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03 May 2006

GP d'Europa - Una sfida tecnica

Nürburg, 3 maggio 2006

La pista del Nürburgring è carica di storia e ricca di tradizione per quanto riguarda la Formula 1, nonostante il tracciato attuale sia totalmente diverso rispetto a quello storico. Il circuito tedesco riveste un ruolo fondamentale nella storia della Ferrari, fin da quando era la sede del Gran Premio di Germania, dagli anni '50 fino al 1976. Oggi il Nürburgring è una pista impegnativa dal punto di vista tecnico, sia per quanto riguarda la guida sia per quanto riguarda la messa a punto della monoposto, poiché è necessario trovare il giusto compromesso tra aderenza in curva e velocità in rettilineo. Tradizionalmente le vetture che risultano veloci qui sono in generale molto efficienti ovunque, riuscendo a generare sufficiente carico aerodinamico senza rinunciare a velocità di punta di tutto rispetto.



Quest'anno il disegno del tracciato non è variato ma le novità tecniche introdotte all'inizio di questa stagione, in particolare l'uso del motore 8 cilindri, implicano che i tecnici della Scuderia Ferrari Marlboro dovranno ripartire quasi da zero nella valutazione del miglior assetto da adottare, in particolare per quanto riguarda il tipo di configurazione aerodinamica. L'impossibilità di effettuare test privati prima della gara renderà l'operazione in pista piuttosto complicata. A Maranello, però, i simulatori hanno già lavorato a pieno ritmo e la nuova unità motrice da 2.400 cc ha già mostrato una sorprendente curva di crescita in termini di potenza, anche se l'altitudine a cui è situato il Nürburgring inevitabilmente penalizza un po' la potenza erogata dai propulsori. Dal punto di vista globale è importante avere una vettura ben equilibrata, anche in considerazione della difficoltà di sorpasso lungo i 5.148 metri del Ring. Il Gran Premio d'Europa rappresenta poi per Michael Schumacher un appuntamento speciale, poiché il pilota della Ferrari è nato non lontano da qui e questa è una delle sue "gare di casa".

L'impianto del'Eifel sorge in una zona montagnosa nel cuore della foresta, per cui le condizioni meteorologiche sono spesso variabili e difficilmente prevedibili. Quest'anno, inoltre, la corsa si svolge un mese prima di quanto accadeva fino alla scorsa stagione, e pertanto ci si aspettano temperature ancora più basse del solito. Le previsioni danno tempo relativamente bello ma il vero fattore cruciale è la stabilità del clima. In un Gran Premio condizionato da meteo mutevole è dunque fondamentale l'organizzazione e la capacità di elaborare strategie flessibili.

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