GP DELLA MALESIA – UNA BATTAGLIA DA 12 PUNTI
Fernando Alonso è partito quarto in griglia, e quarto si è ritrovato sul traguardo al termine della corsa. Per lui è stata una gara difficile, ma ben più lo è stata per il suo compagno nella Scuderia Ferrari Kimi Raikkonen, finito in fondo alla classifica a causa di una foratura e capace di rimontare fino al dodicesimo posto finale. La vittoria è andata a Lewis Hamilton che con Nico Rosberg ha completato la prima doppietta Mercedes dal 1955. Terzo è stato Sebastian Vettel con la Red Bull.
La Mercedes di Hamilton ha comandato fin dal via, dopo essere partita in pole position, mentre Rosberg ha scavalcato Vettel nonostante il Tedesco della Red Bull lo avesse stretto contro il muretto dei box per provare a tenersi la posizione. Il campione del mondo, anzi, ha anche dovuto incassare il sorpasso da parte dell’arrembante compagno Daniel Ricciardo. L’ordine di classifica al primo giro vedeva dunque al comando Hamilton, che cominciava ad allungare su Rosberg e Ricciardo, poi Vettel e Alonso, che aveva perso una posizione e veniva attaccato e superato anche da Nico Hulkenberg con la Force India. Kimi invece finiva nei guai a causa di una foratura alla gomma posteriore destra. Responsabile dell’accaduto Kevin Magnussen che con l’ala anteriore della sua McLaren aveva pizzicato la F14 T del finlandese. Alonso presto si riprendeva la quinta posizione mentre Raikkonen perdeva molto tempo per raggiungere il box e sostituire la gomma forata, rientrando in pista penultimo. Davanti, intanto, Vettel passava Riccirado per la terza posizione.
Al giro 8 Hamilton aveva già un vantaggio enorme, 5”2 su Rosberg, mentre Vettel era a 3”4 dal Tedesco ed era seguito da vicino da Ricciardo. A 1”1 dall’Australiano c’era Fernando. La strategia a tre soste si rivelava la migliore e Alonso rientrava al box al giro 11 per montare ancora gomme Medium. Ricciardo si fermava al passaggio seguente e così Ferrari e Red Bull si ritrovavano ruota a ruota per qualche curva prima che l’Australiano riuscisse ad avere la meglio sullo Spagnolo per la settima posizione. Al giro 14 Fernando passava la Williams di Valtteri Bottas e si portava in sesta posizione mentre davanti anche la seconda Mercedes effettuava la sua prima sosta. Kimi invece arrancava ancora nelle retrovie e passava sul traguardo solo 19°.
La parte centrale della gara viveva di ben pochi colpi di scena, con la classifica praticamente invariata. Questo accadeva anche perché sul circuito si affacciava la minaccia della pioggia con la conseguenza che tutti i piloti cercavano di allungare al massimo il secondo stint in modo da essere pronti, eventualmente, a montare le coperture da bagnato. Fernando recuperava sulla Red Bull di Ricciardo, in seguito ritiratosi, al punto che al giro 37 il distacco tra i due era di appena mezzo secondo. La pioggia iniziava effettivamente a cadere nelle curve nove e dieci ma mai in modo abbastanza forte da costringere a rinunciare alle gomme slick. Lo Spagnolo faceva la sua ultima sosta al giro 47 ma si ritrovava quinto visto che Hulkenberg aveva deciso di attuare una strategia a due stop. Fernando però non si dava per vinto e si metteva alla caccia del Tedesco: c’erano 9”1 da recuperare in nove giri, una missione possibile visto che Alonso rimontava quasi due secondi al giro e otteneva anche la tornata più veloce della corsa (tempo poi battuto da Hamilton).
Nei giri conclusivi Kimi ingaggiava una battaglia serrata con la Lotus di Romain Grosjean per l’undicesimo posto da cui però non usciva vincitore anche perché, in seguito al contatto con Magnussen, girava con il fondo della vettura danneggiato e quindi con meno carico aerodinamico. Alonso invece raggiungeva Hulkenberg e, dopo una lotta ruota a ruota durata alcune curve, riusciva a prendersi la quarta posizione che portava fino al traguardo.
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