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26 September 2005

Tante Lambo speciali per il raduno d'autunno', al museo voluto da Ferruccio

Il Tradizionale raduno di fine estate del Lamborghini Club Italia, organizzato come sempre dal Presidente Andrea Nicoletto, con la collaborazione del Tesoriere Maurizio Dallera e del figlio di Ferruccio Lamborghini, Tonino, ha avuto come teatro i luoghi cari allo stesso fondatore Lamborghini: Ferrara e la sua provincia.

Ritrovatesi verso mezzogiorno di sabato 24 settembre all'uscita del casello autostradale di Ferrara Sud, le oltre venti Lambo d'ogni epoca, hanno poi fatto subito tappa in un vicino agriturismo, per gustare i sapori tipici locali.



Nel primo pomeriggio, il corteo delle Lambo, costituito in gran parte da Gallardo, Murciélago e Diablo di ogni epoca, ha sfilato per la ricca campagna ferrarese, diretto verso il centro di Ferrara, con meta della visita nientemeno che il Castello d'Este, principale monumento storico della città detto anche San Michele o Cattedrale di Ferrara.

Dopo la cena di gala ed il pernottamento, in un hotel a soli 10 minuti dal centro di Ferrara, la domenica mattina i partecipanti hanno nuovamente fatto sfilare le loro Lambo per la campagna estense, sino a Dosso: un piccolo paesino dove, antistante la vecchia azienda Lamborghini di bruciatori e condizionatori, anch'essa fondata da Ferruccio Lamborghini, sorge anche il Centro Polifunzionale Ferruccio Lamborghini, realizzato dal figlio Tonino, per volere dello stesso Ferruccio.



A fare gli onori di casa era Fabio Lamborghini, cugino di Tonino e figlio di uno dei fratelli dello stesso Ferruccio.
Tra le vetture particolari e storiche, viste domenica mattina nella parata davanti al Museo, sono da segnalare anche una Countach LP400S, un paio di Urraco, una splendida Miura SV, ma soprattutto il prototipo della primissima 400 GT di serie, realizzata sulla base di un telaio 350GT, modificato per accogliere degnamente la panchetta dei posti posteriori, ove era stato montato il motore V12 di 4 litri.

Anche all'interno del Museo, l'unico al mondo ad accogliere diversi oggetti personali di Ferruccio Lamborghini, tra cui foto e riconoscimenti vari, oltre a tutto quanto da lui personalmente realizzato, dicevamo, anche nel Museo le novità non mancavano certo.



Oltre ai principali modelli di trattori realizzati, dal primo Carioca alla famosa "Lamborghinetta" cingolata, anche tutte le auto realizzate all'epoca di Ferruccio: dalla 400 GT alla Miura, Urraco, Espada, Jarama, Countach, ecc.

Ma la vera novità sono ora i prototipi di sviluppo, alcuni rari da vedere persino in foto: da uno dei primi esemplari di Urraco, al prototipo intermedio, ancora con porte ad ala di gabbiano che, dalla Marzal di Bertone, diede poi origine alla Espada, all'unico esemplare esistente di Jalpa Spyder, sino alla maquette completa (ovviamente fedelmente ricostruita) della primissima 350 GTV di Franco Scaglione, il prototipo con cui Ferruccio, nell'ormai lontano 1963, decise di "gettarsi nella mischia", sfidando niente meno che lo stesso Enzo Ferrari!

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