GP del Belgio - Di nuovo sul podio
Era dall’ultimo giorno di giugno che Fernando non salutava il pubblico dal podio. Accadeva a Silverstone, dove aveva concluso il Gran Premio di Gran Bretagna con il terzo posto finale. Oggi è andata ancora meglio, con il pilota spagnolo che ha conquistato un bel secondo posto. Il sempre fiducioso ferrarista, nonostante la nona posizione in qualifica, aveva detto che avrebbe anche potuto vincere questa gara. Considerando che la combinazione vincente Vettel-Red Bull oggi è apparsa imbattibile, quello ottenuto è un grande risultato. Pomeriggio un po’ più difficile per Felipe Massa, ma il pilota brasiliano nel corso del GP è riuscito a recuperare tre posizioni rispetto al via, portando così a casa punti preziosi grazie al settimo posto finale. La Scuderia Ferrari è ancora terza nella Classifica Costruttori, a 17 lunghezze dalla Mercedes. Fernando, invece, è ritornato in seconda posizione nel Mondiale Piloti, a 46 punti dal vincitore del GP del Belgio, mentre Felipe rimane al settimo posto. Sul podio belga, insieme a Vettel e Fernando, Lewis Hamilton terzo al volante della Mercedes.
Pista perfettamente asciutta al via, rimasta tale fino alla bandiera a scacchi. Nella prima frazione del primo giro, Vettel superava l’autore della pole position Hamilton, con Rosberg, Button e Alonso che avevano la meglio su Webber. Il ferrarista, quinto, aveva quindi recuperato già quattro posizioni. Al volante dell’altra F138, invece, Felipe era scivolato al dodicesimo posto. La maggioranza dello schieramento, incluse le due monoposto del Cavallino Rampante, aveva preso il via con pneumatici Medium, la mescola più morbida portata a Spa dalla Pirelli.
Al quarto passaggio Fernando passava Button nel saliscendi dopo il Radillon, conquistando così la quarta piazza alle spalle di Rosberg. In testa, la Red Bull di Vettel comandava con un vantaggio di 3,5 secondi sulla Mercedes di Hamilton, che precedeva il compagno di squadra di 1,9 secondi. Scatenato Fernando, che chiudeva un altro sorpasso, questa volta su Rosberg, al quinto giro, portandosi così provvisoriamente sul gradino più basso del podio, con un ritardo di 7,4 secondi dal leader della corsa.
All’ottavo giro Felipe avanzava in undicesima posizione quando Grosejan andava lungo con la Lotus. Il pilota brasiliano era uno dei primi a cambiare le gomme, rientrando per un altro treno di pneumatici Medium alla nona tornata, scivolando diciassettesimo in classifica. Di Resta (Force India) e Vergne (Toro Rosso) si fermavano ai box nel giro successivo, mentre Hamilton visitava la pit-lane dal secondo posto all’undicesimo passaggio. Fernando veniva così promosso in seconda posizione, con sette secondi esatti di distacco da Vettel. Sosta ai box per Rosberg al dodicesimo giro dalla quinta posizione: come tutti gli altri, anche il tedesco montava un nuovo set di Medium. Felipe nel frattempo era dodicesimo, e segnava il miglior giro momentaneo della corsa. Per Fernando e Webber il cambio gomme avveniva invece al 13esimo passaggio.
Il leader della corsa rientrava ai box al 14esimo giro, scivolando così secondo in classifica, alle spalle della McLaren di Button, non ancora fermatosi per il primo pit-stop. Terzo Hamilton, quarto Fernando che, nella tornata successiva, superava all’interno in uscita dal tornantino de La Source l’inglese, issandosi così al terzo posto. Button, intanto, era secondo alle spalle di Vettel, che aveva riportato la sua Red Bull in testa dopo aver passato la McLaren alla Bus Stop. Felipe, invece, era risalito fino all’ottava posizione.
In uscita dalla Bus Stop alla 17esima tornata, Button entrava in pit-lane per montare gomme Hard, provando una possibile strategia di un solo stop, e promuovendo così Alonso nuovamente in seconda posizione, ancora a sette secondi da Vettel. Al 22esimo passaggio, a metà gara, il distacco tra Vettel e il pilota spagnolo era salito a 8,7 secondi, con Fernando davanti a Hamilton di 4,1 secondi. Nello stesso giro, Grosejan era l’ultimo pilota a effettuare il cambio gomme, chiaramente su una strategia di una sola sosta. Settimo Felipe, anche se il pilota brasiliano aveva negli scarichi la Lotus di Raikkonen leggermente più veloce. Pressione destinata presto a svanire, dato che Raikkonen andava lungo all’ultima curva al giro 25, per poi rientrare ai box e ritirarsi.
Dalla terza posizione, Hamilton rientrava invece in pit-lane per il suo secondo pit-stop per un set di gomme Hard da utilizzare fino alla bandiera a scacchi, imitato da Felipe e Sutil. Anche per il ferrarista, nono, non ci saranno più soste ai box. Con le bandiere gialle esposte per la collisione tra Maldonado e Di Resta, Fernando si fermava ai box della Scuderia per il suo ultimo pit-stop al 28esimo passaggio. Il pilota spagnolo riprendeva quindi la corsa in terza posizione, alle spalle della Red Bull di Webber, che doveva ancora fermarsi per un secondo cambio gomme. L’australiano visitava la pit-lane nella tornata successiva, con Fernando che era nuovamente secondo, a ben 26,4 secondi di distacco da Vettel, anch’egli ancora con un solo cambio gomme all’attivo. In ottava posizione, intanto, Felipe segnava un altro giro veloce. Al giro 30 il leader della corsa faceva la sua ultima apparizione in pit-lane, mentre Fernando imitava il compagno di squadra firmando un giro veloce. Al 31esimo passaggio il gap tra Vettel e Fernando era di 6,8 secondi, con l’ingegnere di pista del tedesco che gli comunica via radio di aumentare il divario per una possibile minaccia di pioggia. Button, invece, ovviamente non poteva concludere la sua gara con un solo pit, e si fermava per montare nuove gomme al 34esimo giro.
Le posizioni di testa non cambiavano fino alla bandiera a scacchi, con Fernando secondo con un distacco di quasi 17 secondi dal leader. Non era invece ancora finita per Felipe che, a quattro giri dal termine, riusciva ad avere la meglio su Grosjean per la settima posizione.
Tra due settimane l’entusiasmante gara di casa della Scuderia Ferrari nel tempio della velocità di Monza. Qualifiche di ieri a parte, è evidente che la F138 sembra abbia trovato un po’ di prestazione durante la pausa estiva. Elemento che sarà un fattore chiave nei lunghi rettilinei del Parco Reale.
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