in quelle gare è apparso molto diverso rispetto all'inizio della stagione. Quindi ci manca molto poco, forse un piccolo un per cento per fare in modo che le cose inizino ad andar bene per noi.” Adesso Fernando è certamente in grande forma e la sua principale preoccupazione al suo arrivo a Silverstone sarà probabilmente assicurarsi di ricevere una calorosa accoglienza da parte del suo team, dopo la vittoria della Spagna contro l’Italia nella finale degli Europei di calcio!
Smedley è altrettanto ottimista per quel che riguarda, in generale, le prospettive della Scuderia. “Riteniamo di avere buone possibilità a Silverstone in questo fine settimana, anche se non è un segreto che occorre ancora molto sviluppo e una macchina più veloce. A Valencia non avevamo la macchina più veloce, ma rispetto a inizio anno era certamente migliorata, merito del grande lavoro di tutta la squadra. Tuttavia, la nostra vettura è sempre stata particolarmente adatta alle curve veloci e Silverstone è caratterizzata da curve ad alta velocità per quasi due terzi della pista. Speriamo di riuscire a fare del nostro meglio, non solo per il recente lavoro di sviluppo realizzato sulla F2012, ma anche per il fatto che la nostra macchina è forte nelle curve ad alta velocità. E per questo motivo che sento di avere buone possibilità in questo weekend.”
Facendo un passo indietro e guardando il quadro generale, Smedley il tifoso, il ragazzo che scavalcò la recinzione del paddock, si aspetta un grande fine settimana. “Credo non si siano mai viste distanze tanto ravvicinate, come il fatto che nessuno abbia ancora una comprensione chiara di tutto, soprattutto del comportamento delle gomme” dice entusiasta. “Questo vuol dire che a Silverstone potrebbe vincere uno qualunque tra i primi dieci piloti. Per tutto il tempo in cui ho lavorato in questo sport e anche prima, quando ero un semplice spettatore, non si è mai verificata una situazione simile. Credo sia una cosa fantastica sia per lo sport che per noi”.
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