GP di Francia - 100 anni di Gran Premi
Jean Todt ha iniziato la sua carriera in Ferrari nel 1993, debuttando alla guida della Scuderia proprio in occasione del Gran Premio di Francia. Oggi Todt è Direttore Generale della Ferrari, e nel contempo mantiene la responsabilità sulla squadra di Formula 1. La ricorrenza è certamente importante e quest'anno è condivisa con l'anniversario dei 100 anni dalla prima titolazione di "Gran Premio" mai data ad una corsa automobilistica, una gara tenutasi nei pressi di Le Mans nel 1906.
"E' un'edizione importante del Gran Premio di Francia - ha dichiarato Todt riferendosi all'imminente undicesimo round della stagione 2006 -. Sono in programma numerosi eventi ed iniziative per celebrare l'evento e anche noi siamo coinvolti, con gli organizzatori del Gran Premio e l'ICM (Istitituto per la ricerca sulle malattie del midollo spinale). Io e Michael parteciperemo alla lotteria che mette in premio una chitarra messa a disposizione da Roger Water, il chitarrista dei Pink Floyd, estrazione che avverrà venerdì sera, quando i medici dell'ICM saranno qui per spiegare il lavoro svolto dall'Isitituto ed inaugurare una iniziativa benefica".
Nel mondo delle competizioni automobilistiche non c'è invece spazio per i sentimenti e quindi la Scuderia Ferrari Marlboro affronterà questo fine settimana con lo stesso spirito con cui approccia qualsiasi altro impegno in calendario. Nonostante questo, Todt non è del tutto immune all'importanza di questo gara: "Il Gran Premio di Francia ovviamente è la mia corsa di casa - ha infatti ammesso - ma a dire il vero ho molti Gran Premi "di casa", come quello di Monza, ad esempio. Detto questo, non sono certo il tipo di persona per la quale gli anniversari contino particolarmente, non gli attribuisco particolare rilevanza. Però è vero che il Gran Premio di Francia è stata la prima gara a cui ho partecipato come responsabile della Scuderia, nel 1993. Sono arrivato a Maranello dopo aver lavorato in Peugeot, passando da un giorno all'altro alla Ferrari, anche se per essere precisi l'anniversario esatto è l primo luglio, ed è caduto due sabati fa mentre eravamo ad Indianapolis. I tredici anni sarebbero dovuti essere festeggiati in quell'occasione.
"Se nel 1993 mi avessero detto che oggi sarei stato ancora qui, non ci avrei creduto. E' il lavoro più lungo che ho avuto, infatti sono stato co-pilota nei rally per 15 anni, ma ho cambiato molte squadre e compagni. Poi sono passato in PSA, Peugeot-Citroen: dall'ottobre del 1981 al 30 giugno 1993, un periodo di 12 ai e 3 mesi".
Su quale sia stato il momento più bello vissuto a Magny-Cours, Todt non ha dubbi, scegliendo l'edizione del 2002: "Michael ha vinto il Titolo Piloti, dopo sole 11 gare - ha sottolineato -. In un certo senso quel giorno la Formula 1 è stata rivoluzionata perché ha portato ad un nuovo sistema di attribuzione dei punti e all'adozione di nuove regole, dato che avevamo surclassato la concorrenza. Vincemmo il titolo dopo 11 corse e poi già in Ungheria, due gare dopo, facemmo nostro anche il Titolo Costruttori. Poi ricordo con piacere anche l'edizione 2004, vinta da Michael con una strategia a quattro pit stop. Abbiamo preso dei grossi rischi ed è andata bene, avevamo infatti bisogno di una mossa coraggiosa per vincere, mentre nel 2002 si è trattato di dominio totale. Per avere successo bisogna mettere insieme tanti elementi e noi riuscimmo a farlo meglio delle altre squadre".
Se questo week end Jean Todt giocherà in "casa2, d'altra parte giocheranno sul terreno amico anche i Campioni del Mondo in carica e persino i loro fornitori di pneumatici: "E' vero che quando la Renault corre qui, piuttosto che in Spagna con Alonso, si vedono più colori blu sulle tribune - ha ammesso Todt -.Però Ferrari, a differenza delle altre squadre, gode di un tifo appassionato in ogni angolo del mondo, indipendentemente dalle prestazioni e dai risultati. Certo, in Italia o in Germania la presenza dei nostri "Tifosi" è ancora più forte e quindi questo fine settimana saranno i nostri rivali ad essere sotto i rilettori, più che in altre occasioni".
In passato era corretto affermare che "correre in casa" potesse portare qualche vantaggio, in termini di maggior conoscenza da parte di team e piloti delle particolarità della pista. Ormai però la situazione è diversa, specialmente per circuiti come Magny-Cours, nei quali non si prova molto durante l'anno. Le squadre impegnate nella Formula 1 questo fine settimane dovranno dunque basarsi su elementi tecnici più che sull'esperienza. La scorsa settimana la Scuderia ha provato a Jerez, nel sud della Spagna, con Michael Schumacher e il collaudatore Luca Badoer.
La 248 F1 arriverà in Francia con alcuni aggiornamenti aerodinamici: nuovi deflettori laterali, nuova carrozzeria e altri piccoli ritocchi: "La due giorni di test è andata bene - ha confermato Todt - ma non mi sento di dire che questi nuovi elementi possano essere determinanti in termini di prestazione. La corsa di Indianapolis è stata positiva e ci ha aiutato ad ridurre il distacco nelle classifiche iridate. Qui in Francia penso che i nostri concorrenti saranno di nuovo competitivi e sarà una dura battaglia per noi. Come abbiamo visto sin qui, il risultato finale dipende da molti fattori, ma le gomme rimangono l'elemento cruciale. Gara di casa o meno non fa differenza, noi della Ferrari combatteremo con la stessa intensità di sempre".
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