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12 October 2013

Ferrari Tribute To Targa Florio - Sulle tracce del mito

Palermo, 12 ottobre
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Nell’ultima tappa della Ferrari Tribute To Targa Florio 2013 si parte da Palermo per poi ritornarvi dopo aver attraversato la strada che circonda i monti delle Madonie, famosa per essere stata teatro di sfide memorabili e conosciuta da tutti gli appassionati come Circuito delle Madonie: un nastro d’asfalto su cui sono state scritte alcune delle pagine più belle dell’automobilismo sportivo. La giornata inizia con un’atmosfera carica d’entusiasmo, anche per via delle condizioni metereologiche eccellenti, e di un sole capace di scaldare fino a 30 °C. Così, dopo aver preso il via dalla città natale del grande Nino Vaccarella e di Vincenzo Florio, rispettivamente, il pilota siciliano che fu alfiere della Ferrari nella Targa Florio del 1965 e l’ideatore della competizione, finalmente il serpentone delle Rosse arriva sotto le tribune da dove prendeva il via la gara negli anni d’oro. L’emozione è tangibile sul volto dei partecipanti, c’è rispetto e curiosità per uno dei luoghi di culto della storia dell’automobile. Vedendo schierate Ferrari di epoche diverse, dalla 330 GT 2+2 alla FF, viene da chiedersi cosa potevano provare gli spettatori nell’osservare i bolidi da corsa del passato pronti a partire per una competizione ufficiale. Con la folla delle grandi occasioni accorsa all’evento, gli equipaggi partono ad uno ad uno accompagnati dagli applausi. Vengono i brividi quando le vetture di Maranello percorrono il rettilineo dove ancora campeggiano gli sponsor dell’epoca impressi nei muri a bordo strada, proprio sotto le antiche tribune.

Nel 1965 infatti, nello stesso punto transitò trionfante Nino Vaccarella, che si aggiudicò l’edizione di quell’anno in coppia con il compianto Lorenzo Bandini a bordo di una Ferrari 275 P2. Chilometro dopo chilometro, il mitico Circuito delle Madonie manifesta tutta la sua bellezza attraverso curve in successione, brevi allunghi, tornanti e svolte ampie, dove sportive come la F40 si sentono particolarmente a proprio agio. Ecco, forse proprio lei, con la sua meccanica molto simile a quella dei bolidi da competizione ed il suo aspetto estremo è quella che colpisce maggiormente gli spettatori appostati nei punti più alti del percorso. Certo, un evento come il Tribute non impegna le vetture come la competizione originale, ma con l’arrivo di una pioggia insistente che ha reso l’asfalto infido, i concorrenti hanno potuto rivivere in parte le difficoltà dei piloti di una volta. Una dopo l’altra, le varie 512 TR, California, 599 GTO e le altre vetture presenti, hanno completato parte del percorso arrivando Castelbuono, tra la popolazione festante scesa nelle strade nonostante le forti folate di vento. Dopo una sosta enogastronomica, il gruppo riparte per affrontare il resto del “tracciato” assaporando ogni chilometro di questa strada leggendaria fino ad arrivare a Campofelice di Roccella per poi distendersi lungo l’autostrada che conduce a Palermo. Qui le vetture trovano asilo ancora una volta presso l’Università dove, complice il ritorno del bel tempo, l’entusiasmo degli spettatori abbraccia per l’ultima volta le creature di Maranello.

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