Montezemolo: “Questo Mondiale dipende ancora da noi”
E’ stato un brutto colpo ma non è certo un KO. Vedersi ridurre al minimo il margine di vantaggio sul più immediato inseguitore senza essersi nemmeno potuto giocare le sue carte – la sua gara non è durata nemmeno quattrocento metri – ha reso amara la trasferta in terra giapponese di Fernando Alonso ma non ne ha certo minato la voglia di lottare per un titolo che è ancora pienamente alla sua portata. Lo stesso si può dire per la Ferrari, che non ha la minima intenzione di mollare la presa. Lo si comprende bene dalle parole che il Presidente Luca di Montezemolo ha affidato a www.ferrari.com all’indomani di una gara che ha comunque salutato il ritorno sul podio di Felipe Massa dopo un’assenza lunga trentacinque gare, splendido secondo ieri a Suzuka.
“E’ in questi momenti che voglio vedere la Ferrari che conosco” – ha detto Montezemolo – “Una squadra concentrata e che mantiene i nervi saldi. Parlerò presto al telefono con Fernando per dargli un’ulteriore motivazione ad affrontare queste ultime cinque gare con il coltello fra i denti, come deve fare tutta la squadra del resto.”
“Ieri è stato molto importante il secondo posto di Felipe, il cui apporto diventa ancora più fondamentale in questa parte finale della stagione” – ha proseguito – “Mi aspetto un lavoro straordinario dai nostri tecnici, che hanno dimostrato di esserne capaci: siamo perfettamente consapevoli che questo Mondiale dipende ancora da noi.”
“Sappiamo di poter contare sul pilota più forte in circolazione e solo degli errori altrui gli hanno impedito, prima a Spa e poi a Suzuka, di mantenere a distanza di sicurezza gli avversari” – ha concluso il Presidente, ritornando con la mente agli ultimi episodi accaduti al pilota spagnolo – “Non dimentichiamoci che, senza quelle due collisioni, oggi Fernando avrebbe perlomeno una trentina di punti in più, ad essere pessimisti nel calcolo. Nello sport come nella vita, la ruota gira, non bisogna mai dimenticarselo: per noi non lo ha fatto in senso positivo ultimamente ma non ci vuole niente perché cambi senso di marcia.”
Del resto, quale risultato avrebbe potuto ottenere ieri pomeriggio Alonso lo ha dimostrato il suo compagno di squadra. Massa è stato competitivo per tutto il weekend ad eccezione di un giro, quello del secondo tentativo cronometrato in Q2, in cui, per motivi ancora oscuri, non ha ritrovato quel livello di aderenza che aveva fino a pochi minuti prima, quando aveva effettuato il primo tentativo con pneumatici già rodati. In gara il brasiliano è stato bravissimo, gestendo in maniera impeccabile le gomme Soft nella prima fase quando comunque era più veloce di chi gli era immediatamente davanti, e spingendo il giusto al momento della prima sosta in modo da poter sopravanzare sia Button che Kobayashi all’uscita dai box. Poi Felipe ha gestito con grande tranquillità il margine che aveva accumulato, non venendo mai avvicinato in maniera pericolosa né dal giapponese della Sauber né dall’inglese della McLaren. E’ vero che lì davanti Vettel è stato irraggiungibile ma, visto il rendimento dell’unica F2012 in gara, che cosa avrebbe potuto fare un pilota come Fernando? Senza dimenticare che, il giorno prima, un’altra svista della dea bendata – sotto forma di bandiere gialle – aveva privato lo spagnolo di un posto in seconda fila ampiamente alla sua portata.
Sicuramente c’è molto da lavorare per gli ingegneri della Ferrari per rispondere al passo avanti fatto dalla Red Bull in queste ultime due gare ma è anche vero che, mai come quest’anno, ogni gara sembra fare storia a sé e i rapporti di forza mutano piuttosto facilmente. Fernando era comprensibilmente piuttosto frustrato ieri pomeriggio quando aveva lasciato il circuito, ma sa bene anche lui di poter contare su una squadra totalmente concentrata sul compito di mettere a disposizione sua e del suo compagno di squadra la miglior macchina possibile. E la Ferrari sa di poter contare sul miglior pilota possibile.
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