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07 October 2012

GP del Giappone - Massa magnifico, Alonso spinto fuori

Suzuka, 7 ottobre
GP GIAPPONE F1/2012
Battute iniziali del Gran Premio del Giappone molte negative per la Scuderia Ferrari, con la monoposto di Fernando Alonso parcheggiata nella ghiaia appena pochi metri dopo lo spegnersi del semaforo rosso. Felipe Massa, invece, si è scrollato di dosso tutta la pressione che lo accompagna sul suo futuro, facendosi strada dalla decima posizione in griglia al secondo gradino del podio, dopo una magnifica prestazione nel corso dei 53 giri su uno dei circuiti più impegnativi al mondo. All’inizio del fine settimana di gara, al pilota brasiliano era stato ricordato che nel 2006 aveva terminato in seconda posizione, e Felipe aveva risposto che gli sarebbe piaciuto ripetere tale risultato: cosa che ha fatto! Il vincitore, quasi inevitabilmente vista la grande prestazione in qualifica, è stato Sebastian Vettel: il pilota Red Bull non ha mai avuto problemi dallo spegnersi del semaforo fino alla bandiera a scacchi. Per la gioia del pubblico giapponese, a completare il podio Kamui Kobayashi con la Sauber. Fernando Alonso continua a guidare la Classifica Piloti, ma il suo vantaggio si è drasticamente ridotto a 4 punti sul secondo, Sebastian Vettel. Felipe guadagna invece una posizione e si porta al nono posto. La Scuderia è ancora terza nel Campionato Costruttori, a 20 lunghezze dalla McLaren.


Una bella domenica di sole accompagnava le 24 monoposto sullo schieramento in griglia di partenza, con Fernando sesto e in terza fila, e Felipe quattro posizioni e due file più indietro, con entrambi i piloti Ferrari che partivano con gomme Pirelli Soft. La gara di Fernando durava giusto fino alla prima curva, quando perdeva il controllo della sua F2012 dopo essere stato colpito nel posteriore da Raikkonen, ed essere così costretto al ritiro. Con la Mercedes di Rosberg parcheggiata a bordo pista, e Webber che ritornava ai box con la vettura danneggiata - anche se poi proseguirà la sua corsa - dopo essere entrato in collisione con Grosjean, la Safety Car entrava in pista. Dopo una grande partenza, Felipe nel frattempo era salito fino al quarto posto alle spalle del trio di testa Vettel, Kobayashi e Button.

Quinto Raikkonen, seguito da Perez, Hamilton, Hulkenberg, Maldonado, Ricciardo, Kovalainen, Vergne, Di Resta, con Schumacher 16esimo dopo essere partito in 23esima posizione. Al quinto giro, Vettel al volante della Red Bull aveva un vantaggio di 3 secondi sulla Sauber di Kobayashi, con la McLaren di Button a un secondo, mentre Felipe era a 6 decimi dal pilota inglese e con la Lotus di Raikkonen a un secondo alle sue spalle. Nei giri successivi, il divario di Felipe nei confronti di Button rimaneva pressoché costante, mentre il vantaggio sul finlandese della Lotus saliva fino a 2,4 secondi. Button, Raikkonen e Hulkenberg, seguito dal compagno di squadra Di Resta, inauguravano il valzer dei pit-stop al termine della 13esima tornata. Kobayashi rientrava ai box dalla seconda posizione al giro 14, imitato dal compagno di squadra Perez il passaggio seguente. Alla 16esima tornata era la volta di Hamilton e Maldonado cambiare gli pneumatici. Felipe era salito in seconda posizione quando, al giro 17, rientrava in pit lane insieme al leader della corsa Vettel, così come Schumacher e Ricciardo.

Il successivo ritiro importante nel corso della gara era quello di Perez, andato in testacoda mentre occupava la settimana posizione e con la Sauber che si fermava nella ghiaia alla curva 11, dopo aver provato a superare Hamilton all’esterno. Il giro 19 vedeva Felipe, in seconda posizione con gomme Hard, segnare il giro più veloce della gara nel tentativo di ridurre l’importante svantaggio di 9,8 secondi che accusava dal leader Vettel, mentre Kobayashi era terzo a 2,6 secondi alle spalle del pilota brasiliano. Button, Raikkonen e Hamilton completavano le prime sei posizioni. Vettel rispondeva a sua volta con un altro giro veloce alla 22esima tornata, con il vantaggio su Felipe che saliva così sopra i dieci secondi. Al trentesimo giro il distacco tra i due piloti era salito a 12,7 secondi, e nella stessa tornata Raikkonen, sesto, era il primo dei piloti di testa a effettuare la seconda sosta ai box. Kobayashi, Hamilton e Hulkenberg contemporaneamente rientravano ai box al 31esimo passaggio per il secondo pit-stop. All’uscita delle pit lane, Hamilton quasi entrava in collisione con Raikkonen nel tentativo di stare davanti al rivale, riuscendo a portare la sua McLaren in settima posizione alle spalle della Toro Rosso di Ricciardo, ancora non rientrato ai box per la seconda sosta. Maldonado, quarto, effettuava il secondo cambio gomme alla tornata 33, seguito dal pilota australiano della Toro Rosso il giro successivo. Fermata ai box per Button dalla terza posizione al giro 35, il che voleva dire che solo Vettel e Felipe, distanziati di 17,1 secondi, dovevano ancora effettuare il loro ultimo cambio gomme. Al giro 36 il pilota brasiliano era il primo dei due a rientrare, montando gomme Hard per le rimanenti 17 tornate. Il leader della corsa faceva la sua ultima sosta il passaggio successivo, rimanendo in testa con un vantaggio di 18 secondi su Felipe, a sua volta con un margine di 3,3 secondi su Kobayashi. L’idolo di casa aveva le due McLaren di Button e Hamilton alle sue spalle, con Raikkonen al volante della Lotus a completare le prime sei posizioni.

A questo punto della gara, con tutto il gruppo di testa che montava Pirelli Hard, cambiamenti nelle posizioni potevano arrivare nelle battute finali in funzione della tenuta delle gomme. Mentre la speranza dei tifosi sulle tribune era di vedere un pilota giapponese sul podio su questa pista per la seconda volta dopo il terzo posto di Aguri Suzuki nel 1990, Button, quarto, non era della stessa idea e si avvicinava a Kobayashi a dieci giri dalla fine, mentre per Felipe non c’era più niente da fare se non accontentarsi del secondo posto e assicurarsi di portare la F2012 al traguardo senza rischi. L’ordine di classifica rimaneva quindi immutato: gli uomini della Scuderia correvano così lungo la pit lane per festeggiare Felipe sul podio, dopo una splendida prestazione non solo per lui, ma che ha anche negato punti importanti ad alcuni dei rivali del compagno di squadra nella corsa al titolo.

E adesso sono cinque le gare che mancano all’appello, con la prossima che andrà in scena molto presto: tra sette giorni, infatti, si corre in Corea.

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