Una Ferrari “classica” è per sempre
Quando un’automobile è speciale il suo valore cresce nel tempo. E’ una legge non scritta, suffragata dai fatti, come confermano periodicamente i risultati delle aste dedicate ai gioielli a quattro ruote. E’ di pochi giorni fa il record italiano per un oggetto battuto all’asta, la Ferrari 340/375 MM del 1953, venduta a Villa d’Este per un prezzo vicino alla soglia dei dieci milioni di Euro: mai era stata spesa una cifra simile nel nostro Paese, nemmeno per un’opera d’arte.
Dietro simili cifre c’è un misto di passione per delle vetture stupende e fiuto per un investimento redditizio. Non è un caso che la percentuale di crescita di valore nell’ultimo decennio di una vettura classica sia stata recentemente stimata vicina al 400%, ben più di quanto sia cresciuto, ad esempio, il valore di un appartamento acquistato nelle zone più belle di Hong Kong (+220%).
Non è certamente un caso che il record raggiunto a Villa d’Este abbia riguardato un’automobile prodotta a Maranello. Sono le Ferrari a svettare nelle classifiche delle aste di tutto il mondo, come la 250 Testa Rossa venduta a Pebble Beach due anni fa per 16,9 milioni di Dollari (una “gemella” è arrivata a oltre 12 milioni). Per rendersi conto di quanto velocemente possano apprezzarsi le Ferrari basti pensare che nel 2003 una 250 GT Berlinetta passo lungo fu venduta per una cifra di poco superiore al milione di dollari (1.195.691 per la precisione) mentre nel 2012 un altro esemplare di questo stesso modello è stato aggiudicato per 6.710.000 Dollari, con un incremento superiore al 400%.
La HAGI (Historic Automobile Group International), un’associazione di eminenti esperti del settore, ha addirittura creato una serie di indici finanziari per valutare l’andamento del mercato delle vetture classiche, dedicandone uno esclusivamente alle automobili di Maranello. Investimento o passione, possedere una Ferrari rappresenta qualcosa di speciale
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