Montezemolo: “Sono ancora più preoccupato di prima…”
Ritrovarsi tutti insieme per festeggiare una vittoria è sempre bello ma farlo due volte in un mese assume un significato particolare: se poi si pensa che in mezzo ai due successi, quelli di Alonso a Valencia e a Hockenheim, c’è stato un secondo posto, quello di Silverstone, la soddisfazione è tanta. Sessantotto punti in tre gare rappresentano un bel bottino per Fernando, quasi l’en-plein, ed è stato logico che l’applauso più lungo degli uomini e delle donne della Scuderia, riunitisi nel padiglione della Logistica, sia stato riservato a lui.
Ce ne sono stati altri di applausi – insieme al pilota spagnolo c’erano anche Felipe Massa e Jules Bianchi ma altri sono stati dedicati anche ovviamente a Stefano Domenicali e al trio di tecnici Fry-Tombazis-Marmorini - ma non sono mancati i richiami, mai troppo pochi, alla consapevolezza che la strada da percorrere è ancora tantissima. Il più forte è stato, e non poteva essere altrimenti, quello del Presidente Montezemolo.
“Sono preoccupato e lo sono più di quanto non lo fossi all’indomani di Valencia” – ha detto Montezemolo – “Vedo degli avversari fortissimi: una McLaren che ha fatto grandi progressi, una Red Bull molto forte, una Sauber che aveva un passo di gara uguale al nostro ed una Lotus in alcuni frangenti molto forte. Dobbiamo stare quindi molto attenti: forse i nostri avversari non si aspettavano, dopo l’inizio di stagione difficile, una Ferrari capace di ritornare così forte ma ora moltiplicheranno ancora di più l’impegno per batterci. Dobbiamo quindi rimanere concentratissimi e continuare nello sforzo di migliorarci continuamente.”
La preoccupazione non ha però impedito a Montezemolo dal riconoscere la bontà del lavoro fatto negli ultimi mesi. “Voglio dirvi che sono orgoglioso di voi. Quando vi osservavo mentre applaudivate i piloti pensavo che sono fortunato ad avere dei collaboratori come voi, persone che hanno saputo raddrizzare con il lavoro fatto con umiltà, capacità e determinazione un inizio di stagione difficile, non all’altezza del nome della Ferrari. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare Domenicali per il suo lavoro. Quando alcuni anni fa decisi di puntare su un uomo cresciuto all’interno qualcuno arricciò il naso ma oggi mi fa piacere vedere un vero leader di una squadra che sta facendo bene, come la voglio io ed è degna di chiamarsi Ferrari”.
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