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04 May 2006

Il mondiale SBK prepara la sfida sul filo dei 300 km/h


Il Mondiale SBK arriva a Monza per il quarto dei tredici round 2006. Il primo dei tre appuntamenti italiani è speciale per una serie di motivi: Monza è la pista più veloce del calendario, qui si raggiungono le punte massime più alte (circa 320 km/h al termine del rettilineo di partenza) e si gira alla supersonica media di 196 km/h! Ma è particolare anche l’atmosfera: a Monza il pubblico è sempre foltissimo ed è protagonista della festa, nel paddock e sulle imponenti tribune.

GUERRA DEI TROY – L’avvio di stagione (Qatar, Australia e Spagna) è stato dominato dai due Troy: il campione in carica Troy Corser, pupillo Suzuki, e lo sfidante Troy Bayliss tornato sulla Ducati dopo tre anni di parentesi in MotoGP. I due australiani hanno vinto vinto 5 gare su 6 e hanno già preso un piccolo vantaggio in classifica: dominando le due manche spagnole Bayliss si è portato a quota 125 punti, 22 in più del connazionale. Per adesso ha tenuto il ritmo solo James Toseland (iridato nel 2004) che con la Honda ha interrotto l’egemonia dei due Troy in Qatar e insegue a – 39 punti. Più netto il ritardo di Noriyuki Haga (Yamaha) e Alex Barros (Honda), top rider partiti con grandi ambizioni ma già staccati rispettivamente 61 e 63 punti. Entrambi sono nella difficile condizione di non poter più sbagliare per non perdere definitivamente contatto con la vetta.



BAYLISS IN VANTAGGIO – In Spagna Corser era partito in pole ma Bayliss gli ha strappato le due vittorie e adesso la Ducati può sfruttare il “fattore Monza” che spesso si è rivelato determinante. Bayliss ha disputato tre edizioni (2000, 2001 e 2002) vincendo 4 gare su 6. E’ il plurivvittorioso di Monza insieme a Carl Fogarty, Fabrizio Pirovano e Pierfrancesco Chili che è ancora in attività ma non sarà presente per infortunio. Nel tempio della velocità invece Troy Corser ha disputato 18 gare vincendo solo nel 2005; inoltre è uscito per problemi tecnici in 5 occasioni e non è mai scattato in pole. Decisamente poco per un pilota che vanta in carriera 33 vittorie e 35 pole! La Suzuki GSX-R però ha un gran motore, non certo inferiore al 2V bicilindrico, quindi l’esito della sfida è più incerto di quanto non lascino suppore i precedenti. Più che probabile un finale allo sprint: a Monza il gioco delle scie è determinante, fuggire via è quasi impossibile e in 17 gare sulle 28 disputate dal 1990 al 2005 il distacco tra il primo e il secondo classificato è stato inferiore al secondo. In due occasioni (1997 e 1999) il margine è stato di appena cinque millesimi di secondo, il più ridotto mai registrato nel Mondiale SBK. Nel 2005 Yukio Kagayama con l’altra Suzuki conquistò la pole con solamente 0”007 di margine sul compagno di squadra Corser, il terzo distacco più esiguo della storia del mondiale.

HONDA TORNA IN GIOCO? – Lo squadrone giapponese è chiamato ad una grande prova d’orgoglio per riscattare il deludente risultato complessivo della Spagna. Monza pare decisamente più favorevole al quattro cilindri della CBR-RR rispetto al toboga di Valencia. Il team olandese Ten Kate porterà novità di motore per James Toseland e l’australiano Karl Muggeridge che torna in pista dopo l’infortunio che lo ha tenuto fuori nella gara precedente. Ma anche l’italiana DFX si è preparata con puntiglio e affida le speranze a Michel Fabrizio, 21 anni, e a Gianluca Nannelli, 32, sostituto dell’infortunato Pierfrancesco Chili. Completa lo schieramento Honda Alex Barros per il quale Monza rappresenta una novità assoluta. La Ducati ufficiale, oltre a Bayliss, gioca anche la carta Lorenzo Lanzi che è reduce dal doppio podio di Valencia: il 24enne romagnolo non ha mai gareggiato a Monza in Superbike (nel 2005 era assente per infortunio) ma la Spagna gli ha ridato morale. Sorprese in vista?

YAMAHA GIOCA IN CASA – Monza è speciale anche per la Yamaha Motor Italia che ha sede a Gerno di Lesmo, alle porte del tracciato. Nei giorni scorsi Noriyuki Haga e Andrew Pitt hanno ricevuto gli auguri del personale dell’azienda che ha organizzato una festa in loro onore. La R1 non è andata molto bene in Spagna e neppure il precedente 2005 di Haga è incoraggiante. Ma rispetto a dodici mesi fa la Yamaha è cresciuta molto. Primo esame sul veloce anche per la nuova Kawasaki ZX-10R che ha ben impressionato a Valencia soprattutto con il neoacquisto Fonsi Nieto. Monza non sembra invece il terreno ideale per la Petronas, unica tre cilindri in pista che paga 100cc di cilindrata alle avversarie.

ITALIANI ALL’ATTACCO – Ci sarà spettacolo anche sul fronte Mondiale Supersport. Sul veloce la Honda Ten Kate del campione in carica Sèbastien Charpentier fa paura: nel 2005 le CBR-RR della formazione olandese dominarono la scena piazzando nell’ordine Fujiwara e Charpentier ai primi due posti. La Yamaha però cercherà di ribaltare il pronostico con Kevin Curtain, australiano che ha 15 punti di ritardo dal battistrada Charpentier vincitore delle tre gare finora disputate, e con Gianluca Vizziello e Massimo Roccoli che guidano le R6 gestite dalla Yamaha Team Italia. I due emergenti hanno dominato la prima prova del campionato italiano svoltasi a Monza domenica scorsa prenotando un week end da protagonisti anche a livello iridato. Sulla gara pesa l’incognita della Ducati 749R che ha un gran motore e su questo tracciato potrebbe tornare protagonista con l’australiano Joshua Brookes: lo scorso anno qui Gianluca Nannelli fece terzo finendo in scia alle due Honda.

DUELLI GIOVANI – Completano il quadro le due competizioni d’accesso riservate ai giovanissimi. Nella Coppa del Mondo Superstock 1000 comanda Alex Polita (Suzuki) vincitore dell’apertura di Valencia. Sulla pista di casa però il comasco Claudio Corti, appena 18 anni, tenterà di prendersi la rincita con la Yamaha dopo l’ottavo posto della Spagna. Da seguire con attenzione anche le MV Agusta di Luca Scassa e Ayrton Badovini protagoniste due settimane fa. Sabato pomeriggio si corre la seconda prova dell’Europeo Superstock 600 riservata agli under 20 dove Nicolò Canepa (Ducati), 17 anni, cercherà di ribaltare l’ordine d’arrivo della Spagna che lo ha visto secondo alle spalle del 15enne belga Xavier Simeon, pupillo Suzuki

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