GP del Giappone - A Suzuka per la gara di casa della Bridgestone
Prima del penultimo appuntamento stagionale, la Scuderia Ferrari Marlboro e la Bridgestone hanno trascorso un’intera settimana di test a Le Castellet, il circuito situato nel sud della Francia, dove il principale obbiettivo di questa sessione di lavoro era incentrato sullo sviluppo delle gomme in vista delle gare di Suzuka e Shangai. Nonostante l’intenso programma di test svolti durante l’anno, infatti, l’accoppiata Ferrari-Bridgestone, salvo qualche eccezione, non è stata abbastanza competitiva, o almeno non quanto ci si attendeva.
“Una delle ragioni di questo stato di cose è stato certamente il radicale cambiamento di regolamento,” ha dichiarato Hirohide Hamashima, responsabile di Bridgestone Motorsport Tyre Development. Le nuove regole hanno infatti richiesto che i produttori di gomme fossero in grado di produrre coperture in grado di essere competitive sia sul singolo giro che per tutto l’arco della gara. “Inizialmente ciò ha comportato che ci si concentrasse nel produrre un tipo di gomma in grado di durare per tutta la corsa, secondo quanto stabilito dalla Federazione Internazionale,” ha proseguito Hamashima. “Naturalmente, questo era per noi il fattore più importante, specie dal punto di vista della sicurezza. Solamente quando siamo stati assolutamente certi di aver raggiunto un buon livello di affidabilità da questo punto di vista, abbiamo iniziato a lavorare sulle mescole, al fine di migliorare le prestazioni complessive degli pneumatici. A tal proposito, però, va tenuto in considerazione il fatto che è stato necessario testare la durata di una determinata mescola sulla distanza di circa 350 chilometri, quando lo scorso anno, per la medesima distanza, potevamo anche utilizzare fino a tre tipi di mescole completamente differenti tra di loro. In effetti, il fatto di dover testare un pneumatico su distanze così elevate, ha fatto lievitare notevolmente i tempi di sviluppo dello stesso. Questo è il motivo per cui abbiamo impiegato così tanto tempo per sviluppare le nuove specifiche, con il logico e conseguente ritardo che da ciò ne è derivato.”
Così come il team dei progettisti Ferrari, ad un certo punto della stagione, ha iniziato a lavorare sulla vettura per il prossimo anno, altrettanto hanno fatto i nostri ingegneri, al fine di essere pronti al meglio per il prossimo anno. Oltre che utilizzare appieno l’enorme mole d’informazioni proveniente da tutti i test condotti quest’anno con la Scuderia, Bridgestone beneficerà anche di un’altra importante novità. Il prossimo anno infatti forniremo per la prima volta più di un top team, il che significa che avremo a disposizione più telai, più gomme e più piloti per poter testare le nostre coperture. “Questo è un fatto molto importante,” a detta dello stesso Hamashima. “I nuovi teams hanno già dichiarato di voler cooperare, non solo con noi, ma anche con la Ferrari. Così i responsabili tecnici di ogni squadra potranno discutere delle varie tematiche e magari scambiarsi dati tecnici derivanti dai vari tipi di test effettuati. A questo proposito, ritengo che tale fattore renderà certamente il nostro sviluppo molto più rapido ed efficace.”
Se il fatto di essere l’unico top-team ad essere equipaggiato con pneumatici Bridgestone si è tramutato per la Ferrari in uno svantaggio, in passato è avvenuto l’esatto contrario, in quanto grazie alle vecchie regole, ciò ha costituito per la Scuderia di Maranello un indubbio fattore aggiuntivo di competitività. Hamashima si è comunque detto entusiasta del fatto che tale partnership possa proseguire anche in futuro. “Sono felice di poter constatare che la nostra collaborazione proseguirà anche nel prossimo futuro,” ha insistito. “Abbiamo imparato tantissimo dalla Ferrari e dalla loro elevate conoscenza tecnica e questo è stato ovviamente molto importante per la nostra compagnia, soprattutto per quel che concerne lo sviluppo dei nostri prodotti. Con i nuovi teams con i quali lavoreremo nel 2006 saremo lieti di poter collaborare altrettanto fattivamente, pur se ciò non potrà mai comportare una riduzione delle risorse che dedichiamo alla Ferrari.”
Prima di questo weekend di gara i piloti della Scuderia faranno visita al quartier generale della Bridgestone. Pur essendo ormai una tradizione consolidata, quest’anno Hamashima sente che tale ricorrenza avrà un significato particolare. “Si tratterà di qualcosa di molto importante specie perchè I risultati di questa stagione non sono stati così esaltanti come in passato. Nonostante ciò, gli impiegati della nostra compagnia ci hanno incoraggiato nei nostri sforzi al fine di migliorare il più possible le performances delle nostre coperture. Così, l’opportunità di avere i due piloti della Scuderia nostri ospiti rappresenterà ancora una volta un grande stimolo per tutti noi. Uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di entrare in Formula 1 è stato infatti quello di essere in grado di poter offrire ulteriori motivazione interne ai nostri collaboratori che in tal modo avrebbero potuto altresì trarre da ciò preziose informazioni per lo sviluppo degli pneumatici stradali high performances. La visità in oggetto avrà dunque lo scopo di mostrare come le relazioni tra le nostre due realtà siano oggi quanto mai strette e solide, nonostante i risultati poco soddisfacenti di quest’anno.”
Cosa possiamo quindi aspettarci dal binomio Ferrari-Bridgestone sul tracciato di Suzuka. “Ad ogni gara, il nostro obbiettivo è sempre lo stesso: cercare di salire sul gradino più alto del podio, cosa che però sarà molto difficile fare, specie considerando il punto nel quale ci troviamo ora,” ammette Hamashima. “In ogni caso, credo sia davvero importante cercare in tutti i modi di far bene qui a Suzuka, anche al fine di poter impostare nel migliore dei modi il lavoro per il prossimo anno. Al momento, il nostro test team è impegnato con Luca Badoer e Marc Gené, in un lavoro di continuo sviluppo che sono ansioso di poter mostrare ai nostri fans e a quelli della Ferrari che si aspettano giustamente un elevato livello di performances, già a partire dalla prossima gara.”
Anche nella tecnologia più esasperata che ormai governa il mondo delle competizioni c’è ancora spazio per i sentimenti e per le piccole superstizioni, ragion per cui è logico attendersi che la memoria vada ad un altro grande prodotto della tecnologia italiana, anch’esso gommato Bridgestone che è stato in grado di aggiudicarsi due gare, di cui una proprio in Giappone. Ducati e Bridgestone sembra infatti siano state capaci di dare vita ad una netta inversione di tendenza nelle ultime settimane del campionato del Mondo di MotoGP. Si tratta di un segnale incoraggiante? “Naturalmente, si tratta di un’ottima notizia,” ha detto Hamashima con un sorriso. “Ma altrettanto naturalmente, pone il team Bridgestone Formula 1 sotto ad un’ ulteriore pressione!”
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