GP degli Stati Uniti - Secondo posto assicurato nel Mondiale Piloti
Fernando Alonso concluderà il Mondiale Piloti 2013 al secondo posto: con i dieci punti del quinto posto conquistato quest’oggi grazie a una gara grintosa, lo spagnolo della Ferrari, quando manca un solo appuntamento al termine della stagione, non potrà più essere scavalcato dalla sua posizione in classifica. Al volante dell’altra F138 Felipe Massa puntava alla zona punti, ma la necessità di un secondo cambio gomme gli ha impedito di arrivare nei primi dieci, concludendo la gara in tredicesima posizione, la stessa che aveva al via, per poi essere promosso al dodicesimo posto nel dopo gara in seguito a una penalità inflitta a Vergne, che aveva terminato il GP proprio davanti a Felipe. Con i 14 punti raccolti oggi, la Mercedes si allontana dal Cavallino Rampante nella Classifica Costruttori: adesso il vantaggio nei confronti della Ferrari è infatti di 15 lunghezze.
Caldo e sole accompagnavano i ventidue piloti che si allineavano sulla griglia di partenza, con Fernando sesto e Felipe tredicesimo. Tutto lo schieramento, a eccezione di Vergne con la Toro Rosso con gomme Hard, montava pneumatici Medium. Dopo lo spegnersi del semaforo rosso, con il gruppo che si avviava verso la salita per affrontare la caratteristica prima curva, Vettel manteneva la leadership dalla pole position, con Grosjean e Hamilton che scavalcavano Webber, quarto, seguito da Hulkenberg, Perez, Alonso, che perdeva una posizione rispetto al via, occupando il settimo posto, poi Bottas, Di Resta, Ricciardo, Rosberg, Kovalainen, Massa, sempre tredicesimo. Alle sue spalle, Button e Vergne. Incidente per Sutil al volante della Force India dopo un contatto con la Williams di Maldonado: episodio che faceva subito entrare in pista nel primo giro la Safety Car. In questo frangente Guttierez era l’unico pilota a rientrare ai box per passare a gomme Hard.
La gara ripartiva al quarto giro: nonostante nessun cambiamento in classifica, si animava la battaglia per la quinta posizione, con Perez (McLaren) e Fernando all’inseguimento di Hulkenberg al volante della Sauber. Davanti a questi tre piloti, invece, Webber si avvicinava alla Mercedes di Hamilton, anche grazie al DRS, il cui impiego veniva abilitato alla sesta tornata. In queste battute iniziali di gara, Massa era tredicesimo, all’inseguimento della Lotus di Kovalainen a otto decimi, con Button che accusava lo stesso gap nei confronti del pilota brasiliano. Alla tredicesima tornata Webber superava Hamilton e conquistava la terza posizione. Nel passaggio successivo, Felipe doveva difendersi dalla minaccia crescente della McLaren di Button. Kovalainen inaugurava il balletto dei pit-stop programmati al giro 17, montando gomme Hard. Al ventesimo passaggio, sosta ai box per Button, mentre Fernando si era ormai portato a circa mezzo secondo dal sesto posto di Perez al volante dell’altra McLaren. Cambio gomme per Felipe al giro 21, per un set di gomme Hard, e rientro in pista in quindicesima posizione. Al giro 22 Fernando era attaccato al retrotreno della monoposto di Perez quando il messicano rientrava in pit-lane, così come Di Resta, Rosberg e Ricciardo. Alla 25esima tornata, dal quarto posto, cambio gomme per Hamilton, imitato un giro dopo da Fernando, quinto, che montava un set di pneumatici Hard. Questo pit-stop effettuato dopo il rivale consentiva a Fernando di scavalcare Perez.
Il leader della corsa Vettel portava ai box la sua Red Bull al passaggio 27, così come Hulkenberg con la Sauber dalla quarta posizione. Cambio gomme per Webber alla 28esima tornata, il che promuoveva Grosjean, l’unico a non essersi ancora fermato, in prima posizione, mentre Fernando aveva la meglio su Gutierrez per la sesta e, più indietro, Felipe era quattordicesimo. La Lotus visitava la pit-lane al giro 29, con la maggioranza dello schieramento chiaramente su una strategia di una sola sosta. La classifica al 31esimo passaggio, con 25 tornate rimanenti alla bandiera a scacchi, vedeva Vettel in testa davanti a Grosjean, Webber, Hamilton, Hulkenberg, con un confortevole vantaggio di 4,2 secondi su Fernando, sesto, mentre alle spalle del pilota spagnolo si assisteva al duello tutto messicano tra Perez, settimo, e Guttierez. Più indietro, Rosberg scavalcava Kovalainen, con il finlandese costretto a rientrare ai box per un nuovo musetto.
La classifica per un po’ sembrava rimanere congelata, ma come già successo spesso in questa stagione, i diversi livelli di degrado degli pneumatici promettevano un finale di gara più entusiasmante. Eventuali cambiamenti nelle posizioni potevano quindi arrivare nelle battute finali, dato che il degrado degli pneumatici sarebbe diventato un fattore chiave. Rosberg risaliva posizioni, avendo la meglio su Di Resta per la decima posizione nell’unica Force India rimasta in corsa. In questo frangente di gara le emozioni erano garantite dal duello per l’ottava piazza, con Bottas impegnato in una battaglia ruota a ruota lunga due giri nel tentativo di scavalcare Gutierrez. E quando il messicano rientrava ai box per il suo secondo pit-stop, per montare gomme Medium, Felipe veniva promosso al dodicesimo posto. Ma al 39esimo passaggio anche il pilota brasiliano aveva bisogno di un altro set di gomme, il che lo faceva scivolare in sedicesima posizione. Fernando, invece, riduceva il suo distacco da Hulkenberg: al giro 40 era stato ridotto a 1,8 secondi rispetto agli oltre 4 secondi di poche tornate prima. Tre passagi dopo il gap era sotto il secondo, il che significava che il pilota Ferrari aveva una chance di sopravanzare il rivale usando il DRS. E alla 45esima tornata Fernando scavalcava Hulkenberg portandosi in quinta posizione. Con dieci giri al termine, poteva il pilota spagnolo fare un miracolo portandosi a ridosso della Mercedes di Hamilton, quarto? La risposta era no. Il pilota spagnolo era infatti al limite con l’aderenza delle sue gomme e, nell’ultimo giro, un Hulkenberg alla carica rilegava per un attimo Fernando in sesta posizione alla prima curva. Ma il ferrarista in uscita si riportava davanti. Sul podio con Vettel, a quota record otto vittorie consecutive, Romanin Grosjean, secondo con la Lotus, e Mark Webber, terzo con l’altra Red Bull.
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