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07 July 2013

GP di Germania - Il caldo influenza un’ingegnosa strategia

Nurburg, 7 luglio
GP GERMANIA F1/2013
Fernando Alonso ha concluso in quarta posizione il Gran Premio di Germania, mentre il compagno della Scuderia Ferrari Felipe Massa è stato costretto al ritiro al quarto giro, dopo che il motore della sua F138 è andato in stallo in seguito a un testacoda. La gara è stata vinta da Sebastian Vettel al volante della Red Bull, accompagnato sul podio dalla coppia Lotus, con Kimi Raikkonen secondo e Romain Grosjean terzo. Nonostante sia ancora in seconda posizione nella Classifica Piloti, con questo risultato lo svantaggio dello spagnolo della Ferrari nei confronti del vincitore del GP odierno è salito da 21 a 34 punti. Felipe, invece, è ancora in settima posizione. Nella Classifica Costruttori, il Cavallino Rampante rimane in terza posizione, a soli 3 punti dalla Mercedes, mentre la Red Bull, in prima posizione, ha aumentato il suo vantaggio sugli inseguitori.

Allo spegnersi del semaforo rosso, le due Red Bull agguantavano il pole-man Hamilton, con Vettel che prendeva immediatamente la testa della corsa davanti a Webber, e la Mercedes del pilota inglese che scivolava in terza posizione davanti alle due Lotus di Raikkonen e Grosjean. A seguire Felipe, che aveva scavalcato Ricciardo con la Toro Rosso per la sesta posizione, mentre Fernando era settimo. Tutto sembrava filare senza problemi, ma alla prima curva del quarto giro Felipe andava in testacoda: con marcia rimasta inserita, il motore della sua F138 si spegneva, mettendo così fine alla gara del pilota brasiliano. Le bandiere gialle esposte per la presenza della monoposto di Felipe sembravano portare a una serie di pit-stop molto anticipati rispetto a quanto previsto, con Di Resta e Vergne che rientravano nello stesso giro, Ricciardo che visitava la corsia box alla quinta tornata, imitato da Hamilton al passaggio successivo. E al settimo giro era la volta del leader della corsa Vettel effettuare il cambio gomme. Drammatico incidente alla nona tornata: Webber faceva il suo pit-stop, ma gli veniva dato il via nonostante una gomma non fosse stata fissata correttamente. Quest’ultima rimbalzava pericolosamente in pit-lane andando a colpire un cameraman. Webber ovviamente era costretto a fermarsi in corsia box, e veniva spinto nel garage della Red Bull, per poi riuscire a riprendere la corsa.


Al 12esimo giro Fernando rientrava ai box dalla seconda posizione: una fermata ritardata rispetto alla concorrenza dato che i due piloti Ferrari avevano affrontato la terza frazione delle qualifiche di ieri con la più dura delle mescole Pirelli a disposizione, per poter così fare un primo stint più lungo in gara. Tuttavia il maggior caldo di quest’oggi cambiava completamente le prestazioni relative dei due tipi di pneumatici, annullando così quel vantaggio strategico in cui aveva sperato la Scuderia. Fernando montava un altro set di gomme Medium, scivolando in ottava posizione. Cambio gomme per Grosjean al 13esimo passaggio, con il francese che, dal quinto posto iniziale, riprendeva la corsa in seconda posizione. La 14esima tornata vedeva la lotta tutta Mercedes andare a favore di Hamilton, con il pilota inglese che aveva la meglio sul compagno di squadra con una manovra decisa. Arrivava quindi anche per Raikkonen il turno di sopravanzare il tedesco. Grosjean, intanto, volava e si metteva alla caccia di Vettel, mentre in ottava posizione Fernando si trovava incollato a Rosberg: il distacco del pilota spagnolo da Raikkonen, su una strategia simile a quella del ferrarista, era di 4 secondi. Gradualmente il pilota di Oviedo si avvicinava nuovamente alle posizioni di testa e, al 18esimo giro, era subito dietro a Hamilton e Raikkonen. Alla 20esima tornata Fernando quasi sorpassava la Mercedes alla chicane, per poi ritentarci, senza però riuscirci, in fondo al rettilineo d’arrivo. Diversi duelli ravvicinati tra i due prima che l’inglese rientrasse ai box al giro 22, promuovendo così Fernando in quarta posizione alle spalle di Raikkonen.

