GP D’AUSTRALIA – PROBLEMI, MA ANCHE PUNTI
La Scuderia Ferrari lascia Melbourne con 14 punti in tasca, grazie al quinto posto di Alonso e all’ottavo di Raikkonen, ma anche con la netta sensazione che ci sia una montagna di lavoro da fare nei dieci giorni di tempo che la separano dalla seconda gara dell’anno, in Malesia. Come ci si aspettava la Mercedes è stata la dominatrice, con Nico Rosberg in grado di conquistare facilmente la quarta vittoria della carriera. A deliziare i fan australiani ci ha pensato Daniel Ricciardo, secondo al debutto con la Red Bull, anche se la prestazione più sorprendente è stata quella del 21enne Kevin Magnussen, terzo con la McLaren all’esordio assoluto in Formula 1. La Ferrari non è riuscita a mettere in mostra tutto il suo potenziale per problemi elettrici che si sono presentati su entrambe le vetture. Sulla macchina di Raikkonen per giunta ci sono stati anche problemi di graining. In campionato i due piloti sono ovviamente quinto e ottavo, mentre il team è quarto nella classifica costruttori.
Al via la temperatura era decisamente fresca, 19 gradi, con alcuni nuvoloni che minacciavano l’arrivo della pioggia che, però in tutto il pomeriggio non si è mai concretizzata. Prima della partenza sono stati necessari due giri di ricognizione dal momento che la prima procedura è stata abortita a causa dello spegnimento in griglia della Marussia di Jules Bianchi. Durante la gara c’è stato anche l’ingresso della Safety Car e questi giri lenti hanno fatto sì che il bisogno di risparmiare carburante sia stato meno essenziale del previsto.
Allo spegnimento dei semafori Alonso ha perso una posizione scivolando al sesto posto dietro a Hulkenberg riuscendo però a riprendersi quasi subito la quinta piazza. Raikkonen invece si è esibito in un grande scatto che lo ha portato dall’undicesimo all’ottavo posto, ma è stato anche fortunato ad essere solo sfiorato dalla Caterham di Kobayashi che ha centrato in pieno Felipe Massa trascinandolo con sé nella via di fuga. Hamilton è scattato male dalla pole e così Rosberg ha preso il comando della corsa seguito da Ricciardo e Magnussen. Fernando poco dopo è finito di nuovo dietro a Hulkenberg e ha dovuto difendersi dagli attacchi della Toro Rosso di Vergne. Completavano i primi dieci Raikkonen, Kvyat e Bottas.
Hulkenberg non è riuscito a scappare via da Alonso e ne ha condizionato la gara fino al secondo pit stop, quando la Scuderia, con un buon lavoro ai box e la tattica di rimanere in pista un giro in più del rivale (Fernando è rientrato al giro 34), ha fatto uscire lo spagnolo davanti al tedesco. Il primo pit stop era stato comune quasi per tutti, al dodicesimo giro, quando Bottas toccando un muretto aveva forato, perdendo la carcassa della gomma in mezzo alla pista. Inevitabile l’ingresso della Safety Car che ha finito per penalizzare Raikkonen. Il finlandese si è infatti dovuto accodare ad Alonso finendo col perdere due posizioni. Ad approfittare dell’ingresso della vettura di sicurezza nel modo migliore è stato Jenson Button, che, decimo, è rientrato un giro prima degli altri e ha gettato così le basi per il quarto posto finale.
Al terzo giro Kimi aveva passato Vergne mentre Hamilton era rientrato definitivamente al box per ritirarsi con la sua Mercedes. Raikkonen si è dunque ritrovato sesto alle spalle del compagno di squadra. Al giro 6 nuovo colpo di scena, con il campione del mondo Sebastian Vettel costretto al ritiro per evidenti problemi che lo avevano già fatto precipitare agli ultimi posti della graduatoria. Al giro successivo Bottas è riuscito a sorpassare Kimi rispedendolo al settimo posto. Poco più avanti Hulkenberg, Alonso e Bottas formavano un trenino, con il finlandese che al giro 10 tentava una manovra di attacco a Fernando, senza però risultare pericoloso. Il pilota della Williams non aveva il tempo di tentare di nuovo il sorpasso perché pizzicava il muretto forando la gomma posteriore destra e dando modo a Raikkonen di tornare sesto. Il secondo stop di Kimi arrivava al giro 36 con la conseguenza che il finlandese precipitava al nono posto. Prima della bandiera a scacchi il ferrarista riusciva ad approfittare di un errore di Vergne prendendosi l’ottava posizione poi portata fino al traguardo.
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