Tutti contro la Ducati nella sfida di Silverstone
Archiviato il bagno di folla (96 mila spettatori!) e il grande spettacolo di Monza il Mondiale SBK si rituffa in pista attraversando la Manica. Il quinto round si corre a Silverstone, un altro tracciato che ha fatto la storia del motorismo. Il tracciato ricavato nell’immediato dopoguerra nell’area di un aeroporto militare ospita la SBK dal 2002 ma, pur relativamente giovane, questo evento è già diventato una pietra miliare del calendario.
CAMBIA LO SCENARIO – Da Monza, il tracciato più veloce del calendario, si passa al più lento. Il Mondiale SBK infatti gareggia sulla pista in configurazione “International” lunga 3.561 metri: è un anello molto particolare perché presenta curve di medio raggio, come la Stowe al termine del rettilineo di partenza, ad altre estremamente lente, come la stretta variante che lancia i piloti sotto la bandiera a scacchi. La media sul giro è intorno ai 147 km/h, mentre a Monza si è girato a 196 km/h con velocità di punta di 314 km/h!
DUCATI FAVORITA – La differente tipologia però non cambia le carte in tavola: Troy Bayliss e la Ducati hanno sbancato Monza e partono con i favori del pronostico anche a Silverstone. Il fuoriclasse australiano è imbattuto da cinque manche e quando non ha avuto problemi tecnici non ha mai fatto peggio di secondo. L’unica battuta a vuoto, se così si può definire, è stato il sesto posto di Phillip Island: ma anche in quella occasione Bayliss era largamente in testa prima di accusare un repentino calo di aderenza. L’unico che resiste è il campione del Mondo in carica Troy Corser (Suzuki) che però ha già 36 punti di distacco. Un altro colpo doppio di Bayliss spingerebbe la barra della SBK sempre più decisamente in direzione Ducati. Corser lo sa è farà di tutto per prendersi la rivincita.
PRECEDENTI – Sul tracciato International le SBK hanno gareggiato solo nel 2005 e in quella occasione la Ducati ha fatto cappotto con Règis Laconi e James Toseland, un precedente sicuramente poco incoraggiante per Corser. Bayliss non ha mai corso sul tracciato International ma ha vinto sulla pista in configurazione GP l’edizione 2002. Ad un terzo del cammino i due australiani hanno scavato un solco profondo dagli inseguitori: il terzo in classifica è James Toseland lontano 78 punti dalla vetta. L’idolo del pubblico inglese avrebbe bisogno di un risultato sorprendente per rimettersi in corsa ma la Honda CBR-RR ha dimostrato a Valencia di soffrire le piste con curve lente. Il week end dell’ex iridato è dunque pieno di incognite. Il team Ten Kate porterà altre novità tecniche per risolvere i problemi della quattro cilindri di Tokyo. Silverstone è una sorta di ultima chiamata anche per le speranze iridate di Alex Barros, pilota Honda gestito dal team Klaffi reduce dall’incoraggiante test privato nei giorni scorsi a Brno (Repubblica Ceca).
YAMAHA SPERA – Noriyuki Haga qui ha fatto terzo lo scorso festeggiando il primo podio della YZF-R1. Il talento giapponese ha tantissimi tifosi in Gran Bretagna e quindi le motivazioni non gli mancheranno. Da seguire anche la prestazione della Kawasaki che ha una moto nuova ancora in parte da sviluppare ma sempre più vicina alle regine della SBK. Sulla ZX-10R ci sono tre piloti in forma: Fonsi Nieto è andato fortissimo a Valencia e Monza, Chris Walker – molto dal pubblico britannico – gioca in casa mentre Laconi qui ha vinto un anno fa. La verdona potrebbe essere la sorpresa della giornata.
ITALIANI RISCATTO – Monza è stata avara di soddisfazioni per i piloti italiani. Ha deluso soprattutto Lorenzo Lanzi che con la Ducati F06 non è mai stato protagonista. Il 24enne romagnolo a Silverstone ha già vinto con la Superstock nel campionato britannico ed è il tipo di pista che si adatta bene alle sue caratteristiche di guida. Sulla pista di casa il più incisivo è stato Roberto Rolfo (Ducati Caracchi) che pur disponendo una moto e di una struttura satellite sta disputando ottime gare nella stagione di debutto SBK. Da seguire con interessere anche la prestazione di Michel Fabrizio sulla Honda DFX: il 21enne romano potrebbe lasciare il segno soprattutto se si dovesse correre sul bagnato, eventualità abbastanza probabile a queste latitudini.
MISCHIA SUPERSPORT – Sèbastien Charpentier, campione in carica, è lanciato verso il bis nel Mondiale Supersport. Il francese della Honda ha 31 punti di margine sull’australiano Kevin Curtain che ha perso una grossa chance a Monza causa un problema meccanico che ha fermato la Yamaha R6. Charpentier, tre vittorie e un terzo posto in quattro gare, avanza come uno schiacciasassi: a Monza ha salvato la gara recuperando da campione una penalità per partenza anticipata e il terreno perduto in una uscita di pista. A rendergli la vita difficile proverà la novità Yoann Tiberio, francesino di appena 19 anni vincitore a sorpresa del round italiano e giovane. Anche in Supersport gli italiani sono partiti un po’ a rilento ma Monza ha fatto segnare un piccolo cambiamento di tendenza con il quarto posto di Massimo Roccoli, 21 anni, e il secondo tempo in prova di Gianluca Vizziello poi caduto in gara senza conseguenze.
POLITA OK – Vanno a mille invece i ragazzi italiani impegnati nelle formule d’accesso. Alex Polita, 21 anni, comanda con la Suzuki la Coppa del Mondo Superstock 1000 con due vittorie in due gare mentre Nicolò Canepa, 18 anni, è sempre protagonista dell’Europeo Superstock 600 comandato dal belga Xavier Simeon, 16 anni. I due rivali sono già nell’orbita di Ducati e Suzuki che hanno allestito due junior team per allevare i campioni di domani: hanno gli identici colori delle SBK di Bayliss e Corser, dunque la Stock 600 under 20 propone, in piccolo, lo stesso duello della top class.
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