GP degli Stati Uniti - Un ritorno negli Stati Uniti caratterizzato dal poco grip
Domenica, per il penultimo appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1 di quest’anno, Fernando Alonso e Felipe Massa dovranno completare 56 giri del nuovo splendido Circuit of the Americas. Quest’oggi, entrambi i piloti della Scuderia hanno superato tale quota: il brasiliano di tre tornate, lo spagnolo di otto. Su una nuova pista è inevitabile che i piloti abbiano il desiderio di prendere confidenza il più possibile con un tracciato in precedenza visto solo al simulatore, così come gli ingegneri abbiano la necessità di avere altrettanti dati per convalidare le previsioni fatte, basandosi su quelle stesse simulazioni, in termini di configurazione della monoposto.
Come tutte le più recenti piste entrate in calendario, il Circuit of the Americas, abbreviato in COTA, è opera di Hermann Tilke. E se la pratica rende perfetti, allora questa pista americana sta riscuotendo il pieno di consensi nel paddock. I suoi 5,5 km sembrano raccogliere tutti i tipi di curve conosciute dall’uomo, con alcune sezioni dal forte impatto visivo come la ripida collina che si erge alla fine dei rettilineo dei box, come se la salita dell’Eau Rouge si fosse spostata da Spa, in Belgio, ad Austin, in Texas. Considerando che nel recente passato la Formula 1 non è riuscita a entrare nell’immaginario del pubblico americano, è stato gratificante vedere come le prove libere del venerdì abbiano richiamato molto pubblico per il ritorno del Circus nel paese a Stelle e Strisce dopo quattro anni di assenza.
Il primo problema affrontato da tutte le dodici squadre è stato che, seppur con la consapevolezza che la superficie era nuovissima, la pista si è rivelata più scivolosa e con un grip inferiore al previsto, il che ha reso difficile valutare la bontà degli aggiornamenti portati qui, rendendo più ardua la ricerca del giusto bilanciamento delle vetture che scivolavano a ogni curva. Inoltre, qualsiasi preconcetto europeo che vede il Texas sempre al caldo, quest’oggi si è rivelato infondato: tutti gli addetti ai lavori, per la prima volta dal Gran Premio del Belgio, hanno infatti fatto ricorso alle giacche pesanti. Il che ha aggiunto ulteriori difficoltà nel trovare il giusto grip e far lavorare al meglio gli pneumatici Pirelli Medium e Hard.
Alla fine della giornata, iniziata con la prima sessione di prove libere alle 9 della mattina invece delle più abituali ore 11, Fernando ha fatto segnare il terzo miglior tempo, il sesto Felipe Massa. Il più veloce in entrambi le sessioni colui che ha un vantaggio di 10 punti in classifica sul pilota spagnolo della Ferrari: questo pomeriggio Sebastian Vettel, al volante della Red Bull, ha completato un giro del tracciato con un tempo di ben sette decimi e mezzo inferiore rispetto a chiunque altro, a partire dal compagno di squadra Mark Webber. Tra Fernando e Felipe, sul foglio dei tempi, le due McLaren di Lewis Hamilton e Jenson Button, rispettivamente in quarta e quinta posizione.
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