GP d'Ungheria - Un caldo da deserto. Una corsia box… desertica!
Con un numero dispari di gare in calendario, ovvero diciannove, il Gran Premio d’Ungheria, decimo round del Mondiale 2013, rappresenta a tutti gli effetti la “tappa” di metà stagione. E’ inoltre l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, anche se certamente non si avverte nell’aria quella sensazione di vacanza anticipata dato che c’è molto da fare qui nella periferia di Budapest.
Perché questa è la prima gara dove Pirelli ha portato le sue nuove gomme, con costruzione 2012 e mescole 2013, dopo aver avuto la possibilità di testarle la scorsa settimana a Silverstone con dieci degli undici team del Mondiale, inclusa la Scuderia. Per tre giorni un caldo sorprendente quello incontrato in Inghilterra, ma niente in confronto alla fornace ungherese in piena estate. Per tutte le squadre, quindi, la valutazione delle prestazioni con le mescole Medium e Soft è stata una parte importante del lavoro di quest’oggi: essendo fondamentale una buona posizione in griglia su questo tortuoso tracciato, riuscire a tirare fuori il meglio dagli pneumatici per le qualifiche di domani era una priorità, ma allo stesso tempo è stato necessario assicurarsi che le gomme lavorassero altrettanto bene sulla lunga distanza in previsione della domenica pomeriggio. Se si aggiungono poi le consuete valutazioni sulle novità e il lavoro in termini di assetto, è stata una giornata infuocata, in tutti i sensi, nel box del Cavallino Rampante.
I primi segnali sembrano positivi, con Fernando Alonso e Felipe Massa che hanno completato entrambi 56 giri senza problemi, chiudendo la giornata rispettivamente con la quarta e quinta posizione nella lista dei tempi.
In entrambe le sessioni la coppia Red Bull Sebastian Vettel e Mark Webber è stata la più veloce. Terzo miglior tempo nel pomeriggio per Romain Grosjean al volante della Lotus. Alle spalle del pilota brasiliano della Ferrari, Lewis Hamilton con la Mercedes a completare le prime sei posizioni.
Una corsia box stranamente desertica quella vista quest’oggi in virtù di una nuova regola che ne vieta l’accesso ai giornalisti durante le sessioni. Una decisione presa in seguito all’incidente verificatosi al Nurburgring, quando una ruota persa da Mark Webber dopo il pit-stop aveva colpito un cameraman. Una norma successivamente modificata, permettendo così a un ristretto gruppo di addetti ai lavori di trasmettere in tutto il mondo le immagini relative all’attività nei box.
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