Pat Fry - Direttore Tecnico: “Non sarò contento fin quando non saremo chiaramente i più veloci”.
Come Direttore Tecnico, Pat Fry non è solo il responsabile ultimo della F138, ma anche della forza lavoro che l’ha realizzata. Ed è proprio da qui che inizia Fry: “Tra le modifiche fatte alla nostra struttura, c’è la nomina di due Deputy Chief Designer”, spiega il tecnico inglese. “Con alcuni grandi cambiamenti regolamentari da affrontare, è il modo migliore per organizzarci considerando che dobbiamo portare avanti due progetti simultanei. La monoposto di questa stagione è più un’evoluzione che una rivoluzione, basata su concetti simili a quelli della F2012. E in tutte quelle aree, anche le più piccole, dove pensavamo si potesse guadagnare qualcosa in termini di prestazioni, abbiamo cercato di ottenerlo. La monoposto è cambiata in alcune aree più di altre ma, in generale, la F138 è uno sviluppo della vettura dello scorso anno”.
Sebbene Fry sia d’accordo che lottare per il titolo fino alla fine della precedente stagione abbia avuto un impatto sul lavoro di quest’anno, il tecnico inglese non è comunque eccessivamente preoccupato al riguardo. “Credo che è qualcosa che direbbero tutti i top team. In un certo senso stiamo stati fortunati ad avere precedentemente realizzato i cambiamenti nella nostra struttura di cui abbiamo parlato, perché siamo stati in grado di continuare a spingere con la monoposto dello scorso anno, ma ritrovandoci comunque in una forma ragionevole per lo sviluppo di quella di questa stagione. La più grande sfida è stata l’aspetto aerodinamico, dato che siamo partiti forse tre mesi dopo le normali tempistiche. Abbiamo molto da fare e vedrete molti cambiamenti dopo la versione del lancio: avremo alcune parti nuove nel secondo test e poi un grosso aggiornamento per la terza e ultima sessione di prove. Ci saranno quindi molte modifiche”.
Un altro effetto del futuro sul presente è che non molto del lavoro di quest’anno sarà utile per la prossima stagione: “Il fatto che la monoposto 2014 sarà molto diversa – aerodinamicamente l’effetto degli scarichi cambia con la posizione di questi e del turbo che sarà diversa, lo sviluppo dell’ala anteriore sarà nuovo, mentre l’alettone posteriore rappresenta un altro grosso cambiamento – significa che molto del nostro lavoro per il 2013 non verrà trasferito al progetto della prossima stagione, il che comporterà un maggiore carico di lavoro sul nostro reparto aerodinamico e progettazione”, riconosce Fry. “Comunque, credo che l’ufficio progettazione stia lavorando molto bene con le modifiche apportate, lavorando in congiunzione con il team dedicato al gruppo motore. Detto questo, c’è una grande quantità di lavoro da fare su entrambi i progetti e dobbiamo iniziare a lavorare presto sul progetto 2014 per poter essere in una buona posizione”.
Non ci si dovrebbe dimenticare che la Formula 1 è uno sport di squadra e, quindi, il lavoro di team è un altro importante elemento dell’intero pacchetto. “Il più piccolo miglioramento di prestazione si deve perseguire oltre alla macchina stessa”, è d’accordo Fry. “Abbiamo rivisto tutte le gare dello scorso anno, per vedere cosa abbiamo fatto giusto e cosa abbiamo sbagliato, in termini di strategia, e dobbiamo imparare da questi. Stiamo provando a migliore ulteriormente i nostri pit-stop e abbiamo apportato alcune modifiche in questa area. La speranza è quella di abbassare ancora di un paio di decimi il tempo di sosta ai box. In media, lo scorso anno, siamo stati costantemente i migliori in questa settore. Ma non puoi permetterti di fermarti, altrimenti rimani indietro. Dobbiamo raggiungere il livello delle squadre che erano più rapide in velocità pura, anche se hanno avuto più problemi nei loro pit-stop. Potremmo dire che, sul versante affidabilità, siamo stati fortunati alcune volte nel corso della passata stagione, ma la fortuna ce la si costruisce e riflette la quantità di lavoro svolta qui in fabbrica: dobbiamo continuare a lavorare altrettanto bene, o addirittura migliorare, su questo aspetto anche quest’anno.
Quindi, Fry è contento della F138? La risposta è lunga e meditata: “Negli ultimi diciotto mesi-due anni abbiamo fatto grossi cambiamenti nella nostra metodologia e siamo in un punto intermedio di un lungo processo. Sono contento dei progressi fatti fino adesso. Ma, per me, non è mai abbastanza veloce e sento che abbiamo ancora molto da fare per migliorare. Non sarò contento fin quando arriveremo a Melbourne e dimostreremo di avere la monoposto più veloce. In termini di monoposto in versione lancio abbiamo fatto un buon lavoro sul versante dell’installazione meccanica e sulla sua progettazione. Abbiamo rispettato tutti gli obiettivi prefissati e abbiamo risparmiato molto peso. Comunque, non si deve negare che, aerodinamicamente, la monoposto nella sua versione di lancio è lontana da dove siamo adesso in galleria del vento. Avremo una migliore idea del nostro reale valore in termini di prestazioni con la terza sessione di test. Ma non sarò contento fin quando non saremo chiaramente i più veloci”.
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