Salone di Ginevra - Conferenza stampa del Presidente
L'importanza simbolica di Ginevra per la Ferrari:
- inizio anno per la produzione e i mercati
- inizio anno per le corse
- simbolica anche perché a Ginevra, come appare anche dalle immagini scelte per celebrare i nostri 60 anni, sono state presentate molte Ferrari di successo durante la nostra storia - dalla GTO alla 599 GTB Fiorano lo scorso anno.
Abbiamo avuto un 2006 molto positivo, che riassumo con queste quattro cifre:
- un aumento del fatturato di oltre il 12%
- un incremento degli utili del 17%
- un Ros del 12,6% che si avvicina ai valori dei marchi del lusso
e una posizione finanziaria netta molto positiva, alla quale si abbina una quota di investimenti in R&D del 16%, senza contare quelli della Formula 1 che è, di fatto, il nostro vero laboratorio di Ricerca avanzata.
E proprio alla fine del 2006 è stato annunciato che la Ferrari ha vinto il premio Great Place to Work, a dimostrazione dell'attenzione della nostra Azienda alla qualità del lavoro per tutti i nostri collaboratori.
Mi fa piacere, qui a Ginevra, guardare a questi dati e pensare che 10 anni fa, quando il lavoro intrapreso al mio ritorno in Ferrari pochi anni prima, cominciava a dare i suoi frutti:
- il fatturato era un terzo di quello attuale
- il risultato operativo, pur positivo, era molto lontano dall'attuale
- in Formula 1 non avevamo ancora raggiunto un titolo mondiale
Tutto questo in un mondo che è molto cambiato rispetto a 10 o 15 anni fa (quando LDM rientrò - ndr):
- i concorrenti praticamente non c'erano mentre oggi, come in Formula 1, sono in tanti a volersi misurare sul mercato delle vetture di più alta gamma
- il numero di mercati si è esteso - dei 30 che avevamo allora, siamo ad oltre 50 - ma soprattutto:
- Medio Oriente
- Paesi dell'Est
- Cina, oltre a Giappone ed Australia e ai tradizionali Stati Uniti chiedono sempre più vetture con Cavallino.
E' cambiato radicalmente anche il modo di usare le Ferrari: il chilometraggio medio annuo è più che raddoppiato e i tipi di utilizzo si caratterizzano sempre meglio.
Sono infatti evidenti alcune realtà:
- nostri clienti vogliono - e noi sappiamo perfettamente come rispondere a questa esigenza - Ferrari al top della tecnologia, esclusive e in grado di far sognare
- vogliono anche che la loro Ferrari sia unica. La Personalizzazione, certamente garantita anche dalle lista di attesa che, purtroppo o per fortuna, sono sempre più lunghe, interessa ormai il 100% delle vetture da noi vendute.
Proprio qui a Ginevra, oggi, viene presentato un sofisticato car configurator, che sarà presso tutte le nostre dealership mondiali, che consente di "vedere" in ogni dettaglio come sarà la vettura desiderata.
I clienti però si caratterizzano sempre di più secondo tipologie precise:
- sono quelli che cercano e vogliono modelli superprestazionali, a forte impronta sportiva, che usano spesso anche in pista, sovente nelle giornate da noi stessi organizzati. Questi clienti si ritroveranno perfettamente nella parte sinistra di questo stand dove sono presenti, attorno alla Formula 1, i modelli F430 e la 599 GTB Fiorano.
- ce ne sono altri, invece, che pur desiderando di avere l'unicità di una Ferrari, preferiscono scelte più, come potrei dire, "stradali". Esattamente, vetture Granturismo, nello spirito che questo termine aveva negli anni '60. Questi clienti li troveremo nella parte destra dello stand, attorno alle due 612 Scaglietti a guardare questi interni, che abbiamo proprio davanti, e che mostrano come in una Ferrari si possa stare anche in spazi ampi e confortevoli, perfino in quattro.
- le pelli, con la loro speciale morbidezza, i dettagli, la disponibilità di un sistema infotelematico della Bose tanto semplice da usare quanto efficace, fanno di una Scaglietti, oggi, il simbolo della passione per l'automobile sportiva, con la quale affrontare ogni tipo di viaggio e di utilizzo quotidiano.
- per venire incontro alla tante richieste di questo tipo, Ferrari propone oggi, principalmente proprio per la Scaglietti, 10 tinte ritrovate nei cataloghi e sui modelli da collezione degli anni 60. Le abbiamo riprodotte su un autentico particolare della vettura, la portiera, per poterne percepire il vero effetto.
Due anime quindi, ma una sola Marca, con obiettivi precisi, chiari, senza progetti che sarebbero masochistici, di vetture piccole o diverse da quelle che le Ferrari sono sempre state.
Per me, come per Enzo Ferrari che voglio ricordare con affetto e stima nell'anno del sessantesimo della Marca, la migliore Ferrari sarà sempre la prossima.
Ho voluto di fianco a me Amedeo Felisa, il nostro Direttore Generale, e Darius Aharabian.
Todt è rimasto a Mranello a "proteggere la casa" nel suo ruolo di Amministratore Delegato, ma soprattutto a concentrarsi sulla nuova, impegnativa stagione di Formula 1 per la quale gli ho chiesto una sola cosa, anzi due: i titoli piloti e costruttori.
Felisa è qui perché una grande parte del nostro successo deriva dalla sua capacità di concepire e sviluppare modelli di successo e, nel nuovo ruolo, di garantirne l'affermazione nel mondo intero.
Ahrabian, da parte sua, assume un ruolo nuovo ma importante per Ferrari: è infatti il responsabile di Ferrari Financial Services. I nostri clienti ci chiedono da tempo dei servizi finanziari originali ed evoluti, in grado di far fronte ad esigenze che non sono quelle del reperimento del denaro, quanto piuttosto del suo miglior impiego.
Certamente Ferrari Financial Services può offrire qualcosa che nessun altro può fare: finanziare perfino vetture da competizione, pezzi storici da collezione e autentiche Formula 1.
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