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29 March 2006

GP d'Australia - Probabile una strategia basata sulle due soste

Melbourne, 29 marzo 2006

Per la prima volta dal 1996, ovvero da quando la gara si è spostata da Adelaide a Melbourne, il Gran Premio d'Australia non è la corsa inaugurale del campionato del Mondo di Formula 1. La ragione di ciò va ricercata nel fatto che la concomitanza con i giochi del Commonwealth non avrebbe permesso di garantire una logistica ottimale per entrambe gli eventi, specie per quel che riguarda la ricettività alberghiera.

Il tutto è anche dipendente dal fatto che la maggior parte degli abitanti di Melbourne probabilmente non avrebbe apprezzato il fatto di vedersi costretta a dover scegliere tra due eventi così importanti nello stesso fine settimana, specie considerando che per buona parte degli australiani lo sport è un aspetto chiave della loro esistenza. "Melbourne infatti è un posto speciale quando si tratta di eventi sportivi", riconosce Chris Dyer, l'ingegnere di macchina di Michael Schumacher. E l'opinione di Dyer, in questo caso, è ancor più rilevante specie se si considera che la famiglia del trentottenne tecnico australiano vive giusto a pochi chilometri dalla città che ospiterà il terzo round del Campionato del Mondo di Formula 1. "Sinceramente ritengo che Melbourne abbia un autentico orgoglio per lo sport, sia che si tratti di un Gran Premio, di un match di football o di una partita di cricket, l'intera città è sempre presente al gran completo".


Dyer quest'anno ha dovuto attendere qualche settimana in più del solito per la sua tradizionale visita a casa. "Questo per me rappresenta infatti ancora il mio Gran Premio di casa, così che non m'importa particolarmente in che periodo dell'anno ha luogo", ha aggiunto. "Da un punto di vista lavorativo, immagino che in qualche modo possa essere più semplice che in passato, in quanto la prima gara della stagione è solitamente più impegnativa delle altre, è la prima occasione dopo l'inverno in cui le nuove vetture vengono impiegate in corsa. Molte squadre si trovano nella condizione di dover apprendere ancora appieno le nuove regole ed interpretare correttamente il comportamento delle monoposto. Nella speranza di esserci lasciati buona parte di queste cose alle spalle, durante le prime due trasferte in Bahrain e Malesia, l'auspicio è quello di essere un po' più rilassati". L'idea che hanno la maggior parte degli europei dell'Australia è che si tratti di una terra per la maggior parte dell'anno estremamente calda, idea che per buona parte del continente è anche vera ma non per quel che riguarda Melbourne, la quale è rinomata per avere un clima molto simile a quello europeo, con stagioni ben distinte tra loro". Che effetti climatici potrebbe dunque avere questo spostamento di data? "Penso che il clima potrebbe essere un po' più fresco del solito, ma comunque piuttosto variabile come sempre", ha ipotizzato Dyer. Anche se rimane comunque difficile prevedere cosa ci aspetterà esattamente. Alcuni giorni prima del GP della Malesia c'erano 39 gradi a Melbourne e un giorno dopo era freddo e piovoso!".

Il circuito situato all'interno dell' Albert Park, giusto pochi chilometri a sud del centro cittadino, è un tracciato non permanente, ragion per cui ogni anno gli organizzatori devono costruire tutte le strutture che andranno poi smantellate di lì a pochi giorni - barriere, protezioni varie, hospitality ecc. Grazie anche a questo gran lavoro però il circuito non sembra davvero un tracciato cittadino. "Per sua natura, Albert Park non è infatti un circuito cittadino tradizionale, come Monaco per esempio, ma al contrario assomiglia molto di più ad un tracciato permanente, dato che l'asfalto della pista si presenta estremamente regolare e che le curve strette sono davvero poche", ha sintetizzato lo stesso Dyer. "Anche se si tratta pur sempre, come su tutte le piste, di trovare il giusto compromesso tra l'essere veloci lungo i rettifili, pur mantenendo un buon grip nelle curve, specie quest'anno con i nuovi V8 con i quali bisognerà poter contare davvero su di una trazione ottimale in uscita di curva. Come sempre, per i freni sarà dura qui a Melbourne, con un grosso punto interrogativo riguardo alla loro durata per tutte le squadre. Questo anno però, avendo già corso in Bahrain, tradizionalmente uno dei tracciati più impegnativi per i freni, dovremmo essere un po' più tranquilli. In termini di strategia, mi aspetto quasi certamente una gara basata sulle due soste. Il nuovo format delle qualifiche fa si che una gara basata su di un'unica sosta, salvo casi particolari, non sia particolarmente vincente. Il fatto che in qualifica (se si rientra nel gruppo dei primi dieci) vi sia l'obbligo d'imbarcare la quantità necessaria a completare la prima parte di gara, rappresenta un indubbio fattore che spinge le squadre verso una strategia basata sulle due soste, in quanto partire con una notevole quantità di benzina significa partire nelle ultime file ed aumentare notevolmente il rischio di essere coinvolti in incidenti al via".

Dyer è stato l'ingegnere di macchina di Michael Schumacher dalla fine del 2002, al punto che oggi egli è certamente una delle persone più qualificate per dire quanto il sette volte campione del mondo sia cambiato in questi anni. "Probabilmente ora è un pò più rilassato, nonostante ritengo che quest'inverno abbia lavorato ancor più duro che in passato, sia in termini di giorni di test svolti che d'intensità degli stessi", ha riconosciuto Chris. "Ha provato prima di Natale, cosa che non aveva mai fatto prima. Probabilmente è si un po' più rilassato durante i giorni di gara ma lavora ancora più duramente nelle fasi precedenti il weekend". Che cosa ne pensi riguardo alla domanda più in voga del momento, ovvero se Schumacher è prossimo al ritiro o meno? "Sinceramente non vedo chiari segnali riguardo a sue eventuali ipotesi di ritiro", ha affermato senza esitazione Dyer. "Nonostante questa mia impressione non ne ho davvero idea, specie perchè non è una cosa di cui noi solitamente parliamo. Abbiamo un lavoro da fare quest'anno e vogliamo continuare a svolgerlo al meglio assieme. L'unica vera risposta a questo quesito è quanto Michael abbia ancora voglia di correre, quanto questo mondo gli vada a genio e, soprattutto, quanto riesce ancora a divertirsi allo stato attuale della sua carriera. Anche se come detto non ho avvertito nessun chiaro segnale in relazione a suoi presunti propositi di ritiro. E' una decisione che Michael può comunque prendere solo in cuor suo".

Lo stesso Dyer è molto cresciuto in questi anni è ammette che il suo approccio lavorativo è mutato. "Con gli anni infatti viene anche un pò più di esperienza, tale per cui puoi prendere le giornate negative con maggiore filosofia, al punto che riesci a lasciarti i problemi molto più facilmente alle spalle. Appena ho iniziato questo lavoro ero molto più impulsivo se le cose non andavano come volevo - ho fatto un buon lavoro questo fine settimana? Ho preso delle decisioni corrette? Ero solito pensare al termine della gara, mentre adesso penso che molte volte puoi avere un weekend storto a prescindere dalla tua volontà o dalle decisioni che prendi -. In effetti, ho solo trentotto anni anche se penso che per le persone che lavorano in Formula 1 vi sia un particolare moltiplicatore di anni.

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