GP del Giappone - Secondo posto per Massa
A causa del ritiro di Michael Schumacher nel Gran Premio del Giappone, avvenuto per la rottura del propulsore, la Scuderia Ferrari Marlboro ha subito una grave battuta d'arresto nella battaglia per i due Campionati del Mondo di Formula 1 2006.
Il poleman Felipe Massa è stato anch'esso vittima di un problema, una foratura, nella prima parte di gara. Questo fatto ha compromesso la sua corsa, permettendo al Campione del Mondo in carica, Fernando Alonso, di tagliare per primo il traguardo. Felipe è riuscito comunque a conquistare la seconda posizione, seguito da Giancarlo Fisichella, sull'altra Renault. La squadra anglo-francese conduce ora la classifica Costruttori con 9 punti di vantaggio sulla Ferrari, mentre Alonso è in cima al campionato Piloti con 10 punti su Michael.
Davanti alle tribune di Suzuka, gremite da 161.000 persone, Massa al via manteneva la prima posizione, seguito da Michael e Ralf Schumacher, mentre Alonso sorprendeva Jarno Trulli portandosi al quarto posto. Fisichella perdeva una posizione a favore di Jenson Button, scivolando in settima posizione, seguito da Rubens Barrichello, Nick Heidfeld e Kimi Raikkonen, decimo.
Al terzo giro Michael passava Massa, con Ralf sempre in terza posizione a seguirli da vicino. Anche Alonso e Trulli rimanevano vicini ai tre di testa, mentre Button più staccato era messo sotto pressione da Fisichella, che riusciva a passarlo alla quinta tornata.
Sebbene Michael conservasse la testa, Massa gli rimaneva vicino fino al 12° giro, quando il brasiliano anticipava la sosta per evitare guai dovuti al lento sgonfiamento di una gomma. Ralf e Alonso prendevano vantaggio su Trulli, anche se lo spagnolo compiva una divagazione nell'erba al nono giro. Entrambe le Toyota si fermavano già al 13° giro, pertanto dietro ad Alonso si installava Fisichella, sempre davanti a Button.
Le Renault si arrestavano al 14° e 15° giro con Fisichella e Alonso rispettivamente, mentre l'inglese della Honda effettuava il suo pit stop al 16° passaggio. Alonso rientrava in seconda posizione, davanti a Massa che aveva perso un po' di tempo dietro a Heidfeld dopo la sua sosta. Michael effettuava il suo rifornimento e cambio gomme al 18° giro, rientrando in testa con cinque secondi su Alonso, il quale viaggiava con 3,5 secondi su Massa. Raikkonen, risalito in quarta posizione, scendeva in ottava dopo il suo primo pit, al giro 22.
Michael veniva rallentato dai doppiati e Massa, più indietro, si ritrovava con un set di gomme poco efficiente, dato che il suo stint si era allungato di tre giri a causa della prima sosta anticipata. Il graining gli faceva perdere circa sette secondi in dieci giri. Le Toyota intanto erano quarte e quinte, davanti a Fisichella, Button e Raikkonen ma le due monoposto giapponesi rientravano ai box per la seconda sosta appena passata metà gara. Fisichella, si fermava al giro 33, Alonso e Massa al giro 35, rientrando in pista a 10 secondi di distacco l'uno dall'altro. Michael effettuava la sua ultima sosta al 36° passaggio ma a metà del 37° il suo motore cominciava a fumare vistosamente, costringendolo al ritiro. Si verificava così la prima rottura in gara di un propulsore Ferrari dal 2000.
Alonso ereditava così il comando della gara, con 8,7 secondi su Massa, Raikkonen, che però si fermava per il pit alla 41° tornata rientrando dietro a Fisichella e Button, rispettivamente terzi e quarti. La corsa finiva in questo modo, dietro a Raikkonen, sesto, le due Toyota chiudevano al sesto e settimo posto, mentre l'ottava posizione era occupata da Heidfeld.
Entrambi i rivali per il Titolo hanno ora lo stesso numero di vittorie, ma Alonso ha 10 punti di vantaggio. In queste condizioni Michael per vincere deve arrivare primo a Interlagos e Alonso non deve prendere alcun punto. In questo caso il campionato verrebbe deciso dal numero di vittorie conquistate nell'arco della stagione.
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