I clienti Lamborghini in visita alla Pagani Automobili in occasione del raduno di fine anno
Oltre all'ormai irrinunciabile assemblea di fine anno dove, oltre al bilancio dell'annata 2006, il Presidente Andrea Nicoletto ha illustrato i programmi del Club per il 2007, quest'anno il momento clou della manifestazione è stato senz'altro il sabato pomeriggio del 25 novembre, con la visita alla Pagani Automobili di San Cesario sul Panaro (MO).
I numerosi soci del Club, intervenuti alla manifestazione a bordo delle loro Diablo, Murciélago, Gallardo ed anche due storiche Miura e Countach, sono stati accolti in azienda dallo stesso titolare e fondatore Horacio Pagani il quale, dopo una lunga introduzione sulla sua personale storia, si è poi piacevolmente intrattenuto con gli ospiti, per illustrare loro personalmente anche tutto il processo produttivo della Zonda, all'interno dei vari reparti dell'azienda ove la supercar da collezione è costruita artigianalmente.
In questo modo, clienti Lamborghini, oltre a poter approfondire la conoscenza della Zonda, hanno potuto apprendere la lunga storia che, a partire dalla natia Argentina, ha portato Horacio Pagani in Italia, a costruire l'ormai nota Zonda, passando attraverso ad una lunga esperienza proprio in ... Lamborghini!
Assunto appena giunto in Italia, nei primi anni '80, dalla casa di Sant'Agata Bolognese, per merito dell'allora Direttore, Ing. Giulio Alfieri, Horacio Pagani si è ben presto messo in luce per la sua particolare predisposizione all'impiego ed alla produzione di un materiale all'epoca molto innovativo, ma ancora poco conosciuto: la fibra di carbonio ed i materiali compositi in generale.
Un'intuizione geniale, che permise alla Lamborghini un notevole passo avanti nella progettazione e produzione, delle carrozzerie prima e dei telai poi, con Pagani che all'epoca arrivò persino ad acquistare in proprio la prima autoclave per la cottura dei materiali compositi, completamente al servizio della stessa Lamborghini.
Successivamente, ai primi anni '90 risale la creazione della propria azienda nella vicina San Cesario, per arrivare a spiccare poi definitivamente il volo nel 1998-99, con la costruzione e la presentazione ufficiale della prima Zonda, naturalmente con telaio e carrozzeria interamente in carbonio e motore V12 di derivazione Mercedes: esattamente come avrebbe desiderato il suo grande amico e connazionale Juan Manuel Fangio.
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