GP di Germania - Il missile Alonso, lo sfortunato Felipe
Il vocabolario della Formula 1 inizia a essere a corto di superlativi per descrivere le prestazioni di Fernando Alonso in questa stagione. Come descrivere, quindi, il successo del pilota spagnolo nel Gran Premio di Germania di quest’oggi se non, appunto, come superlativo? Dopo aver conquistato ieri la pole position sotto la pioggia, rimanere in testa nel corso dei 67 giri sull’asciutto nella gara odierna non era cosa scontata, ma riuscendo ad avere la meglio sulla forte pressione esercitata dagli avversari, il pilota Ferrari ha condotto la corsa dall’inizio alla fine, conquistando così la terza vittoria di questa stagione. Meno fortunato il compagno di squadra Felipe Massa: partendo da quel centro gruppo sempre rischioso, il pilota brasiliano è stato coinvolto in un incidente che lo ha costretto a rientrare immediatamente al primo giro in corsia box per cambiare il musetto della sua F2012. Felipe ha poi recuperato nel corso della gara fino alla dodicesima posizione alla bandiera a scacchi. Per la sua terza vittoria nel GP di Germania, Alonso è stato affiancato sul podio da Sebastian Vettel, secondo con la Red Bull, e Jenson Button, terzo al volante della McLaren. Gli eventi post gara, però, vedranno Vettel scivolare indietro in classifica rispetto alla posizione in cui credeva avesse terminato la sua corsa, mentre Button tornerà al secondo posto!
Dopo tutta la pioggia dei giorni scorsi, una perfetta giornata d’estate, con un cielo soleggiato, diverse soffici nuvole bianche e la temperatura dell’aria che sfiorava i 25 gradi, accompagnava le vetture che si allineavano in griglia. Allo spegnersi del semaforo rosso, Fernando sfruttava l’ottimo spunto in partenza della F2012 e si portava in testa quasi indisturbato, mentre per Felipe era necessario un cambio di musetto al termine del primo giro per una collisione. Anche Hamilton rientrava con la McLaren per una foratura alla terza tornata.
Al quarto giro, Fernando aveva la Red Bull di Vettel a distanza ravvicinata. A seguire, con un ritardo di quasi quattro secondi, Schumacher in terza posizione al volante della Mercedes, poi Hulkenberg (Force India), Maldonaldo, Webber, Raikkonen, Di Resta e Perez, con sette posizioni guadagnate dal messicano rispetto al via, a completare la top ten. All’ottavo passaggio Button portava la sua McLaren davanti a Hulkenberg per la quarta posizione. Il pilota inglese superava poi Schumacher al decimo giro guadagnando il terzo posto, mentre Di Resta nello stesso passaggio inaugurava la prima tornata di cambi gomme. In testa, Fernando aveva un vantaggio di 1,3 secondi su Vettel, mentre i problemi nelle battute iniziali accusati da Felipe lo vedevano rilegato in 19esima posizione.
Hulkenberg, Webber e Rosberg effettuavano tutti il cambio gomme al giro 12, mentre Maldonado rientrava con la Williams in pit lane dalla sesta posizione al 13esimo passaggio. Al giro 14 era la volta di Schumacher (quarto) sostituire gli pneumatici, riuscendo ad avere la meglio, una volta rientrato in pista, su Hulkenberg, superato anche da Raikkonen. Dopo essere andato un po’ largo al 17esimo giro nell’affrontare una curva, la Scuderia faceva subito rientrare Fernando ai box per il primo cambio gomme, montando le più dure Medium per un secondo stint più lungo. Alla 19esima tornata Button portava la sua McLaren ai box, seguito dalla Toro Rosso di Ricciardo. Il cambio gomme per Vettel avveniva al giro 20, con il tedesco che rientrava in pista in seconda posizione con un ritardo di 3,3 secondi nei confronti di Fernando. Terza, nel frattempo, la Sauber di Kobayashi, l’unico pilota a non essersi ancora fermato ai box per la sostituzione degli pneumatici, operazione che compierà al 22esimo giro. Pit stop per Felipe, dalla 16esima posizione, al giro 24 invece.
In questa frazione di gara, Vettel sembrava più veloce del pilota spagnolo della Ferrari e, al giro 27, solo un secondo separava i due piloti. Il giro successivo, il tedesco era sufficientemente vicino per iniziare a usare il suo DRS e, al 29esimo passaggio, il gap tra i due era di 7 decimi. Alla tornata 31, i due piloti affrontavano il doppiaggio di una Marussia: nella manovra Fernando guadagnava un po’ di spazio per respirare dato che il suo vantaggio saliva a 1,1 secondi. Ad approfittarne della battaglia Spagna contro Germania era Jenson Button in terza posizione, avvicinatosi alla Red Bull fino a ridurre il suo svantaggio a 2,8 secondi, e più veloce dei due piloti di testa. Al 34esimo giro, appena superata la metà corsa, gara solitaria per Felipe in quattordicesima posizione. Al 35esimo passaggio, il colore negli specchietti retrovisori di Fernando passava dal blu all’argento: sebbene indietro in classifica, doppiato di un giro, Hamilton, con gomme nuove, passava Vettel e si installava alle spalle di Alonso. Schumacher era il primo dei piloti di testa ad effettuare il secondo stop, rientrando ai box al 36esimo giro dalla quinta posizione. Al 41esimo passaggio era la volta di Button, seguito da Perez (quinto) e Webber (ottavo).
Momento chiave della gara il giro successivo: Fernando andava in pit lane, con la Red Bull che copriva la mossa Ferrari facendo entrare contemporaneamente Vettel ai box. Ma al rientro in pista, Button riusciva ad affiancare il tedesco e a guadagnare la seconda posizione, con tutti e tre i piloti testa con gomme Medium e con una strategia che li avrebbe portati fino alla bandiera a scacchi. Button era quindi sufficientemente vicino per utilizzare il DRS e, con 20 giri alla fine, la McLaren era veramente attaccata all’alettone posteriore della Ferrari. Più indietro, invece, Felipe faceva il suo terzo e ultimo pit stop al 48esimo giro. Mentre Vettel perdeva terreno dai primi due, a dieci giri dalla fine Button era a soli 6 decimi da Fernando. Ma dopo una serie di doppiati, il pilota spagnolo riusciva a gestire il vantaggio, fino ad aumentarlo il giusto necessario per essere più “tranquillo” negli ultimi giri. Vettel, invece, recuperava su Button e, al penultimo giro, aveva la meglio sulla McLaren, andando oltre l’asfalto della pista per conquistare la seconda posizione. Nel dopo gara, comunque, i commissari di gara infliggeranno a Vettel una penalità di 20 secondi perché, nella manovra di sorpasso su Button, riscontravano una violazione del regolamento. Decisione che retrocederà quindi il tedesco in quinta posizione, con Button secondo. Così, sebbene non abbia visto il podio, Kimi Raikkonen ha concluso il GP di Germania in terza posizione con la Lotus, con Kobayashi (Sauber) promosso al quarto posto.
La Red Bull continua a guidare la Classifica Costruttori, con la Scuderia seconda, leggermente più vicina ai leader e con la McLaren che si allontana in terza posizione. Per quanto riguarda Fernando, invece, il pilota spagnolo è in testa alla Classifica Piloti con 154 punti, 34 in più di Mark Webber, ottavo quest’oggi.
Nonostante sia stata completata metà stagione, il Circus della Formula 1 non può ancora riprendere fiato poiché si sposta ancora più a est per affrontare, tra soli sette giorni, il Gran Premio d’Ungheria, ultima gara prima della pausa estiva.
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