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09 October 2006

Jean Todt: "Queste sono le corse"

Maranello, 9 Ottobre 2006

"Matematicamente ci sono ancora possibilità ma sappiamo bene che razionalmente sarà estremamente difficile", esordisce il Direttore della Ferrari, Jean Todt, quando ormai manca una sola corsa alla fine del Mondiale di Formula 1.

Il Gran Premio del Giappone è stato amaro per la Scuderia Ferrari Marlboro, "una grossa delusione" nella estrema sintesi di Todt. "Partendo con entrambi i piloti dalla prima fila, ci aspettavamo un epilogo migliore del secondo posto di Felipe - continua -. Due eventi hanno influito sul risultato finale: la rottura del motore di Michael e la foratura ad un pneumatico per Felipe. Il problema avuto da Michael al 37° giro, mentre era in testa dopo l'ultimo pit stop, è stato pesantissimo".


Todt ha ammesso che non c'è stato alcun preavviso: "Un collasso improvviso. Non conosciamo la ragione esatta e spero riusciremo a scoprirla ma il propulsore è gravemente danneggiato per cui sarà dura. Ora comunque è troppo presto per parlarne"

Sorride ironicamente Todt quando qualcuno gli fa notare che era dal 2000 che non si verificava un problema del genere sulla vettura di Michael: "Non si è davvero manifestato al momento opportuno!".

Il lento sgonfiamento di uno pneumatico sulla vettura di Felipe ha costretto la squadra a richiamarlo ai box tre giri prima del previsto: "Per ragioni di sicurezza il pit stop è stato anticipato e quando è rientrato in pista è rimasto bloccato dietro una vettura più lenta che gli ha fatto perdere tempo".

"Queste sono le corse - continua Todt - per vincerle, per vincere i Campionati, abbiamo bisogno di prestazionalità, pneumatici, squadra, piloti e affidabilità. Oggi quest'ultima è mancata e ne abbiamo pagato il prezzo. E' stato un nostro errore e dobbiamo accettarlo. Gli altri non hanno sbagliato e ora sono davanti, c'è una evidente logica in tutto ciò".

Todt ha ammesso che non è stato facile accettare un tale risultato a questo punto della stagione, ma che alla fine è necessario farlo: "Siamo in Formula 1 da così tanti anni che sappiamo sorridere per i successi e girare pagina dopo le sconfitte. Bisogna poi sempre ricordare i bellissimi momenti che abbiamo vissuto: successi, amicizia, relazioni uniche. Siamo fortunati ad aver potuto vivere la nostra passione, sapendo bene che nel mondo accadono cose ben più importanti e gravi, perciò dobbiamo dare il giusto peso ad ogni avvenimento".

Dopo le qualifiche la situazione sembrava ottimale per la Scuderia: "Con la prima fila tutta nostra era facile pensare che tutto sarebbe andato per il meglio ma no I sapevamo che il Gran Premio sarebbe stato un'altra storia: non conoscevamo il carico degli avversari e c'erano tante variabili che non potevamo tenere sotto controllo. Poi in gara il nostro ritmo si è dimostrato buono, sufficiente a garantire il raggiungimento del nostro obiettivo, a meno che non fosse accaduto qualcosa. Cosa che è avvenuta".

Vincere entrambi i Titoli sarà molto difficile: "E' meglio vincere con le proprie forze e ora non dipende più solo da noi. Potremmo farcela solo se gli altri avessero dei problemi, ci sono troppi elementi fuori dal nostro controllo. E' pero ovvio che andremo a fare l'ultima gare avendo lasciato alle spalle questa delusione, motivati e fare il meglio possibile. E solo allora vedremo come finirà".

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