Giorgetto Giugiaro si autocelebra mettendosi alla prova con la Ferrari GG50.
Il risultato, la Ferrari che porta le sue iniziali, GG, seguite da un 50 per sottolineare che il suo debutto nel mondo del design avvenne nel settembre 1955, non è una macchina di domani, ma di oggi, con una forte impronta personale che ricerca la migliore ergonomia e lo sfruttamento dello spazio. Realizzata sulla base della 612 Scaglietti, di cui conserva immutata l’intera meccanica, la Ferrari GG50 è lievemente più corta del modello originale, con una coda da fastback che nasconde un vero portellone. Gli schienali dei sedili posteriori sono abbattibili e, grazie al serbatoio riprogettato, generano un piano di carico piatto della profondità di un metro e 40 centimetri, tutto ciò verificato con il supporto della Direzione Tecnica Ferrari.
La filosofia del progetto.
L’idea di realizzare una Ferrari per celebrare i 50 anni di attività nel car design nasce al salone di Parigi nel settembre scorso, dove Giorgetto Giugiaro ne parla per la prima volta e personalmente con il presidente e amministratore delegato della Ferrari, Luca di Montezemolo che sceglie il modello che sarà la base di questo esercizio: la coupé 12 cilindri quattro posti, 612 Scaglietti. Montezemolo fornisce anche due indicazioni a Giugiaro: il progetto, seppur da realizzare nella più completa libertà creativa, dovrà essere riconoscibile come una Ferrari e dare una sensazione di compattezza pur mantenendo un’elevata fruibilità.
Giugiaro, si mette all’opera nel febbraio del 2005, realizzando – come da ormai 50 anni – il figurino in scala 1:10 con le quattro viste ortogonali, fianco, muso, coda e pianta, in modo interamente manuale: disegnando con una matita con mina 2H su carta da lucido utilizzando un normale tecnigrafo. Questo figurino bidimensionale rappresenta la metodologia della “scuola Giugiaro” oggi seguita e perpetrata da Fabrizio Giugiaro, Direttore dell’Area Stile del Gruppo, e secondo la quale il figurino viene matematizzato per procedere a una verifica tridimensionale della validità del progetto attraverso le visualizzazioni in movimento in grandezza naturale consentite dall’avanzato Centro di Realtà Virtuale dell’Italdesign-Giugiaro.Dopo il responso positivo della verifica in realtà virtuale, viene avviata la fresatura del modello pieno in gesso in scala reale, completata in aprile.
La costruzione del prototipo viaggiante viene avviata nei primi giorni di giugno,
in parallelo alla realizzazione di un manichino d’abitabilità in grandezza
naturale per verificare l’ergonomia e l’accessibilità degli interni.
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