A Singapore comincia lo sprint finale
Se avete in programma di seguire la stagione di Formula 1 fino alla fine, allora prendere un respiro profondo perché da ora fino al 25 novembre in Brasile ci sono sette Gran Premi compressi nello spazio di due mesi. Il calendario è senza pause e la gara di questa settimana è una delle più dure: il Gran Premio di Singapore si svolge su un tracciato cittadino molto impegnativo, in un clima molto caldo ed umido, su una distanza appena inferiore ai 310 chilometri che viene sempre coperta quasi al limite delle due ore regolamentari.
Si sono tenute solamente quattro edizioni di questo evento nell’era moderna e il ferrarista Felipe Massa partì dalla pole position proprio in quella inaugurale, nel 2008 ma, a causa di una serie di circostanze, non fu in grado di convertire quel risultato in una vittoria. “Mi piace la pista di Singapore e penso che si adatti alle mie caratteristiche, anche se non ho mai avuto molta fortuna lì” – dice il pilota brasiliano – “Quindi guardo con fiducia alla possibilità di fare un nuovo bel risultato e spero di poter fare ancora meglio che nelle ultime due gare. Toccando legno, possiamo continuare su questa strada dopo quelle che sono state due belle corse a Spa e a Monza. Ho raccolto un buon numero di punti, soprattutto rispetto a come andavano le cose all’inizio della stagione.”
Vista l’attuale classifica, Felipe pensa sia a quello che può fare per aiutare la Scuderia in quella Costruttori sia al contributo che può dare per supportare Fernando nella lotta per il titolo Piloti, togliendo punti ai diretti concorrenti del suo compagno di squadra. Lo spagnolo è ancora in testa e ha già vinto due volte a Singapore, l’ultima nel 2010 quando portò la sua Ferrari in pole position, ed è salito sul podio anche nel 2009, quando finì al terzo posto.
Il circuito di Marina Bay presenta molte caratteristiche comuni con gli altri circuiti cittadini, come l’elevato numero di curve (23), la maggior parte delle quali medie e lente, e si sviluppa in senso antiorario. L’asfalto, come sempre accade in ambienti simili, è abbastanza sconnesso, il che complica la vita in termini di assetto e freni: questi ultimi sono utilizzati tantissimo e non hanno molto spazio per raffreddarsi durante il giro.
“Ci sono delle somiglianze con Monaco in termini di assetto e anche con l’Ungheria, una pista che richiede molto carico aerodinamico” – spiega Felipe – “Se guardiamo a queste due gare, siamo andati meglio nel Principato che all’Hungaroring, quindi speriamo che Singapore assomigli di più a Monte Carlo! L’anno scorso la gara fu molto dura per le gomme e, anche se la nostra macchina è molto diversa quest’anno, mi aspetto comunque una corsa difficile, considerato che avremo le stesse mescole del 2011, Supersoft e Soft. Pertanto, mi aspetto di vedere più soste di quelle che abbiamo visto nelle ultime due corse.”
Se il tracciato di Marina Bay condivide alcune caratteristiche con quello di Monaco, ciò che lo rende unico è l’orario di svolgimento, visto che è questa la prima e sola corsa del calendario che si svolge integralmente in notturna. “Per me non ci sono problemi a correre sotto le luci artificiali in quanto l’illuminazione è così buona che la visibilità è più o meno normale” – continua Felipe – “Fisicamente non ci sono difficoltà ad adattarsi all’orario notturno perché non cambiamo fuso, rimanendo in quello europeo: si va a letto alle cinque di mattina e ci si sveglia all’una del pomeriggio. La corsa comincia alle 20, quindi alle due del pomeriggio europee: non ci sono differenze. Naturalmente è strano andare a dormire alle cinque ma funziona e riusciamo a mantenere questo orario tutto il fine settimana.”
Se si vuole fare una buona dormita allora è meglio non avere troppe preoccupazioni e, sebbene Massa ancora non conosca il suo futuro dopo il Gran Premio del Giappone, il ferrarista sembra affrontare l’incertezza con grande calma. “Non ci sono novità sul mio futuro al momento ma non ci sono dubbi sul fatto che i buoni risultati aiuteranno” – conferma Felipe – “Devo soltanto continuare a fare il massimo e a fare buoni punti, con la speranza di sentire presto buone notizie. E’ sempre meglio sapere come stanno le cose e, ovviamente, voglio sapere che cosa farò l’anno prossimo ma posso garantire che non è mai accaduto di pensarci quando sono in macchina nel mezzo della gara! Sono consapevole che sono i risultati quelli che contano, quindi so perfettamente che ci possono essere delle situazioni rischiose in gara e che bisogna pensare con grande attenzione a quello che si fa, visto che la priorità è finire la corsa.”
Questo weekend segnerà la ottocentoquarantacinquesima partecipazione della Scuderia ad un Gran Premio: un numero non particolarmente significativo ma per uno dei partner storici della Ferrari questa sarà una corsa memorabile. La Shell celebrerà infatti il suo Gran Premio numero 500 come fornitore della benzina e dei lubrificanti della Scuderia. “Rammento di aver partecipato ai festeggiamenti per il Gran Premio numero 400 della partnership, visto che sono oltre cento le corse fatte col Cavallino Rampante” – ricorda Felipe – “Non è soltanto una ricorrenza speciale ma anche molto importante perché la Shell non è solamente un fornitore ma lavora insieme a noi per migliorare la vettura. Parliamo sempre di portare in pista dei miglioramenti ad ogni gara e alcuni di questi riguardano la benzina: se la macchina sta andando bene e raccoglie molti punti, in parte lo si deve anche alla Shell.”
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