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02 October 2006

Jean Todt: "Due gare il cui esito è assolutamente imprevedibile"

Shanghai, 2 ottobre 2006

Gli pneumatici, ha dichiarato Jean Todt, saranno determinanti ai fini dell'assegnazione di questo Campionato del Mondo esattamente tanto quanto lo sono stati negli anni passati. Questo in sintesi il pensiero del Direttore Generale della Ferrari, dopo l'impresa di Michael Schumacher e della Scuderia, entrambe capaci di trasformare la deludente qualifica sotto l'acqua del sabato in una magnifica vittoria, ottenuta oltretutto in condizioni climatiche davvero proibitive.

"Dopo le qualifiche ed in particolar modo considerando le condizioni meteo nelle quali è cominciata la gara, possiamo dire di essere davvero più che entusiasti di questo risultato", ha ammesso Todt dopo la gara. "Del resto eravamo consapevoli che, con queste condizioni atmosferiche e, per di più, con Michael sesto, Felipe ventesimo per la sostituzione del motore ed i nostri avversari in prima fila, sarebbe stata davvero dura. A tal proposito, ero sinceramente più concentrato a calcolare quanti punti avremmo potuto perdere nella Classifica Piloti ed in quella Costruttori che non a ipotizzare eventuali scenari di vittoria".


"Così è naturale che il fatto di aver archiviato il Gran Premio della Cina con questo straordinario successo di Michael che, tra l'altro, torna così in vetta alla Classifica Piloti, grazie ai suoi sette successi, contro i cinque di Alonso, e ad un solo punto di distacco dalla Renault in quella riservata ai Costruttori, non può altro che riempirci d'orgoglio".

"Ci sono ancora due gare da disputare prima del termine della stagione, due gare il cui esito sarà naturalmente imprevedibile, anche se ritengo comunque doveroso fermarsi a pensare dove eravamo solo dopo il Gran Premio del Canada, sia per quanto riguarda il Titolo Piloti che per quello Costruttori. A questo proposito, sappiamo di avere degli avversari molto forti contro cui lottare ma, al tempo stesso, sappiamo anche esattamente quale è il nostro potenziale attuale nei loro confronti, il che però non fa si che ci si possa lasciare andare a facili previsioni riguardo questo finale di stagione. Non ci resta che aspettare e vedere".

Ancora una volta, Todt ha voluto rendere omaggio al proprio team: "Michael ha disputato una gara straordinaria e altrettanto si può dire di tutta la Squadra, compreso Felipe Massa. Purtroppo per lui non gli è stato possibile raccogliere i frutti del suo lavoro a causa della collisione con Coulthard nella quale ha irrimediabilmente danneggiato la sospensione posteriore. Nonostante questo però, è stato prezioso nel fornire informazioni al Team per ciò che riguardava la scelta degli pneumatici, man mano che la pista andava asciugandosi, cosa che si è rivelata di fondamentale importanza, specie ai fini della decisione circa quando far fermare Michael per la sua seconda sosta".

Todt ha poi classificato il successo di Schumacher semplicemente come importante. Si è trattato sicuramente di una grande vittoria, ma certamente non della sola ottenuta in questi anni, ragion per cui va posta nella giusta prospettiva. In sintesi si può dire un mix dato dalla perfetta combinazione di una buona strategia elaborata ai box e delle grandi doti di guida di Michael quando le condizioni della pista variavano molto rapidamente. Ha attaccato quando c'era da attaccare e ha saputo abbassare il ritmo quando era necessario. In sostanza, un perfetto controllo della gara da parte del pilota, del Team e dell'insieme delle componenti tecniche della vettura".

Lo stesso Todt ha però ammesso di essere rimasto con il fiato sospeso sino all'ultimo giro, specie nel finale quando la pioggia ha iniziato a cadere nuovamente. "Quando Michael ha tagliato il traguardo del 55° giro aveva circa quattro secondi di vantaggio su Alonso, con la pista bagnata e le gomme slick, ragion per cui bisognava essere stupidi per pensare che si sarebbe trattato di una passeggiata. Tutti noi eravamo consapevoli del fatto che in quelle condizioni è molto facile perdere il controllo della vettura, ragion per cui la fine dell'ultimo giro è stata accolta dall'intero Team un po' come una liberazione".
Alla domanda se la battaglia per il Titolo quest'anno sia più dura che nei dieci anni passati, lo stesso Todt ha dichiarato: "non saprei dire". Abbiamo avuto anni, come per esempio nel '97, '98 e '99, dove il Campionato, eccetto quello Costruttori nel '99, ci è sfuggito all'ultima gara. Ciò significa che, ad eccezione dello scorso anno, è dal '97 che ci troviamo comunque nella posizione di lottare per il Titolo. Alcuni anni la battaglia è stata molto dura, altri meno, quest'anno appartiene certamente alla prima categoria, ma direi che ci siamo abituati e, come tali, siamo pronti a combattere sino alla fine".

Avere tutta questa esperienza può rappresentare un vantaggio per la Ferrari, specie considerando l'attuale posizione in cui si trova? "Quello che ti da un grande vantaggio è il fatto di avere le gomme adatte, la giusta capacità di reazione agli agenti esterni, la giusta strategia, questi elementi combinati assieme rappresentano un reale vantaggio".
Lo stesso Todt si è mostrato molto chiaro riguardo alla possibilità che Michael conquisti il Titolo già a partire dal prossimo Gran Premio, con una gara di anticipo quindi, rispetto al termine della stagione. "Al tempo stesso la Ferrari potrebbe perdere il Titolo Costruttori", ha dichiarato seccamente il Direttore Generale della Casa di Maranello. Ciò non rappresenta un'ulteriore dose di pressione psicologica su tutta la squadra? "Direi assolutamente di no, ciò che rimane sono solo i Titoli e le vittorie e noi lavoriamo esclusivamente per questo".

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