GP d'Ungheria - In forma dentro e fuori pista
La maggior parte degli abitanti dell'Europa continentale sta vivendo un'estate decisamente calda dal punto di vista climatico. A tal proposito, è facile immaginare che cosa provino i piloti, costretti a trascorrere due ore in queste condizioni, all'interno di un angusto abitacolo, con il calore proveniente dal motore che certamente non contribuisce a migliorare la situazione, al pari dell'abbigliamento ignifugo che, già di per sé, è fonte non indifferente di aumento della temperatura. Il tutto dovrebbe essere sufficiente per darvi almeno una parziale idea di che cosa prova un pilota durante un weekend di gara.
Per essere certi di poter contare sul miglior stato di forma possibile, Felipe Massa e la Scuderia Ferrari Marlboro si avvalgono dei preziosi servigi del trainer brasiliano Paolo Malpeli. "A Budapest - dichiara il preparatore -, non ci aspettiamo un grande caldo quanto, piuttosto, un elevato livello di umidità, condizione che abbiamo già incontrato nel corso della stagione, per esempio in Malesia ed in misura minore anche in Bahrain". "Siamo comunque preparati e sappiamo esattamente che cosa dobbiamo fare per assicurare a ciascun componente del Team il miglior stato di forma possibile".
Come ogni atleta professionista, un pilota di Formula 1 deve sottostare ad un rigido programma di allenamenti e ad una specifica dieta, ragion per cui è preparato a far fronte a questo tipo di situazioni, in maniera tale che queste ultime non influiscano sul suo livello di performance, durante tutto l'arco del weekend. "A Budapest, in particolare, ci concentreremo sulla dieta e sull'idratazione e su tutto ciò che è implementabile in tempi rapidi, cosa che naturalmente va fatta a partire da almeno quattro giorni prima della gara", ha proseguito Malpeli. "Cerchiamo di far bere i nostri piloti il più possibile, in maniera tale da garantirgli una perfetta idratazione, anche grazie all'utilizzo d'integratori vitaminici che contengono sali e minerali indispensabili per combattere la disidratazione. Naturalmente le temperature nella vettura raggiungono punte molto alte, motivo per il quale i piloti possono arrivare a perdere diversi chilogrammi durante la gara o le prove. Dall'inizio del weekend al venerdì con le prime prove libere, fino alla fine della gara della domenica, ciascun pilota trascorre molte ore al volante, perdendo così tanto peso, specie perchè all'interno dell'abitacolo, in questa stagione, si arriva facilmente ai 45°, rispetto ai 30/35° di temperatura esterna. Tra l'altro, va ricordato anche che già l'indossare il solo abbigliamento causa la perdita di numerosi liquidi e sali, specie a vettura ferma con il sole a picco sulla monoposto".
Dando un occhiata al comportamento dei piloti, sia durante la conferenza stampa che presso il motorhome o in giro per il paddock, vi accorgerete facilmente che vi è un oggetto che è entrato praticamente a far parte del loro abbigliamento, ovvero: la bottiglietta di liquido che praticamente trascinano con sé ovunque. Per assicurarsi invece un'idratazione ottimale durante le fasi di gara, i piloti cercano di bere il più possibile nel corso dell'intero weekend, al fine di garantire al loro fisico la scorta indispensabile di sali e minerali necessari a mantenere il giusto equilibrio fisiologico. Ciò spiega anche perché prima del via non è raro vedere piloti che si allontanano dalla griglia di partenza per recarsi in bagno!
"E' fondamentale quindi, come detto, che un pilota inizi a bere molto prima di entrare in macchina, diciamo a partire da circa tre ore prima dell'inizio della gara" spiega Malpeli. "Successivamente, quando il pilota si trova in vettura può ancora bere sino alla partenza o fino a quando non lascia il proprio garage per le qualifiche, senza naturalmente contare il fatto che durante la gara ogni pilota ha all'interno dell'abitacolo una bottiglia da circa un litro di liquido da utilizzare a proprio piacimento. Tale è il livello di concentrazione durante la corsa che però, a volte, bisogna ricordare al pilota stesso di bere, onde evitare un improvviso calo di sali. Chiaro che più si beve durante il weekend e più si hanno riserve poi per la gara. Il nostro corpo però necessita di alcune ore per assimilare i liquidi, motivo per cui è indispensabile assimilarli anche con i tempi giusti, oltre che con le quantità corrette". Al fine di rimanere in perfetta forma, durante tutto l'arco del weekend, ovviamente è necessario essere comunque di base molto ben allenati, specie perché va considerato il fatto che per esempio, limitandoci al solo aspetto cardiaco, le pulsazioni possono oscillare tra i 45 ed i 65 battiti al minuto, per arrivare fino ai 220 che normalmente si registrano negli attimi immediatamente precedenti la partenza. In ogni caso, grazie al loro intenso allenamento i piloti sono in grado di mantenere costantemente durante la gara un battito attorno alle 180 pulsazioni al minuto. Risulta quindi evidente a questo punto che un calo di zuccheri o minerali durante la corsa potrebbe avere effetti devastanti, sia sulla psiche che sul fisico del pilota che per questa ragione cerchiamo di preparare al meglio".
A tal proposito, come si prepara normalmente Massa alle condizioni a cui andrete incontro all'Hungaroring? "Sicuramente Felipe ha il vantaggio di venire da una terra molto umida, dove il clima è piuttosto caldo per la maggior parte dell'anno, in più è giovane e ben allenato, il che dovrebbe avvantaggiarlo. Se vedi infatti Felipe dopo una corsa, appare sempre fresco e lucido, al pari di Michael naturalmente".
Durante un Gran Premio i piloti si esercitano in pista, però poi hanno la fortuna di poter disporre di ampie sale refrigerate per i debriefing con gli ingegneri o per le attività promozionali, ciò a differenza dei meccanici che invece trascorrono la maggior parte della giornata all'interno del garage, con temperature molto elevate, specie per quelli che si trovano a diretto contatto con la vettura. Anche per loro ovviamente è indispensabile assicurare un elevato livello d'idratazione. "Pur lavorando principalmente con Felipe, mi occupo anche dei meccanici e degli ingegneri e del Team nel suo complesso, al fine di assicurare a tutti la miglior condizione fisica possibile, in funzione degli aspetti climatici" dichiara Malpeli. "Prendersi cura del personale della squadra deve essere considerato importante allo stesso livello di occuparsi dei piloti, i meccanici per esempio devono essere perfettamente idratati perchè lavorano al caldo dalle otto della mattina fino a sera tardi, in condizioni non sempre semplici e con in più la consapevolezza che da un loro errore potrebbe dipendere l'esito della gara. A questo punto sono certo che tutta la squadra sarà pronta per affrontare la trasferta di Budapest e conscia delle difficoltà climatiche che si troverà ad affrontare".
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