Al giro 25 la gara veniva neutralizzata dall’ingresso in pista della Safety Car: la Marussia di Bianchi, parcheggiata in fiamme a bordo pista, iniziava a muoversi per la pendenza della zona dopo che il pilota ne era uscito dall’abitacolo. Fortunatamente la vettura si fermava in un posto sicuro. Alla 29esima tornata la gara riprendeva il via, con la classifica che vedeva Vettel in testa davanti a Grosjean, Raikkonen, Alonso quarto, Button e Hulkenberg – con quest’ultimi due piloti fermatisi ai box una sola volta – Hamilton settimo, seguito da Maldonado, Perez e Sutil a completare le prime dieci posizioni. Mentre i primi tre giravano sul passo del minuto e 35 secondi, Fernando fermava i cronometri sul minuto e trantasei, scivolando a 1,6 secondi da Raikkonen. La classifica rimaneva immutata per un po’, fino a quando Grosjean rientrava ai box per un terzo pit-stop al giro 40, imitato da Vettel il passaggio successivo, con Raikkonen che andava quindi in testa alla corsa con un vantaggio di 3,2 secondi su Fernando, e Button, con ancora all’attivo una sola visita in pit-lane, terzo davanti a Hamilton, Vettel e Grosjean. La 44esima tornata vedeva Hamilton e Vettel ai ferri corti, con il tedesco che aveva la meglio sul rivale per la quarta posizione, e con l’inglese che rientrava ai box al giro successivo per il terzo e ultimo cambio gomme.

Button si fermava per il secondo pit-stop al 47esimo passaggio, il che portava Vettel, che stava girando a un ritmo molto sostenuto, in terza posizione alle spalle di Fernando, sebbene lontano dieci secondi. Il pilota Ferrari, però, fino a quel momento aveva usato solo pneumatici Medium, ed era quindi costretto a un terzo, e ultimo, cambio gomme per assicurarsi di aver utilizzato, come da regolamento, entrambe le specifiche di gomme slick a disposizione. Anche Raikkonen optava per una terza sosta, con entrambi i piloti che rientravano al giro 49. Con 10 giri al termine sui 60 previsti, Vettel e Grosjean ritornavano quindi in prima e seconda posizione, con Fernando quarto alle spalle di Raikkonen. Girando più veloce del finlandese, il pilota spagnolo intuiva che il terzo posto potesse essere alla sua portata nel caso la Lotus avesse avuto qualche esitazione: il ferrarista segnava così il giro più veloce in gara al 51esimo passaggio, con il distacco tra i due che si riduceva a 3,2 secondi, per poi diventare di 2,7 secondi al giro 53.

Con le più veloci gomme Option, Kimi riusciva a superare il compagno di squadra Grosjean e a conquistare la seconda posizione alla 55esima tornata. Fernando si trovava quindi a 1,4 secondi alle spalle del francese, ma ce l’avrebbe fatta a raggiungere e ad avere le meglio sull’avversario? Al giro 56 il distacco tra i due era sotto il secondo, con il ferrarista sei decimi più veloce e all’interno del gap che consente l’utilizzo di DRS. Ma alla fine il sorpasso non arrivava, così come nell’altrettanto entusiasmante battaglia di testa tra Raikkonen e Vettel. Al 60esimo, e ultimo, giro, il duello tra i piloti britannici si risolveva invece a favore di Hamilton, che aveva la meglio su Button per il quinto posto finale.

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