Montezemolo: “Complimenti ai vincitori”
L’annata di Formula 1 appena conclusa ha offerto alcuni spunti di discussione, tanto per essere diplomatici, e il Presidente Montezemolo non si è lasciato sfuggire l’occasione per rimarcarli, pur senza voler battere il tasto della polemica.
“Partiamo da un punto: facciamo i complimenti alla Red Bull e a Vettel, che ha avuto una macchina straordinaria ed è un grande pilota” – ha detto Montezemolo – “Se mai Alonso dovesse per una qualche ragione ritirarsi, allora mi piacerebbe Vettel: un pilota che sta con i piedi per terra e ha una grande voglia di vincere: fu Schumacher a segnalarmelo anni fa, poiché lo conosceva dai tempi in cui Sebastian correva ancora nei kart: devo riconoscere che Michael aveva ragione. Detto questo, io sono enormemente felice di avere Alonso nella nostra squadra!”
“Ci sono state durante l’anno delle cose che non mi sono piaciute” – ha continuato – “Ho visto delle macchine irregolari e, invece di squalificarle, è stato detto alle squadre di metterle a posto per la gara successiva. Soprattutto, prendo atto con rammarico che non si riesce più a trasferire tecnologia dalla pista alla strada perché su troppe cose lo sviluppo è congelato e perché l’aerodinamica ha troppa importanza, rendendo le monoposto sempre più dei satelliti e sempre meno delle vetture. Tutto ciò è frutto di una volontà di mettere tutti d’accordo al ribasso, una cosa che non può più andare avanti ed è il risultato di scelte fatte quattro anni fa, al tempo di Mosley e quando c’era una impellente necessità di ridurre i costi. Col 2014 però bisogna far partire una nuova fase: vedremo quale modello di governance della Formula 1 verrà adottato ma noi porteremo avanti le nostre idee in maniera molto forte. Da parte nostra, una scelta che ho voluto condividere per dargli tutta l’enfasi possibile con il Consiglio d’Amministrazione, faremo di tutto per un forte cambiamento per riportare la Formula 1 al suo scopo di vero laboratorio di ricerca per le vetture stradali: questo principio di democraticità assoluta non lo accetteremo più. La distanza fra le piccole e le grandi squadre è sempre molto grande ma non è che si può sempre giocare al ribasso: se non si hanno le risorse o le strutture allora si fa una serie inferiore. A questo proposito, riporterò sul tavolo anche la possibilità di vendere una terza monoposto alle squadre minori, una soluzione che consentirebbe loro di avere una vettura competitiva ad un costo relativamente basso potendo così però attrarre più sponsor.”
“Per quanto riguarda i test, si sta sfiorando il ridicolo” – ha proseguito Montezemolo – “La FIA non è contraria, noi non lo siamo e allora bisogna che qualcuno se ne faccia una ragione. Ci sono squadre che hanno fatto degli investimenti sui simulatori così come noi, a suo tempo, abbiamo fatto dei grandi investimenti sul Mugello, oggi uno dei circuiti più belli del mondo. Nei prossimi giorni incontreremo sia Ecclestone che Todt e metteremo sul tavolo tutte le nostre perplessità. Ricordo a tutti che i test non servono soltanto allo sviluppo delle monoposto ma sono anche un’occasione per gli sponsor e per i giovani piloti. Che interesse mediatico o commerciale possono generare i test dentro un simulatore?”
Non poteva mancare un riferimento al recente scambio di battute con Bernie Ecclestone, relativamente alla lettera scritta dalla Ferrari alla FIA in merito al sorpasso di Vettel su Vergne in Brasile. “Ogni tanto Ecclestone fa il padrone e si occupa di cose che non lo devono riguardare: i padri padroni non esistono più, tantomeno in Formula 1” – ha detto il Presidente della Ferrari – “Non c’entrava nulla con eventuali interpretazioni di bandiere gialle, verdi e blu e ha usato espressioni che non accetto. Il nostro comportamento in quell’occasione è stato non solo trasparente ma perfetto e lui forse farebbe meglio a pensare ad avere più pubblico e più giovani, a ragionare di più con le televisioni e con i media. Siamo vicini a un momento in cui bisogna pensare al futuro perché certe epoche inevitabilmente finiscono, com’è accaduto a noi quando sono andati via Todt, Brawn e Schumacher. Non è il problema di sostituire Ecclestone, anche perché non mi piace fare agli altri quello che non voglio per me. E’ una questione che va affrontata con gli attuali proprietari di questo sport, la CVC, che, non dimentichiamocelo, è un fondo d’investimento che cerca il ritorno finanziario di quello che ha messo nella Formula 1. L’era del one man show non può continuare: il futuro passa attraverso una squadra che si occupi delle varie aree. Ci stiamo avviando lentamente alla fine di un periodo caratterizzato dallo stile di un uomo che ha fatto cose importanti. E’ un po’ quello che accadrà a me: fra una decina d’anni mi porrò questo problema, quando ne avrò 75 e non 82…”
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