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16 October 2006

GP del Brasile - Interlagos: un tracciato insidioso e impegnativo

Interlagos, 16 ottobre 2006

Questo fine settimana sulla pista di Interlagos va in scena l'ultimo atto del mondiale di Formula 1 2006, gara decisiva per l'assegnazione del Titolo Piloti e Costruttori. Si tratta della 34° edizione del Gran Premio del Brasile, sempre disputato su questa pista, tranne in dieci occasioni in cui si è corso sul circuito Jacarepagua di Rio de Janeiro.

I piloti brasiliani sono terzi nella particolare classifica di "GP vinti per nazione", dietro a britannici e tedeschi, ma hanno vinto solo sette volte nel proprio Paese, le prime tre consecutivamente dal 1973 al 1975 con Carlos Pace, a cui tra l'altro è intitolato l'autodromo di Interlagos. Anche la Ferrari ha primeggiato sette volte in Brasile ma l'ultima vittoria qui risale a quella ottenuta da Michael Schumacher nel 2002, che qui ha trionfato anche nel 2000, dopo i successi del '94 e '95 con la Benetton. Per la settima stagione consecutiva la Scuderia schiera un pilota brasiliano e per Felipe Massa si tratterà della prima apparizione nelle vesti di pilota ufficiale della Ferrari davanti al pubblico di casa.


"Per un brasiliano questo Gran Premio è ovviamente molto importante, c'è sempre molta attenzione da parte della stampa e molta pressione su di noi - dice Massa -. Sono rientrato a San Paolo subito dopo il Gran Premio del Giappone, allenandomi come al solito per essere preparato al meglio in vista del fine settimana. Non sono troppo preoccupato per l'attenzione del pubblico, penso di poter tenere a bada le emozioni abbastanza bene, anche se non ho mai corso a Interlagos con la Ferrari e con una macchina in grado di vincere. Guardando al mio passato con la Sauber, sono sempre riuscito a uscire bene dai momenti difficili, quindi anche se il fine settimana del Brasile sarà molto impegnativo, ora mi sento attrezzato per rimanere concentrato sul lavoro, lasciando tutto il resto fuori dall'abitacolo e fare tutto ciò che è necessario per vincere. E' un obiettivo ambizioso ma sono molto motivato a fare bene qui. E' ovvio che per arrivare primo io, Alonso dovrà essere in zona punti, altrimenti la mia gara avrà altri obiettivi e non sarà un problema aiutare Michael. Sarò felice di aiutarlo, se necessario".

Felipe è troppo giovane per ricordarsi il primo grande brasiliano in Formula 1, Emerson Fittipaldi, che divenne Campione del Mondo per la prima volta nel 1972. Il suo primo ricordo di una gara risale a tempi più recenti: "Ho memoria di tanti Gran Premi del Brasile corsi a Interlagos - afferma Felipe -, soprattutto di Nelson e Ayrton. Mi hanno portato due o tre volte qui quando ero piccolo, ma solo al sabato: un'esperienza molto emozionante. Non dimenticherò mai un anno, ero davvero piccolo, con Piquet sulla Benetton e Senna su McLaren, fu un sogno vederli correre. Poi mi ricordo di aver visto Rubens sulla Stewart Grand Prix, e tutto ad un tratto eccomi qui, pilota della Scuderia Ferrari Marlboro con chance di ottenere un buon risultato domenica!".

Inizialmente la pista di Interlagos misurava poco meno di otto chilometri, era considerata come una delle più difficili al mondo. Oggi è lunga circa la metà ma rimane un tracciato insidioso e impegnativo: "E' una pista difficile per molte ragioni: ci sono cambiamenti altimetrici, molti dossi e in più si corre in senso antiorario. I muscoli del collo sono molto sollecitati dalla forza G laterale nelle numerose curve veloci. Persino il rettilineo piega leggermente a sinistra e per di più in gara si percorrono tanti giri. Per avere una macchina perfettamente a punto qui bisogna avere molto carico nelle curve ma allo stesso tempo è necessario avere a disposizione una buona velocità di punta per i rettilinei. Mi piace molto correre qui e ho vinto diverse volte con altre categorie. Conosco bene la pista così come Michael, che sicuramente ha più esperienza di me su questo tracciato!".

Se mai la spinta del tifo migliorasse davvero le prestazioni di un pilota, allora San Paolo sarebbe il posto ideale per dare extra-motivazione ad un brasiliano, essendo le sue tribune sempre gremite dal tifo più colorato e rumoroso del Mondiale: "Sicuramente avrò dalla mia un tifo enorme - conclude Massa - sarà bello correre davanti alla mia gente. Darò il mio meglio come al solito. Sarà emozionante anche solo essere sulla griglia prima del via, dato che la tribuna è vicinissima alla pista. Nonostante tutta l'attenzione sarà concentrata su me e Michael, non cambieremo il nostro modo di lavorare".

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