Jean Todt: "Nessun azzardo nelle strategie di gara"
Jean Todt ha mostrato un rinnovato ottimismo dopo il secondo successo consecutivo ottenuto da Michael Schumacher al termine del Gran Premio di Francia. Alla domanda se riteneva possibile ripetere questo risultato tra due settimane ad Hockenheim, Todt ha risposto: "non solo credo che potremo essere altrettanto veloci ad Hockenheim, ma penso altresì che, da qui alla fine della stagione, lo potremo essere ovunque nella stessa misura. Poi naturalmente speriamo sempre che qualcuno possa sbagliare la scelta degli pneumatici in una delle prossima gare, altrimenti vorrà comunque dire che ce la giocheremo fino alla fine della stagione ad armi pari".
Qualche osservatore un pò superficiale - anche all'interno del Team - ha giudicato la vittoria d'Indianapolis frutto di una serie di circostanze favorevoli concomitanti, prima tra tutte quella derivante dalla supremazia tecnica messa in mostra dalle Bridgestone su quel particolare tipo di tracciato. Per quanto riguarda invece il Direttore Generale della Ferrari, ha realmente questa vittoria, ottenuta in casa della Michelin, un valore più significativo, soprattutto dal punto di vista tecnico?
"No," ha dichiarato seccamente lo stesso Todt. "Noi sapevamo perfettamente che non vi era alcuna ragione che ci potesse far credere di non essere competitivi qui a Magny Cours. E' vero che ci trovavamo in casa della squadra che è attualmente in testa al titolo mondiale piloti e a quello costruttori e del suo fornitore di pneumatici, però è al tempo stesso vero che questa è pur sempre la gara di casa anche per me".
"Sempre riguardo alla gara, è senza dubbio evidente che abbiamo avuto a disposizione degli ottimi pneumatici, però come abbiamo visto le Bridgestone non hanno lavorato bene solo sulla Ferrari. Le stesse Toyota, per esempio, sono state molto competitive durante tutto il fine settimana e ciò anche grazie all'ottimo lavoro svolto dai tecnici della Bridgestone. Sfortunatamente per loro e anche per noi, a causa di alcuni problemi di affidabilità, non sono poi riusciti a concretizzare quanto di buono fatto, o almeno non secondo le aspettative della vigilia. Ovviamente, come è facile immaginare, essendo costretti ad inseguire per noi è fondamentale che le squadre che ci stanno alle spalle siano in grado di frapporsi fra noi e la Renault, al fine di sottrarre punti preziosi ai nostri rivali diretti per il titolo che, ad onor del vero, hanno comunque svolto un ottimo lavoro anche durante questo fine settimana. Premesso ciò, alla fine dipenderà in ogni caso solo da noi dimostrare di essere in grado di poter vincere il titolo e fare tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere tale scopo".
Todt ha voluto comunque respingere con chiarezza l'ipotesi secondo la quale la scelta delle coperture morbide si è alla fine rivelata come una scelta vincente, quasi per una fortuita coincidenza. "Non si è trattato di una scommessa. Sapevamo perfettamente, infatti, che l'evolversi delle condizioni della pista durante la gara ci avrebbero dato alcuni vantaggi con questo tipo di coperture, specie per quanto riguarda le condizioni di usura che infatti, da un certo punto della corsa in avanti, si sono stabilizzate con una riduzione del cosiddetto graining che solitamente penalizza chi effettua questa scelta di pneumatici. Direi comunque che quasi tutti i tipi di pneumatici messi a disposizione delle squadre dalla Bridgestone si sono rivelati oltremodo performanti. A riprova di quanto sopra, le nostre coperture erano efficaci al pari di quelle della Toyota, pur essendo di mescola differente."
Todt ha comunque ammesso che i problemi accusati dalle due vetture di Maranello nel corso della terza sessione di prove libere hanno causato non poche difficoltà al Team. "Eravamo dispiaciuti soprattutto perchè non eravamo riusciti a compiere abbastanza giri in configurazione da gara. In conseguenza di ciò il timore era quello di aver completato le similazioni con un numero di giri non sufficiente a stimare il reale degrado degli pneumatici in gara. Lasciatemi dire che fortunatamente i fatti hanno poi dimostrato che le cose non stavano così".
Michael Schumacher ha immediatamente reagito a questa situazione, assieme a tutta la squadra. Quanto ha pesato il ruolo di Michael in questa fattispecie? "Michael è sicuramente un grande uomo squadra - ha dichiarato Todt - come al solito infatti, anche in quest'occasione, ha voluto condividere con la squadra i meriti del suo successo. Egli ama la sua squadra, la incoraggia nei momenti difficili e la sa ricompensare in quelli felici, ragion per cui tutto il Team nutre per lui un grande affetto".
"Come detto, abbiamo avuto un problema durante la terza sessione di prove libere che ci ha costretto a lavorare duramente, al fine di ripristinare al meglio la vettura, nonstante il danno non fosse di poco conto. I ragazzi della squadra hanno fatto realmente un lavoro fantastico. Soprattutto per la vettura di Felipe sulla quale hanno potuto iniziare a lavorare solo dopo aver terminato quella di Michael".
Todt ha altresì avuto modo di sottilineare la buona prestazione di Massa, facendo anche rilevare quanto il pilota brasiliano al termine della gara fosse dispiaciuto di non essere riuscito a sopravanzare Alonso al secondo posto. "Felipe sta facendo un gran lavoro. Aveva solo una strategia differente rispetto a Michael, strategia che è stata in parte vanificata dal traffico trovato in pista dal pilota brasiliano".
Infine, riguardo al mancato accordo tra i teams per i futuri regolamenti riguardanti i propulsori, Todt ha ammesso che sarebbero necessarie almeno 24 ore in più dopo la gara. "Comunque sia ritengo normale, una volta stipulato un accordo, rispettarne i temini generali, pur se ciò raramente accade in Formula 1. Diciamo che a questo proposito ho ancora bisogno di un po' di tempo per pensare, al fine di poter trovare il miglior compromesso tra le varie proposte", ha concluso lo stessoTodt.
